Sì, a questo punto sarà per i referendum. La destra della sinistra non ha voluto l’accordo coi radicali. Così come la destra della destra, accomunate su un punto chiave: Luca Coscioni è una parolaccia, Ruini non vuole, e non si può dire. Alle elezioni regionali non potra’ essere pronunciata.
Proveremo, proverò a gridarla per i referendum, Luca: contaci.
«Intanto, penso questo: che l’offesa inferta alla carità cristiana dal veto al nome di Luca Coscioni costerà ai suoi autori più di un referendum perduto».
Adriano Sofri
preferivo fare la croce anche su un simbolo…
mi vien da dire che i radicali tornano ad essere, per fortuna, le nostre guide sulle battaglie civili, e che per esserlo, devono essere “fuori”.
ann
Mi dispiace molto per la cosa, anche per lo spirito straordinario con cui era nata.
Però, se posso dire la mia, la cosa migliore da fare per i Radicali è, visti i diktat nazionali, correre scegliendo su base locale.
Lo dico con molta schiettezza: se Pannella stesso ha navigato tra i due poli, perché non farlo caso per caso? Anche perché lì è molto più facile valutare onestamente il candidato ed il programma al di là dello schieramento, che non è detto sia sempre allineato con quello nazionale: ad esempio in Puglia corre un comunista, con dolori malcelati per i DS, in Lombardia Formigoni, con dolori malcelati per Berlusconi, in Veneto Carraro, indipendente per il centrosinistra.
Non credi potrebbe essere una buona idea?