Il blog di Antonio Tombolini

Amare l'America

A

Louis Moreau Gottschalk
Sarà perché in questo periodo Snodi (un sito che dovreste visitare) è dedicato ad America America, e ci sono sparse un sacco di cose interessanti. Sarà perché è un periodo che mi va così: sta di fatto che mi ritrovo una volta di più ad elevar peana in lode della musica americana.

E’ andata così: quasi per sbaglio vengo a sapere, settimana scorsa, che si sarebbe tenuto un concerto di piano, con Ruskin Cooper (che, confesso, colpevolmente non conoscevo), in un posticino piccolo e delizioso: il cortile di Palazzo Lucangeli a Porto Recanati. Delizioso anche perché piacevolmente inusuale: il cortile di una dimora abitata, messo a disposizione dai proprietari per concerti ed eventi analoghi organizzati dal comune: mi pare un’ottima cosa.
Comunque, per tornare alla musica, il programma prevedeva un originale viaggio attraverso la musica per piano americana: dai Ragtime di Scott Joplin, a una magistrale esecuzione della Rapsodia in blu di Gershwin, a un Samuel Barber di grande effetto. Bella musica, squisitamente suonata: Cooper è un grande pianista, con una sensibilità delicatezza e agilità rare.

La sorpresa assoluta è stata però per me la parte centrale del programma, riservata all’esecuzione di cinque pezzi di un (a me, e aridaie, sconosciuto) Louis Moreau Gottschalk. Questo signore viene di solito frettolosomante incasellato come virtuoso del suo romantic piano. Balle! Gottschalk nasceva a New Orleans nel 1829. In Europa Beethoven era morto da appena due anni, e di lì in poi i compositori europei si sarebbero cimentati – chi meglio chi peggio – nel penoso compito di ritrovare (come diceva Brahms) un nuovo inizio per la musica, per quella musica che Beethoven aveva condotto al supremo compimento, in un certo senso esaurendone ogni possibilità.

Gottschalk, proprio in quegli anni, in America e in giro per il mondo, quel nuovo inizio lo rendeva esplicito, semplice, evidente, e convincente: cominciava, mi viene da dire, già lì la grande musica americana.

[Bonus link: Ruskin Cooper ha inciso un album, American Originals, con la gran parte delle composizioni che ho ascoltato al concerto di cui vi ho raccontato]

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