Quali sono i temi su cui
dovrebbero attestarsi i radicali in questa fase? L’argomento è
connesso e preliminare rispetto a ogni prospettiva di tattica
politica, almeno se si tiene fermo il fatto che andare in parlamento
non è l’obiettivo, ma lo strumento della nostra
battaglia politica prossima ventura. Andare a lottare anche in
parlamento, per fare che?
L’argomento non interesserà
com’è ovvio nessuno tra quanti, pur radicali, ritengono che in
questa fase l’unica cosa da fare sia prostrarsi ai piedi del
polo prescelto (in base a che, non è dato sapere) pur di
ottenere un seggio in qualche modo. A costoro direi di risparmiarsi
il resto di questa, che si preannuncia una noiosissima lettura…
Concordo su tutta la linea. Sicuramente i radicali, da soli o in un nuovo partito, devono esserci portando avanti le loro idee forti. Poi è chiaro che come sempre in politica e in una coalizione variegata alcune cose si potranno fare, altre si medieranno, altre non si potranno nemmeno nominare :-), ma se si comincia annacquando il proprio vino…. Darei grande rilievo ai temi economici. Le idee “liberiste” mostrate dalla prospettiva giusta, cioè non permettere alle aziende di fare ciò che vogliono, ma permettere alle aziende di competere in un vero mercato…tutto a vantaggio dei consumatori sono idee “di sinistra” nel senso più puro del termine…a favore dei piccoli e deboli, contro monopolisti e categorie/settori protetti.
Eliminare tutte quei privilegi che vanno a vantaggi di pochi ( notai, avvocati, farmacisti, etc etc ) e a svantaggio di tutti, anche dei bravi notai, dei bravi avvocati, dei bravi farmacisti sono cose che solo i radicali possono portare avanti
….e non dimenticherei l’importanza degli uomini o, meglio, delle donne 🙂 che devono rappresentare queste idee….mi chiedo se sia anche solo pensabile un partito radicale nel quale Pannella faccia un passo indietro e lasci spazio ad Emma, a mio parere, una delle persone più in gamba che ci siano in questo paese…oltre che, mi sembra, con la capacità di muovere veramente numeri importanti anche elettorali in tutta quell’area non piccola che non si riconosce nel centrosinistra come è stato fino ad oggi e tanto meno si può riconoscere in un centro destra dove filosofi “liberali” e “popperiani” invocano la supremazia moralee politica della Chiesa e la necessità di introdurre le idee cristiane nella legislazione….roba che Popper si rivolta nella tomba 🙂
Ciao
Giorgio
Ciao. Devo dire che il discorso del Partito d’ Azione non mi emoziona, anzi. Mi sembra di rivivere tutti gli esperimenti di “aggregazione laica e liberale” degli ultimi anni che non hanno portato da nessuna parte. E non vorrei che il Partito d’ Azione si rivelasse, infine, l’ennesima riverniciatura dell’ insegna dell’ area radicale. Un altro nome ancora, ma con gli stessi militanti, gli stessi iscritti, la stessa classe dirigente, lo stesso isolamento politico. Allora ti chiedo: come lo vedi, tu, ‘sto Partito d’Azione? Chi dovrebbe coinvolgere, quali forze disperse aggregare, con quali metodi? E, detto questo: una speranza politicamente concreta c’é? Insomma: con chi lo facciamo? E loro, sono d’accordo? Ciao.
> come lo vedi, tu, ‘sto Partito d’Azione? Chi dovrebbe coinvolgere, quali forze disperse aggregare, con quali metodi? E, detto questo: una speranza politicamente concreta c’é? Insomma: con chi lo facciamo? E loro, sono d’accordo?
Ecco come la vedo io: se non c’e’ nessuno da aggregare, inutile dare un nome diverso alla stessa cosa, cioe’ ai radicali. Con chi? Non saprei: a lume di naso gli interessati potrebbero essere nel centrosinistra quelli che sono stati spiazzati dalla mossa di Rutelli, e senza lista unica si ritrovano col problema del 4% al proporzionale (socialisti repubblicani & affini). Magari con l’appoggio e la “sponsorizzazione” dei liberal DS. Loro sono d’accordo? Non so. Dovessi dire, non credo. Ma a questo penso provvederanno Capezzone & C. con gli opportuni contatti informali in queste settimane. Ma credo che tutto dovra’ essere chiaro al massimo entro due o tre settimane. Se ci stanno ok, altrimenti abbandonare l’idea, e puntare (secondo me) alle primarie con un candidato leader radicale, come ho gia’ detto. E quasi quasi mi viene da preferire questa seconda via che non quella del partito d’azione… ma forse mi sbaglio.