Il blog di Antonio Tombolini

Dedicato da Frère Roger a…

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Frère Roger
In ricordo di frère Roger, morto ammazzato il 16 agosto scorso mentre stava pregando, voglio dedicare un piccolo brano tratto dalla storia della sua Comunità di Taizé a tutti. Ma a qualcuno voglio dedicarlo di più: a coloro che pensano, per esempio, che il crocifisso, magari moltiplicato e appeso obbligatoriamente, in forza di legge, su tutte le pareti, serva a rendere presente e visibile Dio nel mondo. Leggete, e capirete perché frère Roger, una cosa così, non l’avrebbe nemmeno mai neanche pensata:

A Taizé [nel 1940, ndr], grazie a un modico prestito, frère Roger aveva comperato una
casa abbandonata da anni con degli edifici adiacenti. Propose ad una
sorella, Geneviève, di venire ad aiutarlo ad accogliere. Tra i
rifugiati che alloggiarono ci furono degli ebrei. Le disponibilità
economiche erano povere. Senza acqua corrente, andavano ad attingere
acqua al pozzo del villaggio. Il cibo era modesto, specialmente
minestre fatte con farina di granoturco comperata a poco prezzo al
vicino mulino.
Per discrezione nei confronti di chi era accolto,
frère Roger pregava da solo, andava a cantare da solo lontano dalla
casa, nel bosco. Affinché dei rifugiati, ebrei o agnostici, non si
trovassero a disagio, Geneviève spiegava ad ognuno che era meglio per
chi lo desiderava pregare da solo nella propria stanza.

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