Ovviamente il Corriere della Sera su Kindle non sarà come vedete qui sopra, in una foto montata per il lancio della notizia (molto onestamente l’autore della notizia confesserà che un Kindle non l’hanno mai avuto per le mani, e avevano ingenuamente pensato che venisse fuori così, a colori). Lettori ebook a colori sul mercato non ce ne sono ancora, anche se arriveranno (stima di Antonio: prima metà del 2011, segnatevi la data).
Ma il problema non è solo il bianco e nero. Il Corriere della Sera infatti non sarà neanche come vedete qui sopra. Questo a causa del formato Kindle (un formato proprietario chiuso di Amazon, derivato dal Mobipocket), che è un formato reflowable, che costringerà il Corriere versione Kindle a fare a meno delle immagini e di ogni personalizzazione grafica identificativa.
Il Corriere versione Kindle apparirà così come vedete qui sopra: si tratta di una pagina versione Kindle del New York Times. Non così eccitante, in verità.
La Stampa ePaper, invece, apparirà così, come qui sopra, a partire da maggio, su iLiad (e su schermo ancora più grande, su DR1000), e sugli altri lettori ebook in grado di leggere PDF. Bianco e nero (16 toni di grigio), ma vera e propria re-impaginazione sul formato ePaper, per mantenere tono e identità della singola testata.
Questa è l’opportunità che si apre, fin da subito, a tutte le testate italiane ed europee, se vogliono.
[…] della Sera in versione Kindle (solo negli USA). Per fare un po’ di chiarezza ho riassunto in questo articolo (ricorrendo anche a qualche foto) analogie e differenze col lavoro che stiamo conducendo per La […]
[…] Tombolini puntualizza alcune cose sul futuro dei quotidiani italiani su ebook. Ovviamente il Corriere della Sera su […]
[…] Anche se Antonio Tombolini precisa giustamente che […]
Siamo proprio sicuri che abbia un senso cercare di riprodurre una impaginazione statica adatta alla carta utilizzando uno strumento di visualizzazione dinamica?
La videatina della vesrsione Kindle del NYT che mostri a me sembra molto più usabile.
Lo stesso errore lo abbiamo fatto all’inizio del web quando le aziende tendevano a mettere on line una copia della loro broshure, è una sindrome che ha anche un nome “broshureware”. Da evitare!
bob
@roberto, non so se tu abbia mai avuto per le mani un lettore ebook ad inchiostro elettronico. Sai qual è la novità? Che si tratta di un device digitale che fa “un passo indietro” rispetto a tutti gli altri, proprio per creare la possibilità di mantenere (anche) modalità antiche di rapportarsi al testo, quali quelle basate sulla carta stampata. Ecco perché davvero sostituirà la carta: perché E’ CARTA! Pensa che il mio DR1000 l’ho configurato come “stampante”, e i miei documenti li mando in stampa lì, su carta elettronica. Quando ho bisogno di interazione più dinamica, uso il pc.
[…] riservata ai lettori che vivono negli Usa, perchè Amazon non vende il suo e-Reader in Europa. Antonio Tombolini indirizza la notizia sui binari corretti. Intanto i dispositivi di lettura in commercio hanno il display in toni di grigio (sedici al […]
io non ho capito una cosa: rendere fruibile il quotidiano per questo tipo di lettore, ha dei costi? Cioè è solo una modalità di fruizione oppure costa rendere il giornale adatto ad un lettore?
Costa. Non moltissimo, ma qualcosa costa. Uno di questi giorni racconterò il processo di produzione nel nostro forum.
Antonio, più o meno in tema di “notizie” della settimana: ho scaricato l’applicazione per leggere la bibliotecona Google ottimizzata per gli e-reader Sony (12 mega) e scaricato un paio di testi… e poi basta…
Ecco qualche stralcio:
“Oria is fituated upon a hill which feems placed in the midft of the plain, as it were bj enchantment, and commands a moft extenfive profpeft. A recommendatory letter from the worthy Archbifhop of Taranto procured us the moft hofpitable reception at the palace of …”
(from: Travels Through Various Provinces of the Kingdom of Naples in 1789 Carl Ulysses von Salis-Marschlin)
“The different strata of which the soil’is composed, sand, clay, chalk, &c. have eic’h their particular vegetables; and from thence1 it is, that in the immense garden of nature, there is no place absolutely barren.- From the smallest dust to the hardest rock, from the torrid to the frigid zone, every soil, every climate, has its peculiar plants. Another ciiTiimstanee is well worthy our admiration; the Oeator’s having So ordained, that, among this great1 number of plants, those used for food or medicine ‘increase much more abundantly than those of less use”
(Beauties of Sturm’s Reflections Christoph Christian Sturm)
Magari con altri testi sarò più fortunato…
Non ho parole. Grazie Alfonso!
ciao antonio, l’epaper sembrerebbe già una realtà almeno in giappone.
forse anche per l’epaper vale la legge di moore http://www.pcworld.com/article/161508/fujitsu_launches_color_epaper_terminal_bad_news_for_kindle.html
a presto! 😉
Ciao Fabio, ecco dove ti eri cacciato! 😉 Che la legge di Moore valga anche per ebook e dintorni, non ho dubbi. Sulla tecnologia FLEPia usata da Fujitsu per ottenere il colore, tuttavia, nutro qualche perplessità, vedi qui:
http://antoniotombolini.simplicissimus.it/2009/03/e-readers-lambiente-si-scalda-qualche-puntualizzazione.html e qui:
http://groups.google.it/group/ebook-revolution/msg/6b1c81e60f2664d4
La broshurewa-rizzazione è normale per un nuovo medium. È successo per Internet, e prima ancora era successo con la TV (in quel caso era una radio-rizzazione), succederà anche con gli eBook.
Poi verrà qualche colpo di genio nel settore della IUM.
Sottoscrivo il pare di un “Anonimo Codardo”, pensa te… prima o poi nella vita doveva toccarmi anche questa! 😀
Signor Tombolini. Si sente spesso parlare di Lei attorno al “fenomeno” Ebook quindi provo a girarle qualche considerazione. I lettori costano moltissimo e promettono di leggere cio che non esiste. Gli Ebook, infatti, almeno in Italia non esistono affatto se si fa eccezione per qualche titolo che qualche editore coraggiosamente propone. Mi domando: perchè mai dovrei spendere MOLTI soldi per acquistare un lettore che poi non leggerà un bel nulla. Mi domando, quindi, su quale base reggano le “metodolgie di marketing” che continuano a reclamizzare un prodotto che nessuno, almeno al momento, utilizzerà mai. Un lettore che non ha niente da leggere, infatti, finirà subito impolverato in un cassetto. Saluti
Per rispondere a chi prima di me, non è vero che la tecnologia finisce in un cassetto… io ho tante guide in formato html che non leggo perché con il monitor del lcd faccio troppa fatica, inoltre il mercato si sta già muovendo.
Per l’innovazione del testo invece non sono d’accordo, il contenuto è meglio dinamico che statico, facciamo un esempio “sciocco” ma delucidante, nei quotidiani in prima pagina ci sono le notizie con la relativa pagina, un iperlink a questa cliccando sul titolo sarebbe un contenuto “dinamico” che con i giornali cartacei non possiamo avere.
E così per il resto, se abbiamo uno strumento con più potenzialità è meglio sfruttarle.