Nei blog e siti del circuito Metafora.it è partita in questi giorni la campagna di lancio di Grazie EcoLucart: carta (soprattutto igienica) ecologica e – ora – acquistabile anche online.
Ricordate il mio post sul Social Object? Ricordate cosa c’era nella foto in testa al post? Hehehe… che vi avevo detto?
La storia che non si tagliano gli alberi mi pare una storia un po’ ipocrita. Gli alberi per la carta così come gli alberi di Natale sono una coltura come un’altra: come le patate, come il granturco, come l’insalata. Si taglia e si ripianta, si taglia e si ripianta. Altro è la deforestazione, la deforestazione è brutta e dannosa per la salute del pianeta ma non credo che la si faccia per far carta igienica, o alberi di Natale.
Ecolucart ha una confezione accattivante, fatta di plastica a base di amido (credo di mais), questo sì. Infatti la compro da anni 🙂 Mi son sempre chiesto chi sa come la sbiancano, dal momento che è riciclata dovrebbe essere almeno un po’ grigiolina… Dicono che non si usano sostanze dannose. Diteci quali, diteci che finalmente riciclare è conveniente, non raccontateci la cazzata degli alberi!
Da un po’ di tempo in qua tra i miei amici ambientalisti d’ordinanza, tipo michele qui sopra, ma mica solo lui, tra quelli che insomma in materia “dettano la linea”, va di moda dire che degli alberi chissenefrega. Mah. Non ho approfondito ancora abbastanza per ribattere, ma il fatto che proprio loro (che magari cinque, o anche solo 2 anni fa se ti beccavano a strappare una margheritina ti facevano la predica) se ne escano ora, e tutti insieme, con questa storia, mi insospettisce assai. Tiè Michè! 😛
Ambientalista d’ordinanza ce sarai, te e i tre quarti della palazzina tua. Tiè a te 😉
Da sempre, io colgo fiori (magari con l’accortezza di farlo in modica quantità se sono rari) e funghi (senza alcuna accortezza se sono di quelli proprio buoni :-), esco preferibilmente dai sentieri (lo ritengo un diritto fondamentale dell’uomo, come di qualsiasi altro animale che popola Terra), calpesto prati, accendo fuochi (magari con l’accortezza di non incendiare tutto il bosco e di coprire con pietre le ceneri quando vado via), catturo animali e li uccido e poi mi cibo dei loro cadaveri, persino crudi. Eccetera.
Insospettisciti (magari hai ragione, in generale) ma non con me dai, grazie.
mic
Bene, ti scancello dal novero dei sospetti. Però il sospetto rimane 🙂
Per fare 1Kg. di carta riciclata viene scartato almeno 1Kg di fanghi. 100 tonnelate al giorno=100 tonnelate di fanghi= 5-10 camion al giorno in discariche=energia in più per produrre fanghi.
Le foreste che vengono tagliate e ripiantate con i piani di rinboscamento stanno producendo un aumento delle foreste. Ciò non avviene nei paesi in via di sviluppo tipo il Brasile, è li il guaio. Infatti gli ambientalisti non tirano più in ballo questa questione perchè non è vera fino in fondo
Uhm… l’improvvisa avversione al riciclaggio da parte dei duri e puri mi è sempre più sospetta. Vedi il ragionamento di Ernesto qui sopra: boh, non mi quadra.
I “fanghi” detti così sembrano una bruttissima cosa, ma nel caso specifico di quelli prodotti per riciclare la carta (presi per buoni i tuoi dati) di cosa sono fatti? Sono nocivi? A occhio non ne vedrei il motivo.
Ma tu dici: per trasportarli in discarica ci vogliono i camion, e dunque uso energia per questo. Ma io domando (sempre prendendo per buoni i tuoi dati): ma per “buttare via” la carta senza riutilizzarla non spendiamo forse energia? E il taglio delle foreste (sempre ammesso che poi si rimboschi, il ché non risulta nella maggior parte dei casi) non usa energia?
Sarò gnucco, ma resto dell’avviso che la chiave migliore per l’ambiente resti il riutilizzo/riciclaggio, prima di ogni altra cosa.