Il blog di Antonio Tombolini

Soru e il conflitto d'interessi: per capire

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Io, si sa, sono un liberista, e assai selvaggio: sarà per questo che il tema del conflitto d’interessi berlusconiano non mi ha mai eccitato più di tanto. La vedo così: che si sappia tutto, il più possibile, della vita pubblica e privata dei candidati, compresi i loro interessi in affari, e poi ci pensino gli elettori, chi viene eletto viene eletto, e amen.
Certo, quando il candidato è – come usa dire – un magnate dell’informazione qualche problema in più si pone (se governa davvero l’informazione potrebbe governarla proprio perché non si sappia tutto di lui e perché si sappia di più di un avversario, ad esempio), e qualche cautela in effetti andrebbe presa (anche se credo che chi controlla davvero l’informazione siano gli inserzionisti pubblicitari, e non gli editori).
Detto tutto ciò, mi domando: e Soru? E’ stato eletto Presidente della Sardegna (regione, tra l’altro, con Statuto Speciale e speciale autonomia di poteri), ed è tuttora l’azionista di controllo di Tiscali. E allora? Nessun conflitto in questo caso? Non è una domanda retorica, è per capire. Una prima spiegazione (che a me non soddisfa per niente, anzi, mi preoccupa pure un po’) la dà lo stesso Soru, che la vede così:

Quanto al conflitto d’interessi, Soru ha precisato che non intende vendere Tiscali. «Troverò altre soluzioni. Nel mio caso è troppo parlare di conflitto d’interessi. Non possiedo mezzi d’informazione, non sono concessionario di reti televisive. Da presidente della Sardegna non posso fare cose contro o pro Tiscali, che fa il 18% dei suoi ricavi in Italia e solo l’1% in Sardegna»


Non vorrei che fosse già scattato, anche tra il popolo della rete, quel riflesso condizionato, che ha lontane radici berlingueriane e togliattiane, secondo cui 1) chi è di sinistra è etnicamente migliore, buono e puro; 2) Soru è di sinistra; 3) ergo, il conflitto di interessi, nel suo caso, non può esserci, apriori.

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  • oi, oi, oi… Antonio, io Berlinguer e Togliatti so solo (molto) vagamente chi erano, ma i numeri un po’penso di capirli. L’hai detto tu, Soru fa l’1% del suo fatturato in Sardegna. Berlusconi almeno il 90% del suo fatturato in Italia. C’è bisogno di aggiungere altro?

  • Mi sembra che tu li conosca bene, chi ha detto che Tiscali fa il 18% in Italia e solo l’1% in Sardegna? Soru. Lui è di sinistra e, come dice Antonio il conflitto d’interessi non c’è, “a priori”

  • sì, Togliatti è il mio vicino di casa e Berlinguer è stato il mio primo maestro di catechismo. Ma fammi il piacere! Cosa vuoi che conti la Sardegna per una società di telecomunicazioni? O hai dati che dicono il contrario?

  • Vedi Massimo, non e’ colpa tua: e’ che tu fai parte della pseudo-sinistra vincente, che non ha piu’ neanche un minimo di cultura politica e democratica. La democrazia e’ *prima di ogni altra cosa* forma, procedura. Dunque se il conflitto d’interessi e’ una cosa da regolamentare (come la sinistra – solo a chiacchiere, beninteso, ché nei cinque anni di suo governo s’è guardata bene dal legiferare in materia… – sostiene), occorre poter stabilire una norma, una regola generale che lo faccia. Tu invece cosa mi ribatti? Che Berlusconi nel territorio che governa ha “il 90% degli interessi”, e Soru invece “l’1%”. A parte l’inconsistenza della motivazione nel merito (i Presidenti-Governatori delle Regioni, maxime di quelle autonome, hanno una serie di poteri che va al di la’ dell’amministrazione del loro territorio: tanto per dirne una partecipano all’elezione del Presidente della Repubblica, ma che tu ti informi su queste cose e’ troppo chiedere…), il problema e’ di cultura delle regole e di legalita’: o si legifera sul conflitto di interessi (indipendentemente dai “fatturati” in questa o quella zona) stabilendo incompatibilita’ oggettive tra certe cariche istituzionali e certi ruoli economico-finanziari, o si lascia perdere.
    L’assurdita’ della motivazione con cui Soru si autoassolve (e che tu fai tua), puo’ essere del resto dimostrata anche sul suo stesso terreno, e da piu’ punti di vista: ok, il business sardo e’ l’1% del totale Tiscali. Ma l’1% di quanto? E quanto rappresenta (in volume d’affari, in addetti assunti e da assumere, in strutture da creare e mantenere, in investimenti da fare, in contributi da ricevere dall’UE, i quali come forse non sai vengono erogati dalle regioni, ecc. ecc. ecc.)?
    E poi: e se improvvisamente Berlusconi diventasse lui il Murdoch mondiale, cosi’ che il suo business italiano, rimanendo quel che e’ oggi, rappresentasse l’1% delle attivita’ del suo gruppo, avrebbe cosi’ risolto il conflitto d’interessi?
    Avanti cosi’, dunque: del resto la sinistra ufficiale e’ contenta, e ne ha motivo di questi tempi. Ha “vinto” le elezioni (?!?), e problemi non ce n’e’. A parte il fatto di dover rendere conto e prendere ordini (alternativamente, e neanche tanto, ché alla fine spesso son d’accordo) da Bertinotti da una parte e dalla triade Montezemolo-DellaValle-Merloni dall’altra. Allegria!

  • E’ un po’ che non passavo di qua, ma vedo che le cose non cambiano…
    Antonio; com’è che sei empre così incazzato? Che t’ha fatto di così brutto ‘sta sinistra?

  • Allora mi riprometto di mandarti entro la giornata di martedì i numeri veri. Per quanto riguarda il fatturato in Sardegna è tutto vero. Potrà sembrare strano ma le sue attività sarde sono scarse e di basso profilo (call center, sede di rappresentanza ecc), nulla di più di quello che detiene, come Ministro del tesoro, Tremonti, noto fiscalista che continua ad avere uno studio che lavora e fattura “alla grande”. L’indotto scaturito da tiscali in Sardegna ormai non esite quasi più. Ha chiuso tutto praticamente. Come realtà italiana Tiscali non è certo leader quanto lo può essere il nostro Pres.Cons.Min. Ti farò sapere quanto prima i dati reali.

  • Antonio, quando scrivi queste cose non mi sembri tanto liberista, quanto radicale, variante (il tuo amico) Capezzone. Passate un sacco di tempo a parlare delle pagliuzze nell’occhio della sinistra ma ritenete noioso e ritrito parlare del trave in quello della destra. Questi puntigli non ve li sento quasi mai fare alla parte opposta. Alla fine il grilloparlantismo radicale soffia sempre in poppa al Berlusconi. Da un po’ troppo tempo per essere casuale. Ditelo, ritenete Berlusconi il male minore? Ditelo chiaro, cosi che chi vi vota sappia bene cosa compra.

  • Io semplicemente non lo ritengo “IL MALE”.
    Riguardo al conflitto di interessi o c’è o non c’è.
    Il problema non è se utilizzano i propri mezzi per incrementare il potere o se usano il potere per incrementare i propri mezzi, ma semplicemnte se ne hanno la possibilità.
    Togliatti è tuo vicino di casa? Ma dove abiti?

  • intendiamoci: sono contrario alla “discesa in campo” di Soru e, tra l’altro, mai voterei uno la cui azienda ha bruciato oltre 1 milione di euro al giorno da quando è andata in borsa nell’autunno 1999. Ma attaccare Soru e/o la sinistra che non vuole vedere il suo (piccolo per cifre, e nullo quanto a procedimenti penali) conflitto di interessi vuole dire giustificare l’ingiustificabile, ovvero il conflitto *enorme* di Berlusconi.

  • Aggiungo un sassolino.
    Voi sapete che fine hanno fatto i dipendenti di WorldOnline Italia, fagocitata da Tiscali?
    Ma la sinistra non doveva difendere i lavoratori?

  • In assenza di normativa, qualsiasi imprenditore che si butta in politica dovrebbe risolvere un eventuale conflitto di interessi, se vuole essere credibile nel lungo periodo.
    Berlusconi dopo tre anni di governo non ha risolto il suo, e questa e’ una delle cause della sua sconfitta alle ultime elezioni. Soru e’ entrato in carica da due giorni. Va bene essere prevenuti nei confronti di uno che ha dichiarato di non credere nella vendita di prodotti alimentari via Internet, ma visto l’illustre precedente magari gli si puo’ concedere qualche giorno(non anno)in piu’ prima di sparare alzo zero. Ovviamente se non succede niente hai perfettamente ragione.

  • “lavoratori” è una parola grossa. immagino che, come nel caso della maggior parte delle dotcom, fossero o incapaci carrieristi strapagati o neolaureati svegli che invece di farsi una fila di “stage” aggratis sono riusciti a farsi pagare fin dal primo lavoro e anche a divertirsi un po’ 🙂

  • Quella sul conflitto di interessi m’era sfuggita. Sono tutti occupati a leggere i conflitti di interesse altrui. Il consiglio in questi casi è INNANZITUTTO di andarsi a vedere la presentazione titolata INTERESSI SENZA CONFLITTO sul sito http://www.ilgiulivo.com
    Ce ne sono delle belle…

  • La Sardegna col 2% della popolazione della repubblica italiana, è di certo un mercato decisivo per un’azienda come la Tiscali…ma per favore.
    Di Soru, si può dire tutto, ma almeno lui i soldi non li ha fatti grazie a un governo amico che ha escluso gli altri concorrenti- vedi BETTINO.
    Tutto ciò mi sa un pò di distorsione dell’ordine spontaneo di mercato…ah, quel comunistaccio di Adam Smith!

  • La Sardegna col 2% della popolazione della repubblica italiana, è di certo un mercato decisivo per un’azienda come la Tiscali…ma per favore.
    Di Soru, si può dire tutto, ma almeno lui i soldi non li ha fatti grazie a un governo amico che ha escluso gli altri concorrenti- vedi BETTINO.
    Tutto ciò mi sa un pò di distorsione dell’ordine spontaneo di mercato…ah, quel comunistaccio di Adam Smith!

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