30 gennaio 1948, muore, ucciso da un fanatico hindu, Mohandas Mahatma Gandhi:
La nonviolenza è una forza estremamente attiva. Non lascia spazio alla codardia o alla debolezza. Si può sperare che un uomo violento diventi un giorno nonviolento, ma non c’è nessuna speranza con un codardo. La mia nonviolenza ammette che colui che non può o non vuole essere nonviolento, possegga e faccia un uso effettivo delle armi. Fatemi ripetere per la millesima volta che la nonviolenza è dei più forti, non dei deboli.
Gandhi ignorò anche gli Intoccabili, però. Anzi: durante il suo massimo splendore, non esitò ad ignorare (e tollerare con tranquillità) le uccisioni di massa nei villaggi di “intoccabili”, che ancora oggi in India si eseguono tranquillamente tra l’altro.
C’è sempre un però, nella vita di ognuno. Per questo occorre saper discernere il grano dal loglio, che c’è in ciascuno. La nonviolenza, e l’insegnamento sulla nonviolenza (niente a che fare col pacifismo), è il grano più buono di Gandhi.
Scrivi qualcosa sulla notizia del giorno, urlata da tutti i giornali…”il bilancio fiat in attivo”…tutti a dire guarda come va bene quest’azienda…bah!