E sì che avevo fatto voto di non parlarne più. Temo che mi toccherà tornarci su, invece. Sulla FIAT, voglio dire, e sul suo vizio di mettere le mani in tasca ai cittadini, che – idioti – annuiscono felici.
La crisi finanziaria in atto avrebbe potuto far fallire un po’ di banche, e non avrebbe avuto alcun impatto (ripeto: alcun impatto) sull’economia reale. La riprova: nonostante il tracollo duri ormai da settimane, quegli effetti disastrosi non si vedono ancora. Un’economia reale da cui è lecito semmai aspettarsi segnali molto positivi, stante il crollo (questo tutto reale e per nulla finanziario) del prezzo del petrolio (e invece nessuno ne parla).
Invece no. Invece gli USA hanno regalato soldi ai banchieri, l’UE altrettanto, e ora non sanno come dire di no ad un settore vecchio e strutturalmente in crisi da anni, ovvero l’automobile, e ai costruttori non pare vero di poter approfittare della situazione per strappare anche per la loro vetusta e insostenibile tecnologia fior di miliardi. E questo avrà un impatto reale negativo, negativissimo.
Berlusconi dice che aiutare il settore dell’auto (aiutare = regalare soldi pubblici; settore dell’auto = FIAT) è un dovere (e perché mai?). Marchionne dice che minimo ci vogliono 40 miliardi di Euro per i produttori europei, che mica ci accontentiamo delle noccioline. Veltroni… ah, già, Veltroni.
Il dramma vero è che una manovra così non potrebbe che fare da veicolo di contagio della crisi, trasportandola dalla finanza all’economia reale, con un nuovo vorticoso gorgo di aumento del debito pubblico, aumento artificiale e drogato dei consumi, drenaggio di risorse a danno di innovazione, formazione, ricerca…
Aiutare le banche con i soldi pubblici contrapposto al divieto assoluto di tassare le rendite finanziari (parliamo di quelle dei finanzieri che speculano sull’economia del debito).
Aiutare il mercato automobilistico (in crisi da anni con cali del più del 20% di vendite solo negli scorsi mesi, situazione che ha poco a che fare con la recente crisi finanziaria) e minacciare un veto all’Ue per il piano di riduzione delle emissione.
Attaccamento viscerale al petrolio (attualmente costa circa 70 dollari al barile ma i prezzi della benzina sono come quando ne costava 140) e pochi investimenti sulle rinnovabili.
“Salvataggio” sconsiderato di Alitalia con soldi pubblici mentre per la scuola è da tagliare insieme alla ricerca
Il prossimo attacco sarà portato alla sanità pubblica, accetto scommesse.
In tutto questo il governo è al massimo della popolarità e Veltroni qualcuno l’ha visto o sentito? non credo, troppo impegnato a lanciare quello schifo di Youdem.tv
[…] Purtoppo ha ben ragione Antonio… Ma che CAZZO però, ti pare che ci rifilano il carotone un’altra volta… E basta. […]
Tra privato o pubblico da noi la differenza è sempre stata labile, specie quando ci sono casini. Appena le cose cominciano ad andar male, arrivano i “privati” a batter cassa alzando pure la voce. E’ facile fare i liberisti, quando hai il paracadute.
ti sei dimenticato di parlare dell iniziativa del ministro Zaia sul grana e parmiggiano
d’accordo su tutto, ma non sul fatto che il crollo del petrolio possa essere una spinta per l’economia reale.
L’economia reale se vuole avere un futuro penso debba affrancarsi dalla dipendenza dal petrolio, con investimenti in energia rinnovabili, trasporto sostenibile, efficienza energetica, agricoltura e pesca sostenibili.
Tra crescita e regressione non potrebbe esserci una terza via ?
una “pro-cre-ssione” ?
crescita del progresso e regressione dello spreco delle risorse a danno dell’ambiente ?!?
forse la vittoria di Obama potrebbe essere un primo passo verso una nuova politica
Questa volatilità finanziaria forse e’ sintomo anche di un cambiamento epocale, della fine dell’era del petrolio, dell’inizio di qualcosa di nuovo
D’accordo su Obama e sul cambiamento epocale. Io speravo fallisse il mondo e cominciassimo tutti da zero, ma purtroppo solo i più deboli saranno anche i più indifesi.
Non è che subito dopo due settimane la crisi si ripercuote sull’economia reale. Ci vuole un pochino ed i risultati si avranno nei prossimi due anni almeno.
Le banche hanno prestato soldi che non avevano immettendo in circolo denaro che in realtà non esisteva così salirà l’inflazione.
Ora gli stati immettono soldi per coprire quei buchi e dovrebbero divenire proprietari di ciò che finanziano, senza regalare niente.
😉 In questo modo si potrebbe andare verso la dittatura del proletariato con il crollo del capitalismo che si è autodistrutto a causa di dinamiche interne a se stesso 😉
Ricorda qualcosa?!
ecco cosa ne pensa il ministro ombra Realacci:
UTO C02:REALACCI, MARCHIONNE HA RAGIONE, GOVERNO DIFENDA FIAT
Efficienza Energetica
venerdì 17 ottobre 2008 13.24
(AGI) – Cernobbio (Como), 17 ott. – Ermete Realacci, ministro ombra dell’Ambiente del Pd, chiede al governo italiano di opporsi alla proposta in discussione a Bruxelles sulla riduzione di Co2: per Realacci, oggi al Forum internazionale dell’Agricoltura, “ha ragione” l’ad di Fiat, Sergio Marchionne, che dal direttivo di Confindustria di mercoledi’ scorso aveva dichiarato che se fosse stato a Bruxelles avrebbe “ritiratato la proposta sulla riduzione delle emissioni di C02”. Realacci ha sostenuto che “e’ giusto difendere l’industria automobilistica italiana e per questo nella prossima settimana presentero’ un’interrogazione parlamentare per chiedere al governo di difendere la posizione della Fiat”. (AGI) Ven
Francesco, hai ragione, e come sai sono un tifoso del prezzo del petrolio alle stelle, quindi condivido del tutto su questo la tua analisi. In questo ambito volevo solo mettere in luce come anche stando ai “loro” parametri ci sarebbero altre cose da dire, rispetto a quelle che vengono divulgate.
E mentre il nostro governo cerca di mettere i bastoni tra le ruote della nuova normativa ambientale Europea che danneggerebbe la FIAT, Obama promette agevolazioni fiscali alle industrie automobilistiche per la conversione verso la produzione di auto di nuova concezione, ibride, elettriche ecc e agevolazioni fiscali per chi le acquista.
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I know how much the auto industry and the auto workers of this state have struggled over the last decade or so. But I also know where I want the fuel-efficient cars of tomorrow to be built – not in Japan, not in China, but right here in the United States of America. Right here in the state of Michigan.
We can do this. When I arrived in Washington, I reached across the aisle to come up with a plan to raise the mileage standards in our cars for the first time in thirty years – a plan that won support from Democrats and Republicans who had never supported raising fuel standards before. I also led the bipartisan effort to invest in the technology necessary to build plug-in hybrid cars.
As President, I will accelerate those efforts to meet our urgent need. With technology we have on the shelf today, we will raise our fuel mileage standards four percent every year. We’ll invest more in the research and development of those plug-in hybrids, specifically focusing on the battery technology. We’ll leverage private sector funding to bring these cars directly to American consumers, and we’ll give consumers a $7,000 tax credit to buy these vehicles. But most importantly, I’ll provide $4 billion in loans and tax credits to American auto plants and manufacturers so that they can re-tool their factories and build these cars. That’s how we’ll not only protect our auto industry and our auto workers, but help them thrive in a 21st century economy.
What’s more, these efforts will lead to an explosion of innovation here in Michigan. At the turn of the 20th century, there were literally hundreds of car companies offering a wide choice of steam vehicles and gas engines. I believe we are entering a similar era of expanding consumer choices, from higher mileage cars, to new electric entrants like GM’s Volt, to flex fuel cars and trucks powered by biofuels and driven by Michigan innovation.
[…] Non è possibile che anche questa volta metteranno le mani sulle nostre tasche per mantenere il personale della Fiat in cassa integrazione. […]
In Italia non si cambierà mai nulla, se non per rimanere nei parametri dettati dalla comunità europea, sempre a scapito e sulle spalle del popolo, e non di chi ha già denaro, potere e controllo…su tutto…