Il blog di Antonio Tombolini

FoodCamp, come volevasi dimostrare

F

Antonio Tombolini e Andrea Sofia
FoodCamp ha funzionato. La cronaca migliore – sintetica e completa ad un tempo – la trovate da Andrea.
Di mio ci metto quel che ne ho cavato, ovvero 3sospetti3:

  1. Dice Vittorio che i critici enogastronomici faranno la stessa fine di quelli cinematografici, ovvero moriranno (professionalmente, s’intende). Condivido, e da ciò ricavo il sospetto che in rete si possa fare qualcosa di molto importante per quanto riguarda guide e recensioni (di ristoranti, di vini, di prodotti…)
  2. Dice Gianna che l’informazione sul food in rete è ancora largamente condizionata dai media e dalle agenzie tradizionali, e che manca un’informazione scientifica, anche critica e alternativa, adeguata. Condivido, e da ciò ricavo il sospetto che in rete si possa fare qualcosa di molto importante per quanto riguarda l’informazione libera sul settore (food business, aziende, ricerca scientifica, marketing…)
  3. Dicono un po’ tutti gli altri che il food (wine incluso) è ancora più arretrato degli altri settori quando si parla di comunicazione e marketing, ecommerce incluso. Condivido, e da ciò ricavo il sospetto che che in rete, e stavolta soprattutto in Italia, si possa fare qualcosa di molto importante per quanto riguarda il net-business e l’ecommerce. Cominciando da quel che di vivo c’è, ovvero: questo, questo, questo, questo. E a suo modo questo (ne sentirete parlare). E mi sa poco altro.

FoodCamp ha funzionato, e lo dimostra il fatto che avremo modo di approfondire e verificare questi sospetti, con un blog dedicato (di prossima apertura) in vista del prossimo FoodCamp, che si terrà nell’àmbito di BlogFest 2008 a Riva del Garda, dal 12 al 14 settembre prossimi.
Note ambientali: quelli di San Martino in Pensilis sono stati gentilissimi a ospitarci, grazie di cuore. La loro Carrese non solo è spettacolare e coinvolgente, ma è (a differenza di tante – tutte? – le rievocazioni in giro per l’Italia) perfino vera, e questo fa la differenza. La Pampanella è squisita, e grazie alla mamma di Francesco che mi ha fornito il peperone giusto per farla, mi ci proverò in prima persona, farò sapere. Mangiare arselle appena scottate e cavatielli tirati a mano ai frutti di mare e scampi ai ferri di rara freschezza (ma anche la frittura di paranza non sembrava male…) la sera del primo maggio non è da poco, perciò segnatevi questo nome e questo numero: Locanda Monaco (a San Martino in Pensilis), telefono 0875.604598.
Le foto del FoodCamp su Flickr vale la pena guardarle.
Infine: la foto che vedete in alto, dove sono alla prese con una magnifica treccia di mozzarella in compagnia di Andrea Sofia, è di un grande fotografo rubato alla cucina (doveva fare il cuoco, a quanto pare), Marco Salzotto, che ha realizzato di recente, sotto la guida dell’infaticabile Adriano Liloni, il bellissimo Diario di una passione terrena, il libro dei Sovversivi del Gusto, una realtà che qualcuno ha tentato di affossare prematuramente. Ma ho idea che non ci sia affatto riuscito.

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