Il blog di Antonio Tombolini

Il caso FIAT: e la Punto?

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(Dico per dire, e pure sottovoce, ma insomma… sì, voglio dire: ma voi, di ‘sto cazzo di Grande Punto, quant’è che ne avete viste in giro? No, perché io manco una! Non sia mai…)

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  • Eh eh, neanche io ne ho viste. ne han vendute 5.500 circa ad ottobre in Italia. Sono poche visto che è il primo mese pieno di lancio. Invece mi ha stupito la vecchia punto che ha tenuto abbastanza. Disastrosa la Croma 2.100 pezzi venduti in Italia a Ottobre, all’estero qualche centinaia in tutt’europa… l’obiettivo erano 60.000 annue. Il vero problema resta l’europa, dove c’è un vero tracollo. In Italia invece pare che a furia di modelli riescano a vendere. Ma è risaputo che nonostante le assurde pubblicità del Gruppo Fiat sul nazionalismo, sono stati gli Italiani a mantenere sempre in piedi la barca Fiat col loro comprare Italiano quando in tutta europa le vendite collassano dal 2001. A Settembre la quota Fiat in Europa era al 5,5% mentre nel 2000 era al 10%… (www.acea.be) Solo in Italia il Gruppo Fiat resiste…

  • Andrea mio, la mia era solo una domanda, ingenua ingenua, e fatta pure sottovoce. Vorrà dire che vedremo presto per le strade un’invasione di Grandi Punto, no? Per ora, continuo a non vederle. Spero sinceramente tu non sia “sempre pro a priori”, eh?

  • Simpatico Antonio, adesso puoi dirlo a gran voce, vi è proprio un’invasione di grande punto in Italia ed in parte anche all’estero.
    Non mi piace polemizzare, ma un consiglio desidero dartelo: Se nemmeno adesso dovessi vedere per le strade un esercito di grandi punto alla riscossa credo sia opportuno sottoporti a visita oculistica.

  • Frode brevettale da Fiat. La tecnologia ibrida doppia frizione con motore elettrico nel mezzo è stata “mutuata” da un brevetto che la Fiat non ha mai voluto acquistare, ma soltanto spudoratamente copiare. Questa soluzione ibrida sarà un’architettura basica nel programma automobilistico elettrico e ibrido della Chrysler. Invito nel mio blog dove “vitalità” e disinvoltura dei progettisti Fiat appaiono in piena evidenza: http://propulsoreibridosimbiotico.blogspot.com/. Se le industrie possono permettersi impunemente di copiare le idee, in quanto per difenderle occorrono cause costosissime, a cosa servono i brevetti? Come difendere i diritti degli inventori privati? Come possono i nostri giovani trovare coraggio intellettuale se i potentati economici schiacciano i diritti dei singoli? Se vi accingete a richiedere un brevetto oppure proporlo ad un’azienda, la mia esperienza con la Fiat può esservi utile per muovervi con migliore circospezione. (Non è spam! Per favore, non bloccate questo post) Grazie e buon tempo a tutti! Ulisse Di Bartolomei

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