Megaconvegno ultrablasonato e (puoi scommetterci) noiosissimo. Quando la cucina e la ristorazione cominciano a prendere la piega che prese anni fa la critica cinematografica (totale scollamento dal “pubblico”), le cose si mettono male. Per la critica ufficiale, s’intende.
guarda antonio pensavo pure io ma da stamani almeno (ieri non c’ero) noioso non lo è per niente! e poi ci sono un sacco di blogger, compreso l’ex di lusso Vizzari!
> … e poi ci sono un sacco di blogger, compreso l’ex di lusso Vizzari!
ah, beh, allora chissà che eccitazione! :->
Un pò di tempo fa ho letto (mi pare da Rizzari) che negli ultimi anni il livello degli appassionati si è alzato, e quello dei critici abbassato. Concordo, ma non credo che il giornalismo enogastronomico scomparirà. E’ solo che adesso è un comparto geneticamente e strutturalmente a-meritocratico.
Certo che, essendosi abbassato il livello, il rischio estinzione c’è. Ma sarebbe un grave danno per un comparto, quello del vino italiano, che ha nel giornalismo il proprio punto debole.
E infatti Gaja poco tempo fa ha detto senza perifrasi che in Italia non c’è nel settore vino un solo giornalista 40enne di spessore