Il blog di Antonio Tombolini

Della Salvezza dell'embrione e del Battesimo

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Il papà di Vanessa mi rivolge, in un commento a questo post, una domanda che sento spesso quando mi capita di parlare sulle tematiche referendarie con dei credenti:

se per la Chiesa l’embrione è un essere umano (o addirittura, come si esprimono alcuni, una persona), come mai non si preoccupa dei tanti embrioni che vengono naturalmente eliminati nel processo di sviluppo, per impartire loro i sacramenti della salvezza, che sono previsti per gli esseri umani? Perché non studia per essi una qualche forma di funerale cristiano? Perché – soprattutto – non si preoccupa di impartire ad essi una qualche forma di Battesimo, per garantirne la salvezza?

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  • Antonio,
    ho il sospetto che, con questo articolo, ti sei guadagnato di diritto un posto speciale nel libro nero di certa parte del mondo cattolico, con relativa salva di accuse di eresia, insulti e maledizioni a stretto giro di email.
    Per parte mia, non posso che ringraziarti per aver risolto con l’usuale chiarezza e sintesi dubbi che sentivo anche miei: sarai sempre in prima linea fra i link preferiti del mio modestissimo blog.
    A presto,
    Massimo.

  • La tua spiegazione, chiarissima e circostanziatissima, è a dir poco esaustiva.
    Qui la religione non c’entra nulla. E’ solo una battaglia per il potere mondano del dogma e di chi lo afferma. Null’altro che questo.
    Altro che battaglia culturale contro il relativismo che paradossalmemte sarebbe il pensiero unico dominante!
    Altro che! Il nemico dei poteri ideologici o fondamentalisti di ogni luogo ed ogni tempo è sempre il solito: la libertà di pensiero degli individui (ed i più rozzi infatti le teste le tagliano proprio, mentre gli altri, più raffinati, le condizionano).
    Per quanto riguarda gli atei devoti dell’ultima ora: Giulianone non ce la fa più… ora gli tocca pure rimangiarsi la parola data che sarebbe andato a votare…
    Se c’è uno che non vede l’ora di perdere e non se ne parli più… questi è proprio lui.
    Anche perchè i ciellini ti coccolano e adulano se stai con loro, ma poi ti trattano peggio di un cane rognoso se li molli perchè stai soffocando.

  • i soliti rozzi ignoranti
    Deus non alligavit virtutem suam sacramentis: è coscienza della Chiesa fin dai primi secoli.
    La grazia di DIo, proprio perchè è di Dio, passa anche al di fuori dei sacramenti. anche senza il Votum Sacramenti che potrebbero esprimere i genitori del non nato, embrione o in altro stadio di un unico sviluppo senza soluzione di continuità.
    E poi chi ti dice che io non preghi o qualcuno non celebri messa affidando al Signore tutti i bimbi non nati, anche per l’egoismo degli uomini?
    Perchè la libertà di pensiero deve essere solo la vostra, forse.

  • sì, marco ha proprio ragione
    i soliti rozzi ignoranti
    con la pretesa di sapere tutto, con la presunzione di essere depositari di verità.
    La Chiesa ed i cattolici pregano per i non nati da sempre, che siano nati morti, che siano aborti, embrioni…. Siete forse voi nel cuore delle persone, nei loro più intimi pensieri..? E allora perchè tanto vano parlare?
    Mi rattrista sentire sempre attacchi velenosi diretti al mondo cattolico ed alla Chiesa.
    Vi diamo così fastidio? Vi facciamo così paura?….

  • Ciao Marco e Simonetta…
    intervengo in qualità di “portatore del dubbio” che ha costretto Antonio a scrivere un vero e proprio trattato di storia della Chiesa… la mia domanda non riguardava il sentimento vostro (o di molti sacerdoti, o del Movimento per la Vita) del pregare per quelli che voi chiamate “non nati”. Sono atti personali e, se organizzati (penso agli incontri del Mpv), partono comunque da “iniziative private”. Volevo solo chiarirmi un dubbio che, nella mia rozza ignoranza (lo ammetto…), suonava come una contraddizione: se sono vite umane, perchè non è la Chiesa a istituzionalizzare questa preghiera per loro, con un funerale? Non era e non è mia intenzione mettere in dubbio la nobiltà e buona fede dei vostri più intimi pensieri. Ma penso che questa contraddizione balzi anche ai vostri occhi. Correggetemi se sbaglio.

  • Sia la prassi del battesimo ai bambini, sia la concezione del valore sostanziale del sacramento e la sua necessità per la salvezza, sono molto più antichi della Controriforma.
    Ad esempio Sant’Agostino ha scritto un trattato intitolato “Il castigo e il perdono dei peccati e il battesimo dei bambini” (http://www.sant-agostino.it/italiano/castigo_perdono/index.htm). Altri riferimenti si trovano in San Cipriano e San Giovanni Crisostomo (tutti attorno al III-IV secolo d.C.).
    Per la precisione.

  • Qualche doverosa precisazione.
    1. Il battesimo dei bambini è attestato nella Bibbia.
    2. Il limbo non è mai stato un dogma ma un’opinione teologica, in alcuni periodi prevalente presso le diverse scuole ma oggi non più.
    Il Concilio Vaticano II non l’ha abolito (in quale documento?).
    Su questo la Congregazione per la Dottrina della Fede sta preparando un documento di aggiornamento.
    3. Tramite clonazione si può duplicare un individuo pertanto tutto il discorso in-dividuo=non divisibile, non tiene proprio.
    Angelo

  • Apprezzo molto il dibattito che ho occasione di seguire su questo sito e ne resto affascinato. L’acquisizione di maggiore consapevolezza, pur con la limitatezza dei miei mezzi culturali/intellettuali, mi fa pensare con preoccupazione e un pò di tristezza a quanto disorientamento vi possa essere nella maggior parte di coloro che apprendono dell’esistenza del confronto in atto solo attraverso le semplificazioni propagandistiche spacciate dai mass media in questi giorni (salvo lodevoli eccezioni). Non mi azzardo ad entrare in argomento sul versante teologico/ecclesiologico. Mi limito ad una osservazione, forse semplicistica: se è vero – come ritengo sia vero – che l’embrione è un principio di vita umana, è altrettanto vero che non è in grado di diventare individuo prima, e persona poi, in ragione di una propria autonoma ed connaturata capacità. Ha infatti bisogno del “modesto concorso” di un accogliente grembo materno che lo accompagni nella maturazione e lo porti alla nascita. Questo per sottolineare come il “concorso” della madre alla realizzazione di questo mirabile viaggio verso il primo vagito sia avvilito dalla legge 40 e dal dibattito che sulla legge 40 viene condotto. Non considerare e non valorizzare adeguatamente questa interazione, che non è solo fisica, mi pare svilisca il ruolo della donna/madre al rango di una incubatrice o di un taxi, su cui l’embrione sale all’inizio della gestazione e da cui scende al momento di nascere. Non credo si debba essere stati padri per comprendere quanto importante e ricco di infinite, ineffabili implicazioni sia invece questo rapporto. Ecco il perchè della mia convinzione – che sicuramente potrà essere considerata erronea da taluno – secondo cui la vita “in potenza” che è propria dell’embrione diventi vita “in atto” solo al momento dell’annidamento nell’utero materno. Credo che solo in quel momento si possa parlare della venuta ad esistenza di un “individuo”, in quanto tale soggetto non già di diritti, bensì destinatario del dovere di tutela da parte di chi ne è obbligato (i genitori in primis) in quanto incapace di intendere e di volere.
    Da cattolico e da liberale non mi sognerei mai di imporre per forza di legge le mie fallaci convinzioni ad una intera nazione: questo è il punto … ma qui si aprirebbe un altro discorso sulla laicità dello stato, sul compito della chiesa e sul ruolo dei cattolici in politica … e mi sono già dilungato troppo !
    Grazie a tutti per il vostro aiuto, continuerò a leggervi con attenzione. Un saluto ad Antonio da parte di un vecchio compagno di corso all’Università di Macerata.

  • Caro Angelo,
    non sono “attrezzato” per intervenire sui punti 1 e 2. Lo sono a sufficienza per farlo sul punto 3. Distinguiamo le tecniche di clonazione:
    a) embryo splitting: la suddivisione, ottenuta artificialmente anziché naturalmente, avviene quando l’embrione è allo stadio di blastocisti ed è la medesima che caratterizza la formazione dei gemelli identici e quindi si ricade in quel caso.
    b) a partire da cellule adulte (quella a cui suppongo tu ti riferisca). Per intenderci la tecnica usata per la pecora Dolly o una sua variante. Vedi, con questa tecnica sia crea certamente un nuovo individuo con lo stesso genoma (anche se c’e’ comunque una sottile differenza) di quello da cui è stata sottratta la cellula di partenza. Solo che questa non evolve da sola, ma deve prima fondersi con un ovocita enucleato, preso da un terzo individuo di sesso femminile. Ecco che dunque, per via di questo “aiuto esterno”. l’in-divduo rimane tale, cioè non divisibile. Per la cronaca la sottile differenza a cui facevo riferimento è il fatto che le cellule del nuovo individuo avranno sì DNA nucleare uguale a quelle dell’individuo clonato, ma il DNA mitocondriale è quello del terzo che ha fornito l’ovocita. Scusate la prolissità e (probabilmente) la poca chiarezza.
    Massimo.

  • Scusami Massimo ma quel che dici non fa che confermare la mia critica.
    Se un individuo, come tu ci spieghi, può ‘duplicarsi’ (anche con un aiuto esterno) evidentemente in-dividuo non significa non-divisibile, a meno che vogliamo riferirci semplicemente all’etimologia della parola.
    Tombolini dice: se si può duplicare non è ancora individuo. Ed invece sbaglia perchè era individuo prima e lo è anche dopo, una volta sdoppiato. Da un individuo può sorgere un altro, sia naturalmente nella gemellazione che artificialmente nella clonazione.
    AB

  • Credo che, come sempre accade, le parole, i nomi, siano fonti inesauribili di controversie, interpretazioni, mistificazioni, congetture, …
    Provate a sostituire il nome “embrione” con il nome “ovulo fecondato” e già tutto cambia. Provate a credere che l’individuo o la persona sia in una doppia catena di acidi nucleici ed un immenso universo di congetture e certezze vi avvolgerà.
    Provate ad immaginare che Marx sia un filosofo e spenderete decenni e decenni in studi marxiani… e così via.
    Che bello credere alle capacità risolutive ed assolute del pensiero umano…
    E che peccato che l’universomondo non riesca proprio ad adattarsi al nostro mirabile schema antropocentrico.
    Per quel che mi riguarda, molto semplicemente continuerò a confrontarmi e correlarmi con le persone evidenti, con gli individui evidenti.
    Ma forse faccio così solo perchè mi sento molto limitato e relativo… e francamente non riesco a trovare alcunchè di assolutamente certo nell’evidenza che incontro. Mi assumo la responsabilità delle mie scelte, sperando, o illudendomi, ogni volta che siano effettivamente scelte il più possibile libere e non condizionate.

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