Ecco cosa si potrebbe fare da subito se gli editori smettessero di ingabbiare e rendere inusabili i loro ebook in formato EPUB aggiungendogli i famigerati DRM (di Adobe, o in casi molto più limitati, di altro tipo):
- L’utente potrebbe comprare ebook da qualsiasi libreria online, una volta qua e una là, e avere una propria libreria digitale con tutti i libri che possiede, per gestirli come crede, indipendentemente da dove li ha comprati. Creare tool di gestione di queste librerie digitali personali sarebbe già un business in se stesso. Grazie ai DRM non si può fare, ma Amazon con Kindle lo fa.
- I motori di ricerca semantica potrebbero indicizzare tutto il contenuto di tutti i libri: creare tool di ricerca/raccomandazione/analisi della lettura/analisi strutturale dei testi/indici analitici e un sacco di altre bellissime cose si potrebbe fare. Grazie ai DRM no, ma su Kindle sì.
- Tutti potrebbero leggere il libro da una pluralità di device, avendo il testo sincronizzato su tutti. Grazie ai DRM non si può fare, Kindle lo fa.
- Le evidenziazioni e sottolineature, così come le note e i commenti, potrebbero arricchire i libri per tutti, indipendentemente dalla piattaforma di fruizione, e chiunque potrebbe creare siti e applicazioni di vero e diffuso social reading. Grazie ai DRM non si può, ma su Kindle sì.
- Il mercato degli ebook illustrati interattivi e multimediali, e soprattutto quello degli audio-ebook, potrebbe finalmente partire perché la loro produzione, finalmente su formato standard (EPUB3), sarebbe economica e tutti i dispositivi avrebbero software adatti a leggerli. Grazie ai DRM non si può.
- E ovviamente l’utente potrebbe comprare scaricare spostare dove gli pare e leggere i suoi ebook senza i casini che provocano i DRM nel processo di acquisto. Grazie ai DRM comprare un ebook è un atto di eroismo e di fiducia sul futuro, su Kindle no, funziona tutto più liscio.
- Eccetera.
La realtà invece è che tutti i grandi editori, e molti dei piccoli editori che per sentirsi più fichi fanno finta di essere grandi, usano i DRM di Adobe. Questo, e solo questo, consente ad Amazon (e ad Apple e a Kobo) di lavorare su formati e piattaforme proprietarie per “rinchiudere” i propri utenti dentro i loro ambienti di acquisto e fruizione.
Ah, dimenticavo: per ottenere questo bel risultato quegli editori PAGANO ad Adobe una bella sommetta per ogni singolo download che viene fatto, perché darsi la zappa sui piedi non è nemmeno gratis. Geniale no?
Ma consideriamo anche i contro: se togliessero il DRM i loro ebook finirebbero sui circuiti pirata una decina di secondi prima di quanto non avvenga.
Scherzi a parte ovviamente sono d’accordo. Essendo un editore che ogni volta che può non usa il DRM ma che si è trovato a doverlo usare per molti libri, devo far notare che non di rado il DRM è imposto da autori e/o agenti.
Un altro grande passo in avanti sarebbe dare all’ebook lo status di “libro”, consentendone l’acquisto con iva ridotta e soprattutto senza fattura. Questo consentirebbe acquisti più rapidi, pratici, come avviene su Kindle (che i dati li ha già tutti). Questa sarebbe una valida direttiva/legge per riequilibrare il vantaggio di Amazon in Europa, invece di quella roba dell’iva da versare nel paese del cliente che farà impazzire ogni rivenditore.