Ecco, lo sapevo, non dovevo vederlo. E sì che ho amato il Battiato musicista (quello più leggero e meno pretenzioso di un tempo, meno pedante e sgalambrato dell’ultimo, in verità). La curiosità alla fine ha avuto la meglio, e sono stato giustamente punito. Ier sera mi sono affittato il dvd di Musikanten, il film di Franco Battiato dedicato (a suo modo, poveretto) nientemeno che a Beethoven.
E’ senza ombra di dubbio il film più brutto in assoluto che mi sia capitato di vedere nel corso di questi miei primi 46 anni di vita. Imbarazzante nella sua arroganza pseudo-intellettualistica. Sciatto nella sua realizzazione tecnica. Scontato nella imperante incapacità di recitare degli attori italiani contemporanei. Irritante ove si pensi che è stato realizzato anche (forse solo) coi nostri soldi, come la quasi totalità del pretenzioso (e scadentissimo) cinema italiano che ci ostiniamo a voler tenere artificialmente in vita, nonostante i suoi orrori. Per capirci, due recensioni come queste devono essere considerate moderate: non rendono appieno l’orrore del film.
A me Battiato, come una caduta per le scale. E sí che per motivi cronologici
storici e idealistici dovrebbe, invece niente. Non ho mai sopportato la luce saggia di chi ti dice che ha raggiunto la veritá cercando il centro di gravitá permanente. Ma vuoi mettere con “Honky Tonk Women”!……
io il film non l’ho visto, ma se sei appassionato di immondezza cinematografica OcchioPinocchio di Nuti è un must.
più improbabile di un Amleto recitato da Massimo Boldi.
Ho visto anche io il film. Lasciamo da parte per un momento se mi è piaciuto o meno, non è indispensabile. Devo dire subito però che posso capirvi, ho dato anche io dei giudizi, a me stesso, molto veloci, soprattutto sulla regia, molto poco convenzionale e priva di linguaggio cinematografico … anche se non sempre. ( parlo delle inquadrature, scavalcamenti di campo, riprese in soggettiva, movimenti di macchina ecc…) e sulla sceneggiatura che non rispetta per niente gli schemi classici dei vari colpi di scena in punti prestabiliti ecc…
Degli attori invece non posso dire proprio nulla, fa parte di una nuova ricerca di recitazione, molto IN e Moderna, che affonda “stranamente” sul classico. Praticamente una recitazione basata più sull’essere cioò che si è che ” apparire” o “identificarsi” con il personaggio…
Conosciamo il Battiato. Lo abbiamo amato e tutti lo amiamo perchè è un folle. ( cioè un tipo che non si arrende mai, e va diritto verso il suo scopo) Lui 30 anni fa, quando ascoltavo il primo pollution, era 20 anni avanti. ( ascoltare per credere i vecchi album .. però con una conoscenza diretta sui percè lui è così).
Il film l’ho visto dopo una sua presentazione al cinema, quindi, sono avvantaggiato in conoscenze che altri non hanno. Nella presentazione ha ben dichiarato che lui non è un regista classico, non conosce sotto questo profilo la regia e le sue leggi, almeno non come si dovrebbe per un prodotto allineato alla massa. Non gli piacciono i film americani e le varie fiction ( gloria a Dio che qualcuno lo dice con chiarezza) e sta ricercando la sua strada cinematografica.
Per me è chiara una cosa… sta facendo lo stesso percorso con il cinema, come ha fatto per la musica. Solo che il cinema si basa su una critica assolutamente più spietata. Si basa purtroppo sui confronti con altri film. Modelli americani imperanti. Schemi stantii e fissi che ripetono all’ossessione modelli di sicuro “impatto con il pubblico” e calcolato successo. ( sono una presa per il c….. perchè pretendono di conoscerci al punto da confezionarci un prodotto su misura ….questo è veramente offensivo… e ci chiamano massa … ma voi non credo vi sentiate MASSA)
Sono più che sicuro che se lui avesse voluto, lo avrebbe potuto fare tranquillamente benissimo un film hollywoodiano.
Ma come si sa, i “grandi folli” ( benvenuti) bisogna capirli, sutdiarli, cercare di capire pechè fanno questo o quelllo. C’è una ragione profonda che fa parte della loro ricerca. Cioò che per alcuni è stupido e banale, per altri sono una – liberazione dagli schemi. sono il far nascere delle domande nello spettatore ….sono un aiuto a cercare ….
…..Nella sua musica si sente bene quando si sente una sua canzone per radio, in mezzo a mille altre….beh! se devo essere veramente sincero, nelle sue, c’è “qualcosa”, una specie di sentimento speciale che altri non possono mai raggiungere. Sono sempre sottotono di qualche kH.
Tutti ricadono nel mondo delle emozioni, usa e getta, al massimo un mieloso romanticismo. Salire in qualità nel mondo delle emozioni è molto difficile con l’arte.
Gloria agli artisti che ci riescono. Lui è uno dei rarissimi in europa che lo ha fatto e lo fa benissimo con la musica. ( un oceano di silenzio …La cura … ecc…)
Per la cinematografia vale la stessa regola.
E’ vero, anche a me piace il linguaggio cinematografico, le belle inquadrature, i movimenti stupendi delle staedicam, gru e dolly, gli inseguimnti, ma il battiato, credo proprio che ha fatto un film per eliminare tutto il superfluo. Renderlo scarno nelle scene, per poter amplificare qualcosaltro, di molto intimo e delicato, che gli attori, (e concordo che non recitano nel modo convenzionale) erano però in grado di risvegliare nello spettatore. Occorre entrarvi senza giudizio, aprirsi superando ciò che non ci piace.
Un po’ come dire: esiste un’altra realtà nella vita, non è quella che ci propina internet, la tV, i cinema, i giornali e mass media in genere, ci siamo dimenticati che dentro ognuno di noi vive e palpita il profondo suono silenzioso, che mai commenta e critica, mai aggredisce, mai giudica, e vive di molto poco, al di là della nostra piccola mente che ci racconta di essere IO, ma IO non è. IO, o meglio, la sua possibilità, è da qualche altra parte, e nasce ad ad esempio nella snatura, isolandosi completamente in un bosco, in uno sguardo che non ci rapisce ma ci restituisce l’amore, in una musica di qualità che ci entra così dentro che ci risveglia alla semplicità, e chissà, per qualche futuro regista, magari anche in un film di qualità.
Noi dormiamo nei nostri sogni ad occhi aperti, colpa della instancabile mente, occorre cercare “qualcosa” che superi questo stadio di dormiveglia contiunuo e ci risvegli ad un mondo a tre dimensioni. La vita reale. avete dei piedi sapete …non ci credete? e dietro ogni vostro pensiero, c’è ….. c’è….. silenzio.) Ecco perchè bisogna fuggire dagli schemi “convenzionali” sociali, perchè vivono e sono strutturati sul SONNO. Sull’apparire, sulla forma e mai sul contenuto.
Uscire da questo stato per un artista, vuol dire ricercare l’arte che ci può aiutarci.
Questo e molto di più può essere una ricerca.
In bocca al lupo quindi a tutti coloro che mi hanno capito, che non mi aggrediranno per le mie parole “presuntiose”, che non mi linceranno, a Franco B. ed a tutti coloro che sanno trarre dalla sua arte un vero, reale e sincero piccolo aiuto.
Grazie
Domenico
Caro Domenico, e questo è cinema? Bene da domani ci provo anch’io..niente giudizi, dici, ma come si fa? L’ennesimo film in cui la ricarca spasmodica di un’ arte fine a se stessa(e che si avvicina sempre più ad un arte di plastica, stilizzata, e meno emozionante di un muro bianco), mi sorprende il candore ( ingenuità?banalità?) con cui hai affrontato la questione. Scusate, ma Antonioni non ha mai inciso un’ album,Battiato avrebbe potuto continuare a suonare, magari senza Yoko.