Per vendere iLiad dal nostro sito usiamo PayPal (o il bonifico bancario). Lo sappiamo tutti, è pratico, è sicuro, si integra facilmente al sito di ecommerce eccetera. MA. C’è un grosso, enorme, GIGANTESCO MA.
Non voglio farla lunga, mi limito a riportare qui sotto la mail che ho appena inviato, nella mia qualità di Amministratore Unico della Simplicissimus Book Farm SRL, ai signori di PayPal. Leggetela e comprenderete. E fate sapere in giro, possibilmente.
Gentili Signori,
Per l’ennesima volta, e nonostante tutte le vostre rassicurazioni, ho appena ricevuto, per l’ennesima volta, comunicazione del vostro “rifiuto” di accreditare al nostro conto bancario la somma da me indicata seguendo scrupolosamente e in maniera precisa tutte le indicazioni di sistema, e perfino quelle “informali” e non scritte in alcun regolamento, relative ad un presunto “tetto” di 10.000,00€ per i prelievi.
Questa volta metto in copia, oltre al funzionario della nostra banca dottor Xxxxxx Yyyyyyy e al nostro consulente amministrativo e finanziario dottor Xxxxxx Yyyyyyy, anche il nostro legale avvocato Xxxxxx Yyyyyyy.
A lui invierò tutte le carte relative a questa vicenda, che data ormai da oltre un mese, con l’incarico di procedere nei vostri confronti con ogni mezzo legale per la tutela dei nostri diritti e per il risarcimento degli ingenti danni da voi provocati. Nel frattempo sarà mia cura mettere in guardia ogni operatore di un certo rilievo dal ricorrere ai vostri servizi, raccontando pubblicamente i fatti, come è giusto che sia. Vicenda che per l’intanto riassumo qui per sommi capi:
* Per l’espletamento delle proprie attività commerciali la nostra società, la Simplicissimus Book Farm srl, utilizza i servizi di pagamento e di incasso messi a disposizione da PayPal, sottoscrivendo a questo fine tutte le condizioni richieste attraverso l’apposito sito web.
* La nostra società ha provveduto a più riprese a rispondere, pur non essendovi obbligata, alle vostre richieste circa la propria attività, stante, come veniva asserito, l’ingente ammontare delle transazioni.
* La nostra società ha nel proprio conto PayPal una disponibilità (derivante da tali incassi) dell’ordine di diverse migliaia di Euro (ad oggi oltre 20.000,00).
* La nostra società ha proceduto per la prima volta ad una richiesta di prelievo fondi a conto corrente bancario in data 6 luglio, per € 12.500,00, vostro ID XXXXXXXXX.
* In data 11 luglio ci veniva notificato rifiuto di detta operazione con la identica motivazione ricevuta oggi nel messaggio sottostante: “Informazioni sul conto bancario non valide”. In conseguenza di ciò ci venivano inoltre addebitati 6,00€ a titolo di penale.
* Effettuato per puro scrupolo un nuovo controllo dei dati bancari da noi inseriti, ne appuravamo l’esattezza, e protestando per l’accaduto questa veniva da voi riconosciuta, tanto da riaccreditarci i 6,00€ di penale.
* Inizia a questo punto una estenuante sequela di telefonate vòlte, ci accorgiamo oggi, semplicemente a temporaggiare nella vostra incapacità di risolvere il problema. In una di queste il vostro operatore riconosceva che i dati relativi alla nostra banca, pur forniti del tutto correttamente, non risultavano nel database della banca vostra partner (che non ci è dato di conoscere). Alla mia richiesta che provvedeste immediatamente ad aggiornare i vostri database, mi veniva risposto che se volevo i miei fondi dovevo “aprire un nuovo conto bancario presso banca più grande”, cosa che ovviamente mi sono rifiutato di fare.
* E’ seguita una nuova richiesta di trasferimento fondi, sempre per € 12.500,00, questa volta direttamente a cura di vostri funzionari, come da me autorizzato, perché facessero in modo che l’operazione andasse in porto. Il tutto veniva disposto in data 19 luglio, vostro ID XXXXXXXXXXXXX. In data 25 luglio ricevevo, a firma della vostra Xxxxxx Yyyyyyy la seguente sconcertante comunicazione:
Ho verificato che il trasferimento della somma di 12.500 EUR che noi
abbiamo inziato e’ purtroppo fallito. Ho provveduto a rieffettuare in
data odierna due trasferimenti per l importo di 6.000 EUR. e di 6.500
EUR.
* Naturalmente di tali ulteriori due trasferimenti da voi per vie brevi disposti non abbiamo avuto più alcuna notizia.
* Ho infine inserito personalmente, il 2 agosto scorso, una nuova richiesta di prelievo fondi, questa volta per 10.000,00€, attenendomi al presunto “tetto” che nel frattempo mi veniva da voi telefonicamente e informalmente comunicato (tetto di cui ovviamente non si fa alcuna menzione in alcuna clausola contrattuale). Il tutto per ricevere la comunicazione odierna, e di nuovo tornando al punto di partenza, con la motivazione di oltre un mese fa, già verificata come insussistente e fallace: “Informazioni sul conto bancario non valide”. Con conseguente addebito (la beffa che segue al danno!) ancora una volta della “penale” a nostro carico di 6,00€.
A questo punto, a meno di vostre *immediate ed efficaci azioni volte a metterci immediatamente nella disponibilità dei nostri fondi*, darò mandato al nostro legale, che ci legge in copia, di procedere con ogni mezzo per la risoluzione contrattuale per vostro inadempimento e per il risarcimento dei danni subiti, che a puro titolo esemplificativo, e fatti salvi quelli che in dettaglio verranno rilevati e contestati, consistono almeno nei seguenti:
1. costi di gestione della operazione (disposizioni impartite a più riprese, telefonate, gestione della pratica)
2. indisponibilità dei fondi necessari a far fronte ai normali obblighi societari nei confronti dei nostri fornitori e creditori, con conseguenti danni finanziari (multe, ammende, importi di mora per ritardati pagamenti) e di immagine (relativamente alla reputazione commerciale della nostra società).
Tutto ciò, lo ripeto, fatta salva la individuazione nel dettaglio di ogni ulteriore pregiudizio a noi causato dal vostro incredibile comportamento.
Mi attendo, come già detto, a questo punto *non* vostre ulteriori comunicazioni via mail, né vostre ulteriori telefonate (che francamente ad oggi sono servite soltanto a farci perdere tempo prezioso), ma *la soluzione al nostro problema*, ovvero la disponibilità immediata dei nostri fondi, nella misura di almeno 10.000,00€, nel nostro conto bancario, di cui possedete le coordinate che come sapete, e contariamente a quanto il vosto sistema continua a notificarci, vi sono stati fin dall’inizio esattissimamente comunicati.
Distinti saluti.
Antonio Tombolini
Cavoli, che tristezza nel leggere queste cose..
Sarà perchè i pochi soldi che arrivano nel mio account PayPal da pubblicità ed altro li uso per pagare eventuali spese, direttamente dal saldo PayPal….
se non ricordo male il riferimento ad un tetto oltre il quale sono necessari ulteriori formalità c’è nel contratto.
ma cambia ben poco. qui il problema è diverso e ben più grave.
A proposito dei limiti al prelievo il contratto dice così:
– A seconda del livello di verifica raggiunto dal conto, PayPal può limitare il prelievo a €750,00 EUR mensili o €2.250,00 EUR totali in un periodo di tre mesi.
E poi così:
– Se l’utente dispone di un conto verificato, PayPal può aumentare l’importo o eliminare il limite di prelievo. Per consentire a PayPal di eseguire la verifica e aumentare il limite di ricezione, è necessario 1) aggiungere una carta di credito e registrarsi al Programma Codice di verifica e 2) fornire ulteriori informazioni sulla propria azienda. PayPal si riserva il diritto di richiedere all’utente ulteriori informazioni al fine di completare la verifica per ottemperare agli obblighi in materia di antiriciclaggio. L’utente accetta di rispondere a qualsiasi ragionevole richiesta di ulteriori informazioni inoltrata da PayPal allo scopo di ottemperare agli obblighi in materia di antiriciclaggio. Questo può includere, a titolo esemplificativo, la richiesta di inviare a PayPal tramite fax, email o altri metodi, documenti di identificazione certi.
Tutte cose che la SBF, per il volume d’affari in essere, ha già dovuto fare, e da tempo, e infatti ogni limite è stato rimosso (teoricamente).
A riprova di ciò il contratto aggiunge che:
– Per visualizzare il proprio limite di prelievo, se presente, accedere al conto e cliccare sul link “Visualizza limiti” nella pagina “Informazioni generali sul conto”.
Ovviamente nella pagina del nostro conto non c’è alcun link “Visualizza limiti”, proprio perché, grazie al livello di verifica raggiunto, ogni limite è stato rimosso. Non fosse stato così, del resto, non si sarebbero attivati loro per “tentare” di fare l’accredito per le vie brevi.
La verità è una sola: noi utilizziamo per scelta una piccola banca, la Banca della Provincia di Macerata, relativamente nuova (esiste da un anno e mezzo), e il partner bancario di PayPal, che non so chi sia ma sarà sicuramente qualche dinosauro, non ha ancora censito nei suoi database la nostra banca, che “non risulta”. E noi stiamo pagando questo incredibile disservizio. La cosa è stata ammessa telefonicamente da una loro operatrice, che mi ha testualmente detto “La nostra banca ci ha detto che effettivamente non hanno il database aggiornato, ma siccome la vostra banca è piccola prima che lo facciano passerà molto tempo, perciò le consiglio di aprire un altro conto su una banca più grande”. Cosa che ovviamente mi sono rifiutato di fare.
– Per visualizzare il proprio limite di prelievo, se presente, accedere al conto e cliccare sul link “Visualizza limiti” nella pagina “Informazioni generali sul conto”.
La tua storia dimostra come, purtroppo, anche le realtà più dinamiche e di successo, come Paypal in tutto il mondo, una volta calate nella melma italiana prendano velocemente tutte i difetti e le storture tipiche del nostro sistema, alle quali siamo ormai aimé abituati (ma non rassegnati). C’ho anch’io una storiella istruttiva che posterò a breve sull’impossibilità di fare commercio online.
@ Antò, e aprire un altro conto, solo in via temporanea, solo per riprenderti i soldi ?
@ Gianapolo
Cosa, che per caso non sei iscritto alla camera di commercio ?!
facci sapere come ti rispondono 🙂
idem come pluto, facci sapere. mannaggia, non me l’aspettavo da paypal.
[…] hemos leído lo que le sucedió a Antonio Tombolini. En su entrada Odiare PayPal lean que le pasó, es verdaderamente increíble y queremos expresarle nuestra solidariedad con la […]
[…] abbiamo letto quello che è accaduto ad Antonio Tombolini. Nel suo post Odiare PayPal leggete cosa è successo, è davvero incredibile e vogliamo esprimergli la nostra solidarietà con […]
anche io sono una vittima di paypal.
I soldi sono sempre lì, immobilizzati a causa dei costi incredibili per gli accrediti.
Ma quello che succede a te è davvero vergognoso.
Spedizione punitiva? 🙂
Con tutti i soldi che ci sono in ballo certo avresti fatto prima a aprire un secondo conto, anche di quelli senza spese in una banca online, o anche un semplice conto di moneta elettronica che oltre a non avere le spese non ha neanche i bolli come Iw-Smile Corporate di iwbank e simili.
Comunque se uno prova gusto a seguir le questioni di principio, è una libera scelta, ma devo notare che solo di interessi c’hai rimesso le eventuali spese di un secondo conto aziendale (spese per l’appunto eventuali visto che ci sono soluzioni a costo totalmente zero).
Detto ciò, hai comunque tutta la mia solidarietà.
In realtà non lascio un commento per palesare la mia poca comprensione per il perseguire dette questioni di principio, quanto piuttosto per darti una informazione utile, secondo l’ultima ricevuta di accredito paypal che sono riuscito a reperire i bonifici passano per :
BANCA ORDINANTE 03380 01600 BANK OF AMERICA N.A.
Questa informazione risale ad Aprile, e non so che uso tu ne possa fare, ma visto che vuoi sapere quale è la banca corrispondente di paypal in Italia, ho pensato di farti cosa utile a dirtelo.
Guarda io per caricare un account Skype tramite bonifico bancario ci ho messo più di un mese ed ho come banca BNL che non è tanto piccola…
Bonifico fatto online che in generale viene accreditato in giornata… loro hanno ricevuto comunicazione del bonifico 40 giorni dopo.
Ok la cifra in ballo è una bazzeccola, però secondo me è proprio un “trend aziendale” negativo a questo punto visto che Skype e PayPal sono di Ebay.
Che delusione!!!
Mi spiace molto sentire di questi disservizi, ma devo dire che non sei il primo che mi segnala problemi con PayPal. Da parte mia ho chiesto ormai oltre 2 mesi fa di vedere un loro commerciale per una convenzione con la/le nostre aziende (e parlo di un gruppo quotato, che vende online qualche decina di milioni di euro quindi in teoria un cliente un minimo interessante), ma ad oggi del commerciale non si è vista ombra. In compenso dei colleghi/competitor mi segnalano innumerevoli problemi di natura tecnica nell’implementazione e, soprattutto, nell’assistenza …. il tutto a fronte di costi decisamente più alti degli altri mezzi di pagamento e a molta minor tutela sulle frodi….mah
[…] quindici giorni dall’invio della mia mail, di cui vi ho reso edotti qui, e ad un mese e mezzo dalla mia prima richiesta di prelievo fondi da PayPal, non solo il problema […]
[…] Antonio Tombolini ha bisogno di una mano. Continua infatti il suo personale calvario riguardante un account aziendale PayPal da cui è impossibile eseguire trasferimenti di fondi. (siamo alla terza puntata: la storia è iniziata qui) […]
Ho fatto un trasferimento sul mio conto giusto qualche giorno fa…
Vediamo come va… 😉
Ti andrà bene di sicuro. Il problema infatti è molto semplice, ed è legato alla mia banca, che è una banca locale e “nuova”, perché esiste da “solo” un anno e mezzo. La banca che usa PayPal non ha il database delle banche aggiornato. Figurati che telefonicamente mi hanno detto che la soluzione è che dovrei aprire un altro conto bancario io su un’altra banca “più importante”. Gli ho risposto che semmai cambino loro banca, usandone una con i database aggiornati.
Sinceramente Paypal non mi ha mai dato problemi… se avessero grossi problemi si sentirebbe tutto a livello nazionale. Un singolo caso non credo che faccia testo??
Quando cominciano ad arrivare le difese d’ufficio anonime (niente email valida, niente link a un blog un sito, niente cognome) allora comincio a preoccuparmi sul serio. Nel merito, @sedicenteLucio: che ne diresti della tua banca se tu venissi a sapere che *in un caso singolo* uno dei suoi clienti non riesce, da quasi due mesi, ad entrare in possesso dei *suoi* soldi, di quelli che vi ha depositato?
Quanto al “rumore” di questa vicenda: vedo ora che il post “Odiare PayPal” da cui inizia il racconto della mia vicenda fa bella mostra di sé, per ora, al 15° posto nella ricerca su Google Italia per “PayPal”.
Più in generale infine (ché se non lo sai sono filosofo io, e generalizzo spesso e volentieri): sono SOLO i casi singoli a far testo, sempre, in ogni cosa della vita.
Io mi accodo per far salire il ranking del seguente post.
Uso paypal da 5-6 anni e pago non ho mai avuto accrediti ma se stanno così le cose non lo utilizzerò mai per i miei interessi
Aggiornami sull’andamento se puoi
Grazie Davide. Continuerò a pubblicare gli aggiornamenti su questa incredibile storia qui, nel mio blog, a disposizione di tutti.
[…] scorso, a disporne in alcun modo (per chi si fosse sintonizzato solo ora su queste frequenze, la storia comincia qui). Vi ricordo che si tratta di un account aziendale, e che dunque quella disponibilità mi serve per […]
[…] interrogativo, e il perché ve lo dico dopo, ma sembra che la saga dei miei prelievi da PayPal, iniziata il 6 luglio scorso, stia volgendo al lieto fine. Ho appena ricevuto la seguente email, di cui vi […]
[…] della SBF) soldi: 12.500€ ci sono stati accreditati sul conto aziendale, come richiesto il… 6 luglio scorso! “La prego di contattare direttamente me o la mia manager qualora necessitasse trasferire i […]
[…] poco habíamos hablado de PayPal, comentando las dificultades que había tenido Antonio Tombolini y de nuestra esperanza de recibir nuestro dinero, porque también nosotras hemos recurrido a Paypal […]
[…] fa avevamo parlato di PayPal, commentando le difficoltà che aveva avuto Antonio Tombolini e della nostra speranza di ricevere i nostri soldi. Infatti anche noi abbiamo fatto ricorso a […]
Scusa, capisco che vuoi informarci e sputtanare paypal, ma non facevi prima a a farti un altro conto in un altra banca (come del resto ti hanno sugerito loro stessi) e trasferirti i soldi?
Io non capisco questa ostinazione alla questione di principio o cosa.
20.000 euro sono tantini che senso aveva romperti le palle con tutto questo manage?
Bohh, non vi capisco!
Ancora non capisco ciò che leggo:
“Gli ho risposto che semmai cambino loro banca, usandone una con i database aggiornati.”
Evidentemente hai tanti soldi che ti puoi permettere di aspettare questi che non ti vogliono dare.
Sei cosi misero a non aprirti un conto alle poste e trasferirti (CAZZAROLA) 20.000 euro???!!!
paypal una vera sola sta bloccando tutti i prelievi dal 24 gennaio , un mio amico oltre 5000 mila euro in sospeso, stiamo parlando di un utente verificato con documentazione in regola senza limiti di ricezione prelievi, (staff paypal dicono che il sistema e rotto)i venditori che usano questo sistema sono furiosi, il punto è che paypal fa schifo, ora penso non sarebbe l’ora di denuciare paypal insieme ad ebay? hahahahha ma berlusconi , prodi, oltre a chiudere poveri uomini le loro bancarelle, che fanno? allora che dobbiamo capire che oggi meglio essere furbi , magari come loro succhia sangue della povera gente hahhahaha, fanculo
Signor Antonio Tombolini,spero abbia risolto il suo problema ..mi dispiace sentire che accadono questi disservizi…e pensare che volevo adottare anch’io la carta PayPal…sono poco esperta essendo …alle prime armi e da poco che uso il computer…ora non so ,dopo quanto letto di lei non ho più fiducia …saluti Adele.
Ciao a tutti. Io ho avuto una brutta disavventura con paypal. Dopo telefonate e fax in cui inviavo le documentazione da loro richiesta, ricevevo puntualmente email nelle quali mi si chiedevano ulteriori informazioni e documentazioni. Alcune veramente complicate. Insomma ho chiamato il call center americano e ho RISOLTO TUTTO CON LORO. Pazzesco!!! Ho dovuto chiamare negli stati uniti e loro tramite lussemburgo hanno sbloccato tutto. Paypal italiano è un abuso. Non usatelo. Per favore, non esagero. Ho trascorso un periodo assurdo dietro le loro assurde richieste. Non sto esagerando.
Dimenticavo…paypal americano ha inoltrato reclamo a quello italiano..vi rendete conto???? Ricordatevi che la sede paypal è a lussemburgo..paradiso fiscale. Non fidatevi di paypal…è un consiglio da parte di una persona che è riuscita a recuperare i fondi per puro miracolo e per un angelo del call center americano
Io i miei problemi li ho risolti, e benissimo, con la sede operativa di PayPal Europe, che è a Dublino e non a Lussemburgo. Peraltro non ho dovuto cercarli ma si sono fatti vivi loro.
Comunico inoltre che da oggi in poi cancellerò i commenti negativi su PayPal non corredati dal dettaglio di quel che è successo. Sparare a vanvera, in maniera anonima e senza dettagliare l’accaduto mi sembra scorretto.
quanto ti ha pagato paypal per il tuo ravvedimento? mi pento di aver sprecato il tempo per scrivere sul tuo blog. Cancella pure e informati meglio su quello che rappresenta paypal
Beh, sheila, perché non provi anche tu? Magari con la sparata a vanvera che hai fatto sono disponibili a pagarti anche di più, magari hai trovato, non volendo, il modo di diventare ricca! 😀
Ma già che ci sei, perché non mi (ci) informi meglio tu “su quello che rappresenta” paypal? Magari cominciando col declinare le tue generalità, fatti, circostanze e cose del genere?
[…] euro nel suo account) decise di trasferire quei suoi fondi al proprio conto corrente bancario, e cominciò l’incubo: “La nostra banca ci dice che la tua banca non esiste”, diceva il Grande Servizio di Pagamenti […]
che patetico leccapiedi delle grandi aziende, prima fare il beppe grillo de noialtri per un problema evidente, fare la voce grossa sul blog dicendo “la cambino loro la loro banca non aggiornata”, poi negare e rinnegare tutto chissà per quale cifra concordata o minaccia di azione legale…patetico…se cali le braghe pure quando hai ragione sei messo bene. Magari alla fine hai pure cambiato banca…che miseria!
Spiace deluderti, caro Vergognoso, ma non ho cambiato banca, è sempre la mia amatissima Banca della Provincia di Macerata, che ora (se mi permetti: grazie a me) è “conosciuta” da PayPal, e su cui vengono regolarmente convogliati, con felicità di tutti, i nostri incassi. Insomma, problema risolto 🙂
posso dirti la mia esperienza, ance a chi ne potrebbe avere bisogno . 1500 euro bloccati dopo aver raggiunto il tetto massimo dei 2500 euro annui per la ricezione dei pagamenti . in automatico funziona cosi per tutti:
se non si riesce a sbloccare la situazione dopo 90 giorni, ti si sblocca il conto le li puoi prelevare ed importare sul conto o carta di credito . pero 10000 euro e’ un po difficile che l’istituto della carta di credito li permetti .
NON USATE PAYPAL, USATE ALTRE SOLUZIONE PER RICEVERE I PAGAMENTI TIPO IWSMILE, PER PAGARE . ALTRIMENTI FATE I BONIFICI, LI SCORAGGIANO PER FARVI USARE I LORO SERVIZI , ANCORA NON LO AVETE CAPITO ??
Io ho avuto la stessa esperienza con il mio conto Paypal senza limiti di prelievo ed al quale sono collegati due conti correnti ed una carta di credito. Ebbene dopo ben 4 anni di utilizzo del conto FINECO, il giorno 21 luglio 2011 mi è stato rifiutato un prelievo di 1700,00 euro e la generica motivazione fornita è stata la seguente: “Informazioni sul conto bancario non valide”
Mi addebitano inoltre 3,00 euro di commissioni!!! Pazzesco il conto FINECO è lo stesso da 4 anni ed in passato ho effettuato prelievi di importo anche più alto senza alcun rifiuto. Ho ripetuto l’operazione sullo stesso conto, staremo a vedere……
ciao,
vedo che Vincenzo ha avuto il problema in questi giorni, quindi suppongo che ci sia qualcosa che non va.
Infatti è successo anche a noi con due prelievi, uno del 15 luglio 2011 ed uno del 20 luglio 2011, rifiutati per “Informazioni sul conto bancario non valide” e con penale di 3 + 3 €.
Il tutto dopo anni con lo stesso identico conto bancario su cui abbiamo effettuato decine di prelievi senza problemi…
[…] abbiamo letto quello che è accaduto ad Antonio Tombolini. Nel suo post Odiare PayPal leggete cosa è successo, è davvero incredibile e vogliamo esprimergli la nostra solidarietà con […]
[…] hemos leído lo que le sucedió a Antonio Tombolini. En su entrada Odiare PayPal lean que le pasó, es verdaderamente increíble y queremos expresarle nuestra solidaridad con la […]
[…] fa avevamo parlato di PayPal, commentando le difficoltà che aveva avuto Antonio Tombolini e della nostra speranza di ricevere i nostri soldi. Infatti anche noi abbiamo fatto ricorso a […]