Che cosa hanno in comune Nat Ackerman ebreo di Manhattan e il Sor Isacco ebreo di Roma del Portico D’Ottavia? Una partita a carte con la morte. Ispirato all’atto unico La morte bussa di Woody Allen, Magàro me campa ‘o Sor Isacco mette in scena la drammatica e divertente nottata durante la quale la maschera del teatro giudaico-romanesco ingaggia una comica partita a Burraco per cercare di sfuggire alla sua Morte, personalizzata ma un po’ maldestra. Durante il gioco, la cui posta è la vita, ‘o Sor Isacco ripercorre e svela i caratteri della sua vita di vecchio ebreo di un Ghetto che non c’è piu’, tra gag e allusioni al cinema, attraverso la lingua della più antica comunità ebraica europea.
Ed eccovi serviti, locandina e sinossi di Magàro me campa ‘o Sor Isacco, dall’11 al 14 settembre prossimi, ogni sera, al Teatro in Portico di Roma, col mio amico Umberto Pavoncello. Io, se potessi, ci andrei. Anzi, come si dice: Io se potrebbe, c’andrebbe: vojartri che potete, annatece!
ao! ma la circonvallazione ostiense sta proprio qua, a du’ strade di casa mia!
E allora vai, no? E salutami Umberto!