Il blog di Antonio Tombolini

Quando si dice un business scalabile: ecco i (nostri) numeri

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Continuo a leggere a destra e a manca fior di analisi sul fatto che l’ebook, signora mia, non crescerebbe mica più come una volta. Poi scopri che tutto questo fior di analisi si basa sempre e solo sui dati di una associazione americana (una delle-), la AAP, che, tra le tante limitazioni, ne ha una: non ha i dati di vendita ebook di Amazon Kindle. Ad un commentatore avveduto basterebbe molto meno di questo per concludere che quei dati non servono letteralmente a niente, ma tant’è.
Io, quanto ai numeri, preferisco far parlare quelli che conosco di prima mano, quelli di Simplicissimus Book Farm, la cui attività principale consiste nel distribuire ebook: aggregare titoli presso editori (STEALTH) e selfpublishers (Narcissus) per distribuirli su tutte le librerie online disponibili, trattenendo una commissione (il 5% sulle vendite generate da STEALTH e il 10% sulle vendite generate da Narcissus).
Alcune avvertenze:

  • I dati che esporrò coprono un arco di tempo che va, in pratica, da quando anche in Italia è nato il mercato degli ebook (fine 2010 – inizio 2011), agli ultimi dati certi disponibili, quelli al 31 marzo scorso, dunque recentissimi.
  • I dati che esporrò riguardano solo il mercato italiano, e non comprendono i numeri che cominciamo a ricavare, da circa sei mesi a questa parte, dagli investimenti fatti sull’estero.
  • I dati che esporrò sono di due tipi:
    1. il numero di titoli distribuiti (quanto è grande e come cresce il catalogo dei titoli italiani distribuiti da Simplicissimus Book Farm). Qui parliamo SOLO di titoli unici e a pagamento (non si contano due volte i titoli in più formati e non si contano quelli gratuiti);
    2. il valore delle transazioni generate da questo catalogo ogni mese (in questo caso ricorrerò, per rispetto della riservatezza dei dati cui sono obbligato nei confronti dei miei soci, ad un numero indice, ponendo uguale a 100 il valore in Euro delle transazioni generate nel Gennaio 2011).

Ma lasciamo che a parlare siano i grafici.
Nel grafico seguente si può osservare la crescita del numero di titoli acquisiti e distribuiti per conto di Editori (Publishers) e Selfpublishers (Narcissus):
grafico_6
Come si può notare, il numero dei titoli da noi distribuiti è passato dai 300 di Gennaio 2011 agli oltre 30mila di Marzo 2014: si è centuplicato in 3 anni e due mesi. Siamo ormai di gran lunga il maggior distributore italiano per numero di titoli distribuiti (oltre il 40% di tutti quelli disponibili in Italia).
Se osserviamo lo stesso dato nella sua distribuzione mensile, scopriamo che siamo diventati 5 volte più bravi a raccogliere nuovi titoli da editori e selfpublishers: 300 nuovi titoli nel mese di Gennaio 2011, 1500 nuovi titoli nel solo mese di Marzo 2014:
grafico_3
Ma quante vendite hanno generato nel tempo questi titoli, mese per mese? Ecco il dato:
grafico_5
Se noi siamo stati bravi a raccogliere titoli da distribuire presso editori e selfpublishers, il mercato è stato ancora più bravo di noi: le vendite mensili di ebook in valore sono aumentate in 3 anni e due mesi di ben 15 volte! Fatti 100 gli euro venduti in un mese nel gennaio 2011, quelli venduti in un mese a marzo 2014 sono diventati 1500.
Forse questi dati, uniti alla considerazione che il mercato italiano del libro vale, tanto per dare un parametro, circa un settimo di quello tedesco, sono sufficienti a spiegare perché abbiamo deciso di investire sull’espansione all’estero dei nostri servizi, assumendo persone (area managers per STEALTH per acquisire editori e community managers per promuovere il selfpublishing di Narcissus.me) di diverse aree linguistiche: a noi sembra che la crescita del mercato ebook non sia poi così male 😉

9 Commenti

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  • Ringrazio sinceramente Antonio Tombolini per questi dati, che è normalmente molto difficile ottenere da altri soggetti del mercato. Finalmente qualcuno che parla chiaro e dà informazioni preziose; un altro merito di Narcissus.
    Posso ben parlare di merito perché io sono stato uno dei primi a credere in Narcissus avendoci pubblicato già in aprile 2012 una decina di raccolte dei miei fumetti, dopo aver fatto alcune esperienze con una APP per iPad su Apple Store e poi con Lulu. Devo dire che Narcissus é stata fin da subito vincente su tutti i fronti, anche per la cordialità con cui sono stata accolto. Non solo cliente, ma vero collaboratore.
    Tuttavia non posso non notare che i numeri, anche in presenza di questi grandi incrementi, sono comunque ancora deludenti. In un mio post sul Blog di Narcissus del luglio 2012, ricordavo che Amazon ha dichiarato che il 90% dei libri vende meno di 20 copie. Anche su Narcissus la percentuale é irrisoria se pensiamo che a 40.000 titoli in vendita di gennaio 2014, corrispondono 1500 copie vendute. Cioé meno di 4 copie vendute al mese, ogni 100 titoli proposti. C’è qualcosa che non va, in questo paese che scrive ma non legge. Evidentemente non siamo in crisi per caso.
    Bene ha fatto quindi Narcissus a rivolgersi all’estero e bene faremmo noi autori italiani a pensare in grande e proporre le nostre opere in altre lingue. Tuttavia se questo é relativamente facile per i fumetti dove i baloon possono essere tradotti facilmente e con poca spesa (e infatti sto già lavorando in questo senso) è molto più complicato per i libri dove la traduzione è spesso troppo costosa per un self publisher.
    Invito quindi Narcissus a farsi carico di un ulteriore fardello: stimolare una specie di accordo tra autori e traduttori in modo che si possa collaborare alla pubblicazione estera dividendo il lavoro di scrittura e traduzione iniziali e i guadagni futuri. Autore italiano (per esempio) e traduttore inglese (sempre per esempio) diventerebbero coautori per il mercato inglese, dividendo gli incassi.
    In tal caso Narcissus dovrebbe prevedere la creazione di un doppio account, o prevedere una divisione anche fiscale dei pagamenti (un autore che viene pagato in ritenuta d’acconto non può detrarre, ai fini IRPEF, i compensi versati ad un eventuale collaboratore. Ne so qualcosa io che, pubblicando e vendendo i miei fumetti, devo remunerare anche il disegnatore). In questo modo l’offerta aumenterebbe non solo in quantità, ma anche in qualità e, rivolgendosi ad un mercato mondiale, gli autori potrebbero avere finalmente un po’ di soddisfazione anche economica dal self publishing. Se si vende così poco non si andrà molto lontano.
    Finisco qui per non dilungarmi troppo, ma il sasso è lanciato; magari ne lancerò altri sul Blog di Narcissus.
    Intanto saluti e complimenti a tutti!

  • @giorgio, scusa perché parli di 1500 copie mensili vendute a
    marzo 2014? Se ho ben capito 1500 è un valore relativo, assumendo 100 il valore (in denaro presumo, o in titoli?) gennaio 2011.
    Interessante la questione della collaborazione con i traduttori, che sarebbe bello estendere anche agli editor!

  • Rispondo ad Alessandro.
    Hai ragione. Non avevo notato il valore relativo. Meglio così se le vendite sono aumentate di 150 volte. Ma 150 volte di che? In tal caso vorrei capire qual’è il valore che vale 100. Cioè 10 copie? 1000?

  • Decisamente devo aver fumato qualcosa di sbagliato che era nell’aria. Volevo dire 15, ovviamente, non 150. Ma l’interrogativo vale lo stesso.

    • Giorgio, come ti ha correttamente fatto osservare Alessandro, il valore delle vendite (o transazioni) è da me indicato con un “indice”, e cioè, come ho precisato nel testo, ponendo uguale a 100 il VALORE delle vendite generate nel gennaio 2011, si ottiene che quelle generate 3 anni dopo sono pari a 1500 (sempre come numero indice), e cioè crescono MOLTO velocemente, perfino in Italia. Quanto al numero di copie (e non al valore), quelle vendute in un mese sono comunque ormai nell’ordine delle centinaia di migliaia al mese. Resta fermo che non riescono ancora a compensare il calo delle vendite del cartaceo, ovviamente: ma per un player (autore o editore che sia) che imposti la sua attività in termini di “digital first” (produco in digitale, e semmai, in alcuni casi, anche in cartaceo) questo non è un problema. Grazie per gli apprezzamenti, che sai essere reciproci 🙂

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