
Mario ha ragione su tutto, tranne che su una cosa, non secondaria: sbaglia nel continuare a pensare che l’AIE (Associazione Italiana Editori) sia un interlocutore rilevante per le sorti del mercato del libro. E sbaglia a pensare che si tratti, come scrive, di “mandare a casa tutta la dirigenza dell’AIE“. L’AIE non conta più nulla da tempo, tutto ciò che fa e che dice è di fatto irrilevante. E la sua dirigenza è, come è logico che sia, nient’altro che la longa, o forse ormai brevis manus dei tre-quattro gruppi editoriali che cominciano a percepire che col digitale la loro egemonia è destinata a sfaldarsi e a crollare.
Bella buona e giusta mi pare invece l’invocazione di una Costituente del Mondo del Libro. Perché no? Perché non provarci, e a prescindere dall’AIE? Penso, come credo pensi anche Mario, che valga la pena provare a chiedere chi ci sta, e organizzarla per ragionare sui punti chiave da affrontare in termini costruttivi e propositivi, lasciando ad altri la sterile velleitaria difesa di un passato verso cui è difficile provare una pur minima nostalgia. Una Costituente del Libro che si riunisca per una rifondazione, su nuove basi di sostenibilità economica, ambientale e culturale, del mercato e della filiera del libro, con lo scopo di individuare:
- nuovi modelli di business sostenibili per tutti gli attori della filiera (digital first ecc…)
- soluzioni digitali per la circolazione della cultura (libri fuori commercio, esauriti, ma sotto diritti, diritti non rintracciabili, ecc…)
- DRM
- …
Chi ci sta?. Oltre a Mario, intendo, cooptato d’ufficio 🙂
Io non sono una CE ma se serve ci sono.
^__^
Io sono una (microscopica) casa editrice e ci sto! 🙂
Liber Liber ci sta.
[…] il rilancio-e-superamento (si potrebbe tradurre così Überwindung?) da parte dello “sfogo” di Antonio Tombolini (alias Simplicissimus), il quale sostiene con veemenza ancora maggiore la proposta di una Costituente del libro che mandi […]
Non sono un ce neanch’io, ma un editor che lotta per la divulgazione del sapere e del pensiero umano. Se può servire, ci sto.
Sono solo un piccolissimo autore del mondo self-Publishing. A me pare che stiate cercando di ritagliare un altro gruppo d’interesse. Tutto quello di cui parlate già c’è ed è stato selezionato dal web e così sarà anche in futuro. Se vi metterete d’accordo su cose che interessano solo voi saranno destinate a fallire, per il resto basta guardare cosa succede (i germi sono dappertutto e indicano cosa succederà) e comportarsi di conseguenza. Bene sarebbe continuare a insistere sull’IVA, ma per quello non c’è nulla da rifondare, e bene sarebbe fare pressioni perché la scuola adotti completamente i libri di testo digitali. Ma anche per quello serve la Politica degli Onesti e finché gli interessi saranno così ramificati (cosa ci guadagnerebbero i prof?) non succederà nulla. Però parlarne fa bene.
Mi occupo di arte, nei più diversi aspetti: dalla critica all’applicazione grafica con le più diverse tecniche. Per quel che posso fare… scrivetemi. Mi farà piacere leggervi e poter contribuire, come posso, con delle buone iniziative. Per sapere qualcosa in merito aalla mia attività si può vedere su : http://www.gianfrancomissiaja.it