Ok, il piacere di passare insieme con gente che senti affine diamolo per scontato (e ti pare niente!). Ma come la mettiamo con la gracchiante vocina di quello che ti dice “eh, ma dai, ‘ste cene dei blogger, sempre lì a parlare delle solite cose ecc. ecc. ecc…”?
Balle. A me ier sera è capitato, senza programmare alcunché, senza rinunciare a nulla della levità dell’occasione, in maniera del tutto naturale e imprevista, quanto segue:
- avere uno scambio niente male con un manager Barilla su cose che mi interessano assai;
- programmare un appuntamento per settimana prossima con quelli di un importante quotidiano nazionale, per questioni relative a ebook ecc…;
- ricevere una richiesta di quotazione per una grande catena di distribuzione su un prodotto di cui mi occupo;
- impostare un lavoro di sviluppo applicazioni su iLiad con uno dei partecipanti, probabilmente uno degli sviluppatori più geniali che abitino la rete in Italia;
- proseguire una trattativa già avviata in sede formale in una sede assai meno formale ma quanto più efficace;
- ecc… (e sottolineo eccetera!)
Senza contare (e ti ri-pare niente!) le idee che – di ritorno da quella serata – mi sono venute in mente ripensando ai rapidi scambi avuti con le persone incontrate lì.
Il punto interessante ora è il seguente: qual è l’insegnamento che si ricava da tutto ciò?
Eccolo: i bloggers, generally speaking, sono gente speciale. Beninteso non nel senso di una differenza antropologica col resto del mondo. Nel senso però di persone in qualche modo segnate da un’esperienza, il blogging, del tutto speciale.
I blog sono a tutt’oggi l’esperienza web più rispondente all’essenza della rete, intesa come molteplicità e pluralità di luoghi e di persone che li abitano, in libera relazione tra loro. E sono queste libere relazioni che nascono in rete a rendere così speciali queste persone, a far sì che quando le metti insieme (possibilmente a tavola) possa sprigionarsi un’energia creativa che nessun seminario o corso o training potrà mai neanche lontanamente sognarsi di produrre.
[Bonus link: le foto della Cena Lunga; i post dedicati alla Cena Lunga]
Ma, secondo me alla fine i “blogger” sono solo gente “connessa”, “collegata”, non speciale. E, proprio perchè sono “connessi”, godono di situazioni speciali, come quella che tu descrivi, perché tengono relazioni in modo più ampio della norma.. .)
Beh, Antonio… a quanto pare quella che era la mia idea iniziale di “cena” è stata recepita in pieno da te e dagli altri partecipanti.
Quando ho visto che si passava da una “cenetta fra amici” ad un “evento con amici, blogger ed imprenditori”, ho fortemente sperato che fosse l’occasione buona per far nascere contatti, progetti e collaborazioni…
… ed a quanto pare è stato così.
Ne sono felice, davvero… 🙂
tornare da un’esperienza ludica con un turbine di idee creative in testa era capitato anche a me in occasione dell’IVLPN al Joia (pur non essendo una blogger e ritrovandomi in mezzo a persone mai conosciute prima, ma con un interesse comune coltivato in rete e fuori).
tornando al post precedente di Antonio su Facebook e ai commenti sulla socializzazione in rete: per certi aspetti stare su Facebook è come frequentare i locali durante l’happy hour, puoi fare anche incontri interessanti, divertenti, ma per la maggior parte del tempo giri a vuoto, semplicemente facendoti vedere e guardando gli altri; in situazioni come la vostra Cena lunga o il IVLPN l’incontro è in qualche modo assicurato perché la rete dei blogger ha una trama fitta, intrecciata di interessi e passioni, che finisce quasi inevitabilmente per pescare le persone “giuste”
p.s. un dubbio per Giovy . non è che per te Facebook funziona perché hai trasferito in quella struttura una tua rete di contatti preesistente e creata con altri mezzi? sapresti dirci che cosa ti offre di nuovo e qualitativamente diverso Facebook rispetto a prima?
Insomma, una specie di Rotary Club supportato dalla tecnologia?
off-topic: Un saluto a Gumbo Chicken, affinità di opinioni praticamente integrale.
credo che il paragone del Rotary funzioni meglio per Facebook – un posto dove adesso devi essere per motivi sociali, lavorativi, etc. ; la rete dei blogger come un luogo dove vuoi essere per parlare e fare ciò che ti piace davvero…
Uniche note stonate: le etichette di rum e superalcolici dello scaffale che occhieggia nella foto “Federica Dardi & Pier Luca Santoro” di 4 ever young… 🙂
[…] Beh, se l’idea della cena è stata mia, l’idea del "wiki cartaceo" (che diventerà anche un wiki vero e proprio) e del video che state per vedere è del mitico David Orban. Vedere il video per me è stato davvero "emozionante", credetemi… e spero riesca a trasparire il clima che si è respirato alla cena (divertimento, risate, chiacchiere… ed anche affari). […]
@ Manuela: io in Facebook ho trasferito una minima parte della mia rete sociale, ma se mi fossi limitato a quella non avrei avuto nessun vantaggio.
Tramite FB invece ho conosciuto persone esperte in campi che non ho considerato mai fino a quel momento, e che erano presenti alla cena, e che hanno presentato in anteprima una loro idea di marketing virale “umanitario”.
Facebook “funziona” molto meglio rispetto a tutti gli altri network perchè è omnicomprensivo: hai la comunicazione interna (tramite i messaggi), hai il calendario e gli eventi, hai i gruppi, hai anche le cazzate (se vuoi usarle, o ti interessano) ed hai sopratutto milioni e milioni di potenziali contatti.
… e nessun social network ha queste potenzialità.
@Tommaso: sulla qualità dei locali scelte per le cene dei bloggers c’è ancora MOLTO da fare! 😀
@Giovy: ecco, mi confermi quel che avevo già intuito. Dici che FB funziona perché è “omnicomprensivo”. Ed esattamente questa sua pretesa è ciò che secondo me ne segna il limite. Esempio: io ora su FB non ci sono più, e tante altre persone non ci sono mai state; nel frattempo tu ti sei convinto che FB sia “omnicomprensivo”; di conseguenza tenderai a rinchiuderti sempre di più in FB, e perderai un sacco di relazioni. Conseguentemente errata è la tua conclusione: “… e nessun social network ha queste potenzialità”. Sbagliato: la rete, il web, è il social network che ha queste potenzialità. Fermo restando che neanche il web per intero è “omnicomprensivo”: ci sono infatti un sacco di persone che in rete ancora non ci sono, o che non ci saranno mai. E “rinchiudersi” solo in rete sarebbe, anche quello, un errore.
Ho dei flash dell’altra cena…aiutami…
Ma davvero sono venuta da te dicendoti “ma non mi hai portato una bottiglia di ramandolo”?
(…lo so, non c’entra niente con questa discussione web 2.0…)
C’entra c’entra. E la prossima volta prometto che te la porto 🙂
@ Luigi G.: la cena dei blogger come il Rotary? ROTFL! Ecco, mi mancava un paragone per rendere ancor meglio l’idea della blogger dinner, e tu mi hai aiutato a trovarla: avete presenti le cene dei rotariani? Ecco, adesso immaginate l’opposto, e ci siete 🙂
L’hai detto eh? 😛
Ho i testimoni!!!
[…] Friends. Sono andati di default…abbracci con i cari amici… Antonio, Giovanni, Cristian, Fullo, Luca, Gioxx, Gianluca, Luca, Alessio, Giacomo e […]
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