Anche il marketing etico, quello delle buone azioni, è ormai al capolinea. Parleremo uno di questi giorni di un altro caso (in Gran Bretagna la Nestlè vuole mettere in vendita un caffè etico pure lei, e l’associazione degli etici si ribella, chissà perché).
Oggi ci appare curiosa questa storia. Riassumiamo.
Allora, quelli di Band Aid pensano bene di rilanciarsi facendo l’ennesima operazione di beneficienza interessata (una canzonetta in cambio di fama, evabbè).
Per la diffusione contano su quelli di iTunes che vanno così di moda (io ho disinstallato il fastidiosissimo e invadentissimo player giusto ieri l’altro).
Quelli di iTunes dicono no, non si può fare, perché (sic!) non siamo il grado di addattare tecnicamente il nostro sito a un pezzo che dovrebbe avere, lui solo, un prezzo diverso ($2,10) rispetto a quello di tutti gli altri pezzi (iTunes vende tutto a $1,20 il pezzo).
Quelli di Band Aid, scandalizzati, gridano al sabotaggio della grande operazione etica, e all’insensibilità di Apple.
Noi, cattivi come siamo, restiamo scandalizzati anche noi per le due seguenti cose:
1. Apple che dice come niente fosse di non saper adattare tecnicamente un sito alla bisogna (se vogliono me ne occupo io, pagando s’intende!)
2. Quelli di Band Aid che – non si sa perché – il pezzo benefico devono venderlo a un prezzo più alto per dare i soldi ai poveri, perché evidentemente loro, i soliti soldi, se li prendono comunque.
Il marketing etico è al capolinea? E’ un termine talmente generico: che senso ha mettere insieme per esempio iniziative benefiche e commercio equo? Partono da presupposti opposti.
Riguardo agli impedimenti tecnici evidentemente lei non è mai stato programmatore o ha fatto da project manager a un progetto di quelle dimensioni.
saluti
Giusto a completamento della tua analisi. Apple, che gestisce e produce iTunes, ha deciso di vendere Band AID a 79 c. di sterlina, come tutti gli altri pezzi, aggiungendo la differenza di 70 c. di tasca propria.
La cosa bella è che, dopo questa mossa, gli altri hanno gridato allo scandalo ed alla concorrenza sleale, come se ai vari Napster fosse vietato di copiare la scelta di Apple.
Un ultima cosa, ma cosa non ti è piaciuto di iTunes?
…credo proprio che tra tutte le aziende di software e hardware la Apple sia la meno farabutta, facendo scelte coraggiose e innovative (quasi sempre copiate da altri) e mai con lo scopo di escludere altre aziende dal mercato (al contrario di Micr$$$oft, ad esempio).
iTunes… per me è il migliore programma di gestione musica, per ora.
si ascolta, si converte in molti formati, si masterizza, si acquista, si equalizza, si riempi l’iPod… sto pure aprendo la radio…
ah, dimenticavo… esiste anche per altre, povere, piattaforme…
buon anno a tutti.