Vedo che qualcuno – complice qualcun altro – parla di pubblicità nei blog portando come esempio il mio post di buoni propositi per il 2007, dove parlo di San-lorenzo.com, di Aniwell, della Simplicissimus Book Farm, etc., delle cose cioè con cui, come si dice, ce campo.
Ora non voglio farne una questione nominalistica, perciò se a qualcuno garba chiamare pubblicità il fatto che io parli del mio lavoro nel mio blog, nulla quaestio. A patto però, e lo dico prima, che non esca fuori il solito pierino a farmi la predica che nel mio blog personale non dovrei etc., perché allora mi arrabbierei. Sia chiaro: in questo blog parlerò (e presumo: sempre di più) di quel che penso, e di quel che faccio, soprattutto del mio lavoro. Se poi questo significasse fare pubblicità… beh, me ne farei una ragione.
E allora ordinate, gente, ordinate! 🙂
Antonio,
premetto che ognuno nel proprio blog parla di quello che piace e pare, anch’io come te parlerò del mio lavoro all’interno del blog, perchè penso che a qualcuno potrebbe interessare, oppure potrebbero nascere delle idee e critiche che possono solamente migliorare il proprio lavoro.
Concludo che… il Blog è comunicazione e la comunicazione è il motore trainante della pubblicità.
con simpatia
Luca M.
p.s. peccato che il mio gatto è morto pochi mesi fa altrimenti avrei di sicuro ordinato qualche pacco di cibo per gatti, sicuramente conosco amici a cui consigliarlo.
dipende come intendiamo il significato delle parole. in senso lato, é pubblicitá. in senso piú stretto, no.
ancora ricordo un thread su it.economia.e-commerce in cui si parlava di marketing, ed in particolare ricordo la definizione che ne diede Antonio. lui gli dá un significato stretto, ed il resto é una naturale conseguenza. all’opposto, c’era chi definiva marketing anche l’approcciare una ragazza :D, e quindi é chiaro che cambia tutto.
sul cosa scrivere sul proprio blog, beh, che discorsi, ognuno scrive quel che vuole, ed é naturale parlare anche del proprio lavoro, ovvio! quindi va bene cosí. se poi uno esagerasse (ma non mi pare certo questo il caso, é evidente a tutti), potrebbe semplicemente decidere di non leggere piú un blog. no? 😉
p.s. se assaggio una cosa di San Lorenzo la posso recensire io. ma se il mio cane (i miei cani, ne ho 4 :o) assaggia qualcosa di aniwell? recensisce lui? 😀 (per la cronaca, il mio cane al momento non s’é spinto oltre l’accendere la tv…)
ciao
Giusto Ste, mi sa che io e Antonio stiamo dicendo la stessa cosa solo con parole diverse 😉
Mi ricordo molto bene cosa gli andava oppure cosa non sopportava il mio gatto, c’erano dei cibi che andava matto ed altri nemmeno li guardava.
Ste, mi sa che quest’anno voglio esagerare, mettendo a dura prova la pazienza dei miei lettori 🙂
Il fatto è che per me non è che ci sia molta distinzione tra lavoro e non-lavoro… it’s my life, you know 🙂
Quanto ai tuoi cani, cribbio, vuoi venirmi a raccontare che uno che ha quattro cani come te non sarebbe capace di interpretarne il gradimento o non gradimento? Valà che non ci credo…
Scusa, io lavoro in pubblicità, ma è la prima volta che capito sul tuo blog. Ti arrabbi anche con me? 🙂
Alex
Antonio: sulla distinzione tra lavoro e non-lavoro sfondi una porta aperta; mi verrebbe quasi voglia di aggiungerci un “purtroppo”, visto che poi mi ritrovo quasi a non fare altro, con il rischio – piú concreto di quel che potessi mai immaginare – di conseguenze nefaste.
Per quanto riguarda i cani, ovviamente era una battuta 🙂 Eppoi, a dirla tutta, credo che non serva neanche farglielo assaggiare per capire se gradiranno o meno: penso basti annusare (anche se non abbiamo neanche 1/100 del loro fiuto) 😉
@ Alex: se dovessi arrabbiarmi con tutti i pubblicitari che conosco… 😉
No no, non mi arrabbio, a meno che… adesso vado a dare un’occhiata al tuo sito 🙂