Il blog di Antonio Tombolini

Conosci Marta? Come Marta chi! Marta D'Asaro, quella del nuovo logo di Simplicissimus Book Farm!

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Tra le new entry in Simplicissimus Book Farm c’è Marta D’Asaro, che si è presa la briga di farci da Art Director. E l’abbiamo messa subito all’opera sulla cosa più importante: la nostra stessa faccia. Volevo che questa fase, per noi di grandi cambiamenti, fosse testimoniata anche da una nuova faccia, un primo assaggio del rinnovamento che anche in termini di design imprimeremo a tutti i nostri siti e a tutte le nostre applicazioni e servizi. Insomma, anche questa è la nostra Pasqua e la nostra Pèsach: le difficoltà non mancano, ma guardiamo e procediamo oltre.
Su in alto trovate il risultato finale del lavoro di Marta, quello che da ora in poi sarà il nostro nuovo logo (anche se lo monteremo un po’ alla volta, e per un po’ convivrà con quello vecchio). Se vi va di dare un’occhiata ad una sintesi del percorso che ho fatto con Marta per arrivarci, godetevi questo bel PDF. E buona Pasqua 🙂

7 Commenti

  • Mah. Un po’ anonimo, francamente. E quel puntino a me ricorda inevitabilmente la palla sul muso di una foca… 🙂 Comunque si fa presto a criticare e – come diceva un mio professore – il successo di un logo è equivalente al successo dell’organizzazione che rappresenta. Se SBF avrà il successo che merita, anche il logo entrerà negli annali… 🙂
    Saluti
    Marco

  • Ciao,
    anche a me non piace molto….forse ci dovremo fare l’occhio….l’abitudine aiuta a vedere con occhi diversi ciò che subito non piace…
    A me piace di più quello che avevate già…
    Comunque è la sostanza che conta, e di sostanza da voi ce n’è abbastanza aldilà del logo!
    In bocca al lupo!

  • Anzitutto, grazie per i commenti, è sempre bello poter scambiare delle opinioni sul proprio lavoro.
    La funziona del logo non è decorativa, per cui bellezza e bruttezza sono due concetti su cui il graphic designer non si può basare. Un logo deve avere altre qualità, deve funzionare, e se funziona lo si scopre con il tempo.
    Ad esempio non si può dire che il logo della metropolitana di Milano sia poi così gradevole, ma sicuramente Bob Noorda si è posto le giuste domande mentre lo progettava, perché insomma, parliamo di Bob Noorda!
    D’altra parte, però, è sacrosanto e importante che le persone abbiano un’opinione in merito perché queste sono cose da addetti ai lavori.
    Riguardo l’essere anonimo: chissà cosa avremmo pensato dello swoosh della Nike se lo avessimo visto nascere nel 1971, anziché conoscerlo ora che rappresenta una delle più grandi aziende al mondo (e per me, è uno dei loghi migliori mai creati nella storia del design grafico). Ovviamente non c’è bisogno di sottolineare che non sto paragonando i due progetti. Btw, vedremo come andrà a finire 🙂
    Invece mi diverte moltissimo che a qualcuno il punto possa ricordare altro, qualsiasi altra cosa intendo. Il punto o tutto il logo, perché no!

  • Ho visto un logo simile proprio ieri su un prodotto di cosmesi naturale, cambiavano però i colori attribuiti.
    Secondo me più che funzionale il logo deve rappresentare l’azienda e riassumerne le caratteristiche, ma ovviamente io non sono un tecnico ….quindi la mia opinione non conta.
    Sono certa che la vostra strada sarà lunga e importante indipendetemente dal logo scelto.
    So che non ne avete bisogno, ma auguro ugualmente Buona fortuna a tutti!

  • A me ricorda una lingua…
    che cerca di raggiungere l’ultima cosa golosa..
    il puntino….
    lo associo cmq ad una cosa golosa … quindi positiva 🙂
    good luck!
    Roberto

  • A me piace molto!! Lo associo all’immagine stilizzata di un uccellino! A ben vedere ci ritrovo comunque un legame con il precedente, a cui ero e sono affezionata, ma ritengo valido il confronto! Il primo era “storico” questo è “moderno”! Rappresenta bene l’evoluzione…bravi tutti!!
    Ad maiora!
    Vale

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