Esiste un solo modo di far ascoltare audio, salvo differenze quantitative: per questo un formato (mp3) si è affermato su tutti gli altri. Al contrario, non esiste un solo modo di “porgere testo”: per questo non credo nello stesso esito. Credo invece nell’imporsi di un formato standard di archiviazione (ePub è su questa strada) da cui ricavare n formati di pubblicazione, a seconda dei desideri di chi pubblica e di chi legge. Da sviluppare.
Riflessione molto interessante. Non conosco i dettagli di ePub, ora me lo guardo…
Ciao Antonio 🙂
Ciao Simone! .ePub è mantenuto e sviluppato da IDPF.org, consorzio cui abbiamo aderito anche noi, ma – cosa ben più importante – cui hanno aderito tutti i maggiori player: Amazon, Sony, Adobe, oltre che numerosi editori.
Sony e Adobe (che ci monta sopra i suoi DRM) spingono per farne un formato di output, di fruizione digitale, ma secondo me non è questo il suo destino.
Può fare bene entrambe le cose.
MP3 non e’ stato uno standard creato ad-hoc ma si e’ affermato come standard di fatto.
Forse ha più probabilità di affermarsi uno standard di fatto che uno standard creato da un consorzio.