Il libro di scuola non va online – Il Sole 24 ORE
Gli editori scolastici sparano le loro cartucce.
thedigitalist.net » “Ebooks suck etc”. Yawn.
Similarly in the many conversations I have about ebooks I am always struck by the sheer force, to the point of rudeness, in people’s adverse reactions to the mention of a book that is, gasp, not on paper.
For the record then it is worth re-iterating: calm down, books are not going to go away, ebooks are channel that will exist side by side with them, there is nothing to get so worked up about, no one is trying to kill books or end a culture, rather the reverse, to rejuvenate and contribute to that culture.
Strangely ebook’s biggest haters are often those who will crow most loudly about their imminent and monumental failure. Why bother hating them so much then?Lo scrittore Venerandi su iLiad
invece l’iliad cosa è, in pratica il succo è un aggeggio che costa un po’ di più di un iphone, è un po’ più grosso e dentro ci puoi mettere dei pdf dei libri e poi vai in giro e ti leggi i libri, poi fa anche altre cose, ma il succo e che vai in giro e ti leggi i libri e qua sento già delle voci che dicono, beh venerandi ma è una stronzata, ti prendi un eee, ti prendi un qualunque palmare e ti leggi i libri e spendi meno che diavolo ha l’iliad che non abbia anche un portatile eh, venerandi diccelo eh?
ecco, la cosa che veramente mi interessa dell’iliad è che lo schermo non manda luce. niente luce. nessun led o tubo catodico che ti spari in faccia per ore e ore lucette, nessuno schermo che sotto il cole cocente mostri dei vaghi contorni di uno schermo illeggibile, forzandosi di battere la luce del sole con la sua povera luce elettrica, niente di tutto questo. lo schermo dell’iliad, se ho capito bene, sono delle cose bianche e nere che vengono calamitate e quindi creano sul momento una pagina statica, assolutamente statica, come la pagina di un libro. niente refresh. se sei sotto il sole leggi bene perché lo schermo è ben illuminato dal sole, se sei al buio non leggi niente perché lo schermo dell’iliad non manda bagliori che ti aggrediscono gli occhi.
mentre leggi non consumi batteria perché lo schermo è fermo, consumi solo quando giri pagina e si ricrea una nuova pagina.
detta così sembra una cosa piccola, ma è una di quelle cose piccole che se diventano grandi ti cambiano un intero strumento. il giorno che si potrà scrivere con una tastiera su uno schermo di questo tipo, beh ragazzi, io ci sarò.Pare sia di gran moda dare addosso alla teoria della coda lunga, ultimamente. Lo si fa sulla base del blasonato (Harvard, you know) studio di tale professoressa Elberse. Bah. Nel frattempo c’è chi di coda lunga ci campa, e ci imposta i suoi affari, a patto di capire di cosa si sta parlando, cosa che la Elberse (e i suoi troppo frettolosi estimatori) dimostra di non aver fatto:
“Ignoring the opportunity for making profits with very low costs through volume means not just ignoring the entire idea of the long-tail approach, but also the importance of profits over revenue. With Elberse’s single-minded approach, while there is the potential for taking in more money overall, there is also the potential of operating at an overall loss through high expenditures.”Metafora AD Network » Blog Archive » Oltre il banner
Di banner, metriche in crisi e (dico io) inutilità delle metriche. E di Metafora.
Per l’editoria scolastica, è diversa la situazione in altri stati?
Un dubbio: non è che gli
“ebook reading (and writing!) devices”
sono come il tetrapak per il vino?