Il blog di Antonio Tombolini

Anobii, strategia scorretta o segnale di difficoltà? O tutt'e due le cose?

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Il 2 maggio scorso Anobii annuncia dal suo blog la beta pubblica del suo nuovo sito web. Nuova grafica, nuove funzioni ecc…, ma soprattutto LA cosa realmente nuova, di cui però – stranamente – non si fa cenno nel blog: Anobii cambia radicalmente natura, da vertical social network dedicato ai libri e a chi li ama, a vero e proprio ebook store in competizione con tutti gli altri.
La cosa si presta a un paio di considerazioni:

  1. Anobii si mette a vendere ebook quasi alla chetichella, cercando di dare ancora enfasi ai suoi contenuti social: questo è del tutto unfair. Come unfair è a mio avviso incamerarsi – a questo punto a scopo di vendita diretta – gli utenti e i contenuti che hanno generato nel corso degli ultimi anni, confidando sul fatto che lo stavano facendo per condividere la loro passione per i libri, e non per alimentare gratuitamente chi ora ne fa un uso diretto commerciale.
  2. La svolta ecommerce di Anobii segnala che la strategia dei vertical social network in competizione col generalista FaceBook non funziona. Almeno per i libri, a quanto pare: Librarything.com e Shelfari.com risultano praticamente morte dopo l’acquisizione di entrambe a cura di Amazon, resterebbe Goodreads.com, che forte dell’appoggio degli investitori continua ad acquisire utenti, anche se non è ancora chiaro il suo (famigerato) modello di business.

5 Commenti

  • Una terza considerazione: quando il modello commerciale di un sito non è chiaro, ovvero quando non si capisce come fanno a campare, gli utenti corrono sempre il rischio di vedere il sito in questione trasformarsi in qualcos’altro, con buona pace dei propri dati. Penso al caso di delicious o di Furl, quest’ultimo acquistato prima da Looksmart e poi da Diigo, solo per citare due esempi.

  • La famosa beta del nuovo sito è rimasta incompleta, il CEO Berlucchi se n’è andato, e noi utenti affezionati al vecchio sito anobii non riusciamo a capire che piega prenderanno le cose.
    Intanto Sainsburys’ cerca un nuovo Managing director
    http://bit.ly/S3Zry1
    Tu che sei più esperto riesci a dedurre qualcosa dall’annuncio?
    Mi piacerebbe capire qualcosa in più, perché alcuni utenti intendono ritrovarsi a Bologna tra qualche settimana, per scambiarsi opinioni sul nuovo anobii e sulle possibili alternative.

  • Astrid, le mie critiche su Anobii 2.0, diciamo versione Berlucchi, le avevo già fatte proprio qui: una strategia così ambigua (resto un social network tematico sui libri, però ci ficco dentro un po’ di soppiatto e con imbarazzo un ebook store) non poteva funzionare, e Berlucchi, nonostante le roboanti apparizioni web-mediatiche, ha mollato. L’esito è devastante: a questo punto l’idea di farne un ebook store non è neanche partita, e il social network si è giocato gran parte della sua credibilità.
    Cosa farei come “anobiista” italiano? Mi chiederei innanzitutto “come lo vorrei io il social network ideale in cui condividere libri e letture? Ce n’è davvero bisogno? Andrebbe già bene un goodreads tradotto?”… insomma, proverei a ripartire da zero. Anobii, per parte sua, dovrà ripensarsi anch’essa da zero, ma questo riguarda Sainsbury’s 🙂

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