Sono arrivato a Gravità Zero qualche mese fa: la speranza che perfino in Italia si riesca finalmente a stabilire un contatto autentico, libero, dialogante tra la libera scienza e il libero pensiero di liberi cittadini non muore mai, e vedere un blog che programmaticamente si ripromette di lavorare in questa direzione mi aveva rallegrato assai.
Certo, c’è quel corporate blog cui gli autori paiono tenere molto che non si capisce bene cosa voglia dire: l’espressione viene dagli stessi linkata alla corrispondente voce di wikipedia, dove si legge che “a corporate weblog is published and used by an organization to reach its organizational goals“. Ecco, se così stanno le cose, sarebbe anche utile capire qual è questa organizzazione (io dal blog non l’ho capito) e quali i fini propri, in quanto organizzazione, che intende raggiungere col blog.
Ma non è questo il punto.
Cosa c’è di più liberale, di più lontano dal concetto di censura, di uno spirito scientifico?
Macché, rassegnamoci. In Italia, perfino un blog che nasce e si presenta autoproclamandosi “valido strumento di dialogo che cerca di eliminare quella distanza tra chi fa ricerca e il grande pubblico“, riesce a fare dei numeri che non ti immagini. Prendi questo post, per dire. Esso presenta, al momento in cui ne sto scrivendo, 10 commenti: il primo delle 12.40 del 17 ottobre, l’ultimo dell’1.00 del 26 ottobre.
Attenzione, prestate attenzione alle cifre, all’aspetto formale, ché qui di quello si sta discutendo, non del merito, degli argomenti del post e dei commenti, quelli se vi va leggeteveli dopo. Dunque, si diceva, un post e 10 commenti.
Ma com’è che verso le tre del pomeriggio lo stesso post si presentava del tutto privo di commenti e a commenti chiusi? E com’è che la cache di google ci presenta invece ancora lo stesso post, ma stavolta con ben 16 commenti?
Perché oggi pomeriggio erano stati tutti tolti? E perché ora ci sono di nuovo, ma ne mancano 6 all’appello? E’ questo il modo di essere “strumento di dialogo” per eliminare la “distanza tra chi fa ricerca e il grande pubblico“?
E soprattutto: perché avventurarsi ad aprire un blog senza conoscerne il funzionamento?
[PS La risposta del tipo “il blog è mio e ne faccio quello che mi pare”, che di per sé adoro e faccio mia in ogni occasione, qui non vale: ovvio che ognuno ne faccia ciò che vuole, qui ci si chiede semplicemente il perché di questi strani comportamenti, visto che non sono stati spiegati.]
Commento qua dato che di la i commenti sono chiusi (ora ce ne sono 10)
Appoggio l’uso degli ebook e relativi reader a scuola.
Conosco genitori di bambini dislessici che hanno dovuto comprarsi un computer e uno scanner con relativi OCR per tirare fuori l’ebook dal libro di testo: fosse anche solo per questo, gli ebook a scuola ci vogliono da ieri.
I lettori eink mi sembrano ideali per buona parte dei libri di testo, ma rimane il problema del colore: un libro di arte attualmente lo vedo meglio su carta. I libri del triennio che ho frequentato comunque sono tutti in bianco e nero.
Non mi soffermo sulle competenze in materia di ebook di chi è arrivato a definire l’iPod Touch “il miglior e-reader in commercio” l’iPodT è perfetto per un sacco di cose (audio/video, browser, spada laser, bicchiere di birra …) ed è anche un bell’oggetto, ma non potrei neanche lontanamente pensare di usarlo per leggere un romanzo intero come faccio con il Cybook (per dire quante volte devi ricaricare le batterie di un iPod per leggere un libro di 300 pagine?)
Non lo so: probabilmente c’erano un sacco di amanuensi che non vedevano nella stampa a caratteri mobili una killer application.
Ma quando la gente capirà che la tecnologia è la scrittura e il libro è un semplice supporto?
Però parlare tra di noi non è divertente… spero riaprano i commenti così copio/incollo dall’altra parte
Da non credere. Hanno lasciato dei commenti che fanno riferimento ad alcuni dei rimossi (Luca Conti e Luigi Passerino)
…..”Io commento solo l’ultima parte dell’articolo, che è stata poco considerata nei commenti precedenti.
Per il resto appoggio Luca Conti, Tambu e, parzialmente, Luigi Passerino (che non me ne vorrà perché sa bene che l’e-reader, a scuola, non può essere una soluzione immediata – ma in un futuro molto vicino sì).
E’ troppo facile aprire un blog. Questo porta a pensare che non sia necessario conoscere lo strumento e le sue dinamiche.
Nessuno si sognerebbe di avviare una pubblicazione cartacea senza la guida di una persona esperta, non solo della materia che si deve trattare, ma anche con una base di competenze di giornalismo, editoria, ecc..
Invece il blog, si. Perche’ e’ su Internet, perche’ non costa niente. E cosi’ si prendono sonore batoste, poverini.
[…] EDIT GROSSO COME UNA CASA! ore 14:00 mi sono accorto solo ora mancano un sacco di commenti!!! la discussione tra me e l’autore è integra, ma mancano un sacoc di commenti “di contorno” che ne specificavano meglio l’ambiente. Ad esmepio i commenti di Luca Conti, che viene citato successivamente ma il cui commento è stato cancellato (si veda anche Antonio Tombolini) […]
[…] blog è Gravità Zero, che si definisce corporate blog anche se come sottolinea Antonio Tombolini non si riesce a capire quale sia l’organizzazione a cui fa […]
Ringraziamo l’autore Antonio Tombolini per la sua recensione, anche se negativa.
La decisione è stata presa in seguito alla pubblicazione di alcuni commenti offensivi verso l’autore del post, e di altri palesemente pubblicitari verso prodotti pubblicizzati da questo sito (simplicissimus).
Da quando è stato pubblicato il post abbiamo ricevuto minacce tramite email anonime e commenti offensivi.
Siccome la nostra intenzione non era di alimentare un dibattito su questi toni abbiamo deciso di moderare i commenti.
Saluti
tecnicamente non avete moderato i commenti: da quel che vedo oggi ogni dibattito è stato del tutto cancellato.
Il fatto è che a me sembra che si stia esagerando un poco.
Certo, capisco che a Tombolini non piaccia l’articolo che su G0 critica la legge 133/2008.
E capisco che si scagli con tutta la sua rabbia contro l’articolo in questione.
In fondo se questa legge passasse lui se ne avvanteggerebbe non poco (si tratta di milioni di euro in gioco), visto che è unico distributore in Italia di alcuni di questi prodotti. O no? 🙂
Nel mondo esistono milioni di blog moderati, il fatto che G0 abbia deciso di moderarli proprio su questo articolo non lo vedo così grave
Personalmente avendo letto il tono dei commenti su G0 prima della loro cancellazione, trovo che sia stato saggio attivarne la moderazione.
ho scoperto dal sito di Luca Conti la news. Da te ulteriori approfondimenti. Se non si è disposti al dialogo non si va lontano. Sarebbe interessante vedere il bad mouth che la cosa ha generato 🙂
Certo. Gli interessi in gioco con la legge 133 sono molti.
In effetti l’ho notato anche io, i commenti più accesi sono tutti partiti dalla stessa “fonte” del dominio simpliccimus ( Luca Conti e Luigi Passerino, Tombolini, ecc.).
Ebbene si, ho scritto io uno dei commenti “palesemente pubblicitari” censurato dagli autori di Gravità Zero.
In sintesi faceva così: “volevo segnalarvi che ci sono degli ebook reader e-ink dove si può leggere bene, il toner e stampante non servono, guardate un pò qui”. Seguiva link, nome, cognome e società dove lavoro (ergo, non ci voleva tanto per capire che sono invischiato in Simplicissimus, per pensarla con Gravità Zero). Secondo la stramba idea di questi signori, chi è in rete per vendere, quando si parla di quello che vende, dovrebbe starsene zitto e muto, sennò è conflitto di interessi, pubblicità, etc. etc.
Sempre secondo la vostra stramba idea la scienza è pura e cristallina mentre il commercio è losco e torbido: le due cose non vanno confuse, ma tenute ben separate. Bene, avanti cosi.
Dice Stegosauro:
> … E capisco che si scagli con tutta la sua rabbia contro l’articolo in questione.
Amico mio, citami un passo, un solo mio passo, da cui traspaia “tutta la mia rabbia” su questa vicenda… ma per favore 😀
E Giovanni:
> In effetti l’ho notato anche io, i commenti più accesi sono tutti partiti dalla stessa “fonte” del dominio simpliccimus ( Luca Conti e Luigi Passerino, Tombolini, ecc.).
Ma davvero qualcuno pensa che io stia mettendo sotto i riflettori questa storia perché “mi arrabbio” o “ho paura” di un parere contrario al mio sulla questione ebook?!? Ma davvero i signori di GZ pensano che Passerino sia andato a perdere tempo a commentare nel loro blog per “fare palese pubblicità” a quel che vendiamo? Pubblicità lì?
Ma davvero non vi viene in mente che qui la questione non è ebook-non-ebook, ma semplicemente e solo come si sta in rete, come si gestisce una conversazione? E che solo per questo mi interessa non abbandonarla, se possibile per “costringere” gli autori a capire che hanno fatto una cosa sbagliata, così magari non la ripetono in futuro? Evabbè.
Mah! Tutto questo astio nei confronti di G0 è sospetto.
E poi vedo sempre gli stessi nomi che ruotano attorno 🙂
Capisco che non vi vada l’idea di essere stati “bannati” ma del resto ognuno puo’ fare quel che vuole del proprio blog (come ha anche ammesso Tombolini)
Poi, anche a me danno fastidio i toni arroganti (non è il tuo caso Luigi). Ma da quanto leggo in giro di commenti offensivi ce ne sono stati tanti prima che queli di gravitazero decidessero di moderare i commenti.
Tambu, ad esempio, che è stato uno dei più “aggressivi” è stato anche criticato per questo
Leggo infatti in rete un commento da Wis che dice a Tambu
“Per quanto possa essere d’accordo con te sui concetti espressi, non lo sono sui toni da te utilizzati sin dal primo commento.
Per quanto si possa essere in disaccordo trovo sia sempre opportuno rispettare l’opinione altrui senza deprecarla pubblicamente. Credo che esporre in dettaglio la propria opinione, quando in netto contrasto, sia già opposizione naturale e sufficiente.”
Insomma. Se si vuole fare polemica va bene, ma almeno ammettiamo che a voi quel blog non piace perchè siete stati esclusi per buone ragioni 🙂
non me ne vogliate ma è cosi!
abbiamo dei concetti diversi “offensivo” o “arrogante”, evidentmente. Di sicuro non sono stato offensivo, non in misura maggiore di quanto ricevuto con insinuazioni.
La differenza è che se Wis mi dò torto, il commento lo lascio lì e gli rispondo. Vogliamo poi per caso commentare la panzana delle MINACCE VIA MAIL, uscita solo ora, che è palesemente una scusa per tentare di giustificarsi?
Vabbe! Magari non è rabbia ma astio si, altrimenti perché perderesti così tanto per un sito che in fondo ha solo moderato i commenti? Allora facciamo una campagna per tutti i siti che moderano (o cancellano) i commenti? Perché proprio quello?
Ma poi ti accorgi che gira e rigira non hai risposto alla mia domanda? 🙂
E’ vero o no che in fondo (dai) ammettilo, l’articolo di G0 non ti è mai andato giù perchè critica una Legge 133 che porterebbe enormi benefici alla tua azienda?
Non c’è mica nulla di male, sai! 🙂
Ah Marco… ce sei o ce fai?
Quindi non più “rabbia” (reazione istintiva ecc…), ma addirittura “astio”, ovvero “odio”, che implica non solo una reazione all'”oggetto” di un eventuale contesa, ma perfino un “sentimento” nei confronti del soggetto che se ne fa portatore! Cioè io proverei astio nei confronti del professor Auci che, purtroppo, non conosco ancora personalmente? E perché poi? Perché lui dice che non gli pare che gli ebook possano essere una soluzione per la scuola? Ma ti rendi conto dell’enormità di quello che dici? 😀
Se dovessi odiare tutti quelli che la pensano come lui… ROTFL!
Alla tua domanda, è vero, non avevo risposto, pensavo fosse evidente a tutti quanto fosse idiota (la domanda, intendo, non tu, sia chiaro). Ma visto che la rifai, ti rispondo:
1. no, non è vero che l’articolo “non mi è mai andato giù”: adoro discutere con chi non la pensa come me, da sempre, figurati un po’
2. no, non è vero che la legge in questione “porterebbe enormi benefici” alla mia azienda, purtroppo: semplicemente perché io stesso non credo che i lettori ebook esistenti siano pronti, così come sono, per essere usati a scuola “al posto” dei libri. All’università sì, tranquillamente, ma a scuola no, per una serie di motivi che non sto qui ad elencare
3. ammesso che invece fosse come dici tu, e cioè che quella legge porterebbe tutti ‘sti benefici, pensi davvero che il blog di Auci potrebbe ostacolarmi, e che io me ne occuperei 😀 😀 😀
Infine: perché “perdo” così tanto tempo su questa storia? Per un motivo che tu fingi di non capire, e che non ha niente a che fare con gli ebook, e che ho ribadito nel mio nuovo ultimo post sulla questione… vai a dare un’occhiata di là, nel caso.
Ah, a proposito… e tu, di grazia, perché ci perdi anche tu tutto ‘sto tempo? Almeno per me è questione di milioni di miliardi di euri, ma per te? :DDD
Beh! Forse ci perdo tempo perchè sono uno studente che ha 5 minuti del suo tempo da perdere. Però io non ho un blog come invece tu, dunque il mio “tempo” è infinitamente inferiore a quello che dedichi tu alla cosa 🙂
Inoltre devo ammettere che la maggior parte di quello che scrivi siano delle idiozie (non tu, ci mancherebbe) ma quello che scrivi. (eh eh ) 🙂
Ti faccio solo un esempio: la legge di cui si parla nell’articolo obbligherebbe di fatto le famiglie (tutte le famiglie italiane) a dotarsi di un e-reader
E quanti sono in italia che li vendono? Chi ha il monopolio di alcuni articoli ….
Allora vedi, che la frittata si può voltare come la guardi e che di idiozie… è pieno il mondo 🙂
Però ora ti saluto, ho letto abbastanza per capire che in questo blog ci sono persone che non sanno dialogare senza polemizzare. E allora penso che sia meglio valutare i blog dai contenuti piuttosto che dalle chiacchiere..
Piacere di avere fatto quattro chiacchiere con te.
Tambu…
“La differenza è che se Wis mi dò torto, il commento lo lascio lì e gli rispondo.”
Va benem ora ti eleggeremo paladino del web 🙂
A parte gli scherzi, nessuno ha detto che sia obbligatorio farlo. Può piacere o non piacere il fatto che abbiano tolto il tuo commento. Ma forse lo hanno giudicato un po’ offensivo, e in questo caso mi sembra lecita la moderazione.
Sempre Tambu:
“Vogliamo poi per caso commentare la panzana delle MINACCE VIA MAIL, uscita solo ora, che è palesemente una scusa per tentare di giustificarsi?”
Ah si? E tu come sei cosi’ sicuro che siano false? Diccelo, diccelo! Vogliamo saperlo anche noi!:- )
A Passerino che scrive:
“Secondo la stramba idea di questi signori, chi è in rete per vendere, quando si parla di quello che vende, dovrebbe starsene zitto e muto, sennò è conflitto di interessi, pubblicità, etc. etc.”
Ma dove ti sei fatto questa idea? Da qualcosa che hai letto o cosa? Mi sembra di non aver mai letto nulla di simile.
Insomma, possiamo continuare a prendercela anche tra noi come delle vecchie peppie 🙂 pero’ il gruppetto di cui sopra deve metterci una pietra sopra e ammettere che ha superato una certa soglia.
Del resto anche Google non ammette pubblicazioni offensive, pubblicitarie ecc.
Non trovate?
Staveve bbuoni … volemose bbene ! 🙂
Tombolini in fondo al post:
[PS La risposta del tipo “il blog è mio e ne faccio quello che mi pare”, che di per sé adoro e faccio mia in ogni occasione, qui non vale: ovvio che ognuno ne faccia ciò che vuole, qui ci si chiede semplicemente il perché di questi strani comportamenti, visto che non sono stati spiegati.]
E perché, caro, qui non varrebbe l’equazione?
Quali strani comportamenti? Da quando moderare un blog è uno “strano comportamento”.
Mi sa che si stia montando una montagna da un sassolino 🙂
In fondo un blog è un pur sempre un blog, mica la CNN, no? E’ nato come diario personale. E dunque nessuno ha mai preteso (e qui rispondo a Markingegno) che diventassero un succedaneo della carta stampata.
Oppure vorreste pretendere che i 100 milioni di blog in tutto il mondo abbiano dietro professionisti della comunicazione, il che mi sembra proprio contrario a quello che si vuole dimostrare (la libertà di espressione) con regole ferree, deontologiche, professionali, e chi più ne ha più ne metta!
Ma qui si sta discutendo dei massimi sistemi, di deontologia professionale? No! Solo di un blog che avendo ricevuto messaggi a par suo offensivi ha deciso di moderare i toni. Che cosa scandalosa, … eh?
A Passerino che scrive:
“Secondo la stramba idea di questi signori, chi è in rete per vendere, quando si parla di quello che vende, dovrebbe starsene zitto e muto, sennò è conflitto di interessi, pubblicità, etc. etc.”
Ma dove ti sei fatto questa idea? Da qualcosa che hai letto o cosa? Mi sembra di non aver mai letto nulla di simile.
Caro Giovanni
se leggi per bene tutti i commenti noterai che il
signor Carlo Pasqua, divulgatore scientifico di Gravità Zero, ha risposto al mio commento che semplicemente segnalava la possibilità di non dover ricorrere ai toner ed alla stampante perchè esistono gli ebook reader, dicendomi che avevo fatto una marchetta. Al mio paese, ma penso anche al tuo, questa espressione si riferisce a chi praticava il mestiere più antico del mondo negli anni Venti quando esistevano le case di tolleranza. Bene, convieni con me che mi ha dato della p…..? Non contenti, alla fine mi hanno pure cancellato. Zitto e muto. E questo non perchè li avessi offesi (semmai varrebbe il contrario) ma perchè ho detto loro che esistono i lettori di ebook. Se proprio la devo dire tutta, costore, se fossero stati meno arroganti, avrebbero potuto dire: la ringraziamo signor Passerino di averci fatto conoscere una cosa in più, inerente al tema che stiamo trattando, ma crediamo che comunque questi dispositivi non sono adeguati per la scuola italiana. perchè etc. etc. Insomma si chiama conversazione.
Giovanni, ma quale dizionario tieni in casa? 🙂
Magari al tuo paese si riferiscono a qualche altro mestiere più vecchio del mondo… Ma devi sapere che ogni parola ha un significato diverso a seconda del contesto in cui lo usi.
Quello che mi sembrava di avere letto è la definizione presa da wikipedia:
DA WIKIPEDIA:
“In ambito giornalistico, con il termine marchetta si fa riferimento ad un articolo scritto per compiacere qualcuno”.
Non mi pare di scorgere nulla di offensivo in questo, del resto credo che lo facciano un po’ tutti prima o poi, blog compresi!
Mah, anche a me sembra che Luigi abbia preso una cantonata. Non credo infatti che ci si possa confondere dato che dal contesto si capiva che si parlava di articoli di stampo giornalistico e non di altro!
Dunque tranquillo Luigi! Nessuno qui mette in dubbio la tua reputazione 🙂
Piuttosto, riprendo qualche commento prima giovanni secondo cui qui i più accesi sono 3-4 persone.
Evidentemente quelle che si sentono più colpite nel vivo (parlo di Luca Conti, Luigi Passerino, Tambu e Tombolini).
Mi raccomando, non fatene un caso personale!
Come detto già prima esistono migliaia (forse milioni) di blog e siti moderati, ma questo non vuol assolutamente dire che siano di scarsa qualità o che siano siti in cui la censura regna sovrana.
Se ho ben capito da quanto si è scritto finora tutto è partito da alcuni commenti “poco simpatici” (uso un eufemismo) lasciati su un blog.
Ora, anche giornali scafati come il New York Times o il Washington Post (giusto per citarne un paio) possono porre un veto sulla pubblicazione di commenti.
Tenete presente che sulla carta stampata lo si è sempre fatto (non penserete che sui quotidiani si pubblicano tutte le lettere dei lettori senza un minimo di autocensura?) Si tratta solo di stabilire fino a che punto si considera un commento offensivo e fino a che punto no. E chi lo decide? Voi che lo avete messo?
Quelli che solo i lettori abituali?
Teniamo anche presente che un blog è personale, e che il propietario può farne quel che crede (ovviamente rimanendo nella legalità).
E credo che, come leggo qui sopra, fare in modo che la discussione non degeneri al punto da prendere una decisione (magari sofferta) di bloccare i commenti, sia una saggia decisione, almeno fino a che non si siano calmati gli animi.
Inoltre tutti i commenti letti fin qui penso sarebbero off topic in un blog diverso dal vostro, che parla di un certo tipo di tecnologia e non sicuramente di scienza.
E dire che qui siamo di fronte a un argomento che sicuramente ha acceso gli animi perchè ha dietro interessi economici di non poco conto!
Di solito i toni si accendono quando si affrontano temi legati alla religione, alla politica o agli interessi economico-personali. Qui mi pare che tranne la religione gli altri temi ci siano tutti.
Senti Giovanni io non ho mai fatto marchette a nessuno in vita mia o.k? In questo caso lascia stare le sottigliezze linguistiche, la sostanza non cambia.
Va bene, Luigi, non te la prendere.
Ho capito che sei un po’ permaloso 🙂 non intendevo mica offendere, la mia era solo una precisazione dovuta
Tombolini, sto ancora aspettando la tua risposta.
Perchè affermi che:
[PS La risposta del tipo “il blog è mio e ne faccio quello che mi pare”, che di per sé adoro e faccio mia in ogni occasione, qui non vale: ovvio che ognuno ne faccia ciò che vuole, qui ci si chiede semplicemente il perché di questi strani comportamenti, visto che non sono stati spiegati.]
Perchè “tu puoi fare tua l’affermazione” e altri no?
Ce lo spieghi perché vorrei capire … grazie
Luigi, DNFTT, please.
Ste, la cantonata l’ha presa chi mi ha dato del markettaro. Si dà del markettaro ad un giornalista compiacente giusto? All’interno di un contesto giornalistico, vero? Ma io non sono un giornalista, e non eravamo all’interno di un contesto giornalistico. Sono solo uno appassionato di libri elettronici, tanto da lavorarci dentro, che segnalava i libri elettronici della sua azienda. Siamo su internet mica al Corriere della Sera! Riguardo ai toni, guarda che si accendono non solo per questioni economiche, politiche o religiose, ma anche per le donne, la Juventus, il pollo fritto, il parcheggio o quando ti dicono una cosa ingiusta. Ecco, quest’ultimo è il mio caso.
Luigi, non te la prendere, nessuno qui scrive o ha scritto nulla contro di te. Pero’ è giusto precisare cosa si vuole dire quando si usa un aggettivo, altrimenti si prendono fischi per fiaschi. Non è, come dici, una sottigliezza linguistica, ma un cercare di capirsi.
Poi, se tu ritieni di essere stato offeso, che cosa dovrebbe dire Marco, che ha supinamente ricevuto e poi rimbalzato l’accusa di scrivere o dire cose idiote dall’autore di questo blog. Direi che c’è modo e modo per dire le cose. Prima di parlare di libertà di espressione bisognerebbe capire dove la propria libertà finisce e inizia quello dell’altro.
A chi ci si rivolge sapendo che ha detto una cosa non vera o non credibile (specie se in un blog non tuo, dove in un certo senso “entri in casa d’altri”) un linguaggio moderato e rispettoso, facendo valere le proprie idee, è quanto mai dovuto in un paese civile. O no?
Tombolini, cosa significa DNFTT?
puoi anche eleggermi a paladino del web, se ti fa piacere, ma il sarcasmo non cambia di una virgola quanto detto. Per ripristinare la situazione corretta Antonio è dovuto andare a salvare una copia cache della pagina, ed è stata troncata una discussione perché non si aveva voglia di sostenerla, dopo aver dato del markettaro a destra e a manca. Quindi a questo punto: ben vengano i paladini del web.
Quanto alle minacce: non ne sono ovviamente sicuro, è una ipotesi molto probabile. Sono tuttavia sicuro che, SE E’ VERO, la polizia postale non macherà di accertarlo, ammesso che G0 ci si rivolga (ma perché non dovrebbe? è un suo sacrosanto diritto).
Sono sconvolto.
[…] Antonio Tombolini e Tambu, parte di quella conversazione, non sono stati zitti. […]