Il blog di Antonio Tombolini

L'embrione e i carabinieri

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Da non perdere le succose argomentazioni con cui Roberto Paradisi, mio prossimo interlocutore nell’incontro previsto per sabato prossimo a Senigallia, sostiene le ragioni dell’astensione, in risposta alle ottime osservazioni fatte nel suo blog da Andrea Scaloni.

Vi do qui soltanto un assaggio della prosa parisiana, tanto per capire il tipo (che naturalmente si autodefinisce liberale):

Che lo si voglia o no, difendere l’embrione significa difendere la vita umana. Anche degli embrioni che diventeranno adulti e spareranno cretinerie radicaleggianti. Lo faremo con la forza delle argomentazioni. E con la forza pubblica se occorre. Sì. E dove sta lo scandalo?

Scandalo? Oh, nessuno scandalo, gentile Paradisi: ne sto sentendo di talmente grosse e assurde che ormai…

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  • Forza pubblica?
    Come a Cuba, voleva dire?
    A proposito di Cuba, dove sono tutti i simpatici amici che solitamente scendono nelle piazze a strillare.
    A girotondeggiare, per la democrazia e tutto il solito armamentario ciaciaresco.
    (E simpaticamente, a volte, distruggono tutto…ma democraticamente, s’intende.)
    Come quello di sopra forse hanno un concetto relativamente aristotelico dell’essere relativamente democratici.
    E anche relativamente coglioni.

  • Caro Antonio,
    mi farebbe piacere, visto che hai riportato sul tuo blog l’intervento di R. Paradisi su VivereSenigallia, veder pubblicato anche il mio intervento, dato che a quello Paradisi si riferiva. Sempre che ti faccia piacere, ovviamente. A me ne farebbe molto.
    Un cordiale saluto
    Andrea Scaloni

  • Innanzi tutto, un caro abbraccio, Antonio. E poi, permettimi uno sfogo: non ce la faccio più. Se non arriva presto il 12 giugno, temo dovrò vedermi commettere qualche intemperanza. Sono sfacciati, arroganti, vittimisti, e girano la frittata con una disinvoltura che è impastata di opportunismo e cinismo. Ho i nervi tesi come corde di violino, anzi no, son tutto un’arpa.

  • In fondo negli Stati Uniti i più oltranzisti “difensori della vita” hanno già commesso omicidi, sparando a ginecologi che praticavano aborti, nella più marchiana delle contraddizioni: difendere la vita uccidendo, più o meno come scopare per la verginità (parafrasando il cabarettista Alberto Patrucco). Anto’, alla fine sono meglio i carabinieri… :o)

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