Il blog di Antonio Tombolini

E dunque sarei un cuoco!

E

Patrizia Antonio e Fabiola
Beh, se lo dice Carla Latini, fino a sbattermi nella sua homepage con tanto di foto accanto ad un mito vero come Pietro Leemann del Joia di Milano, finisce che ci credo sul serio: sì, sono finalmente un cuoco, che soddisfazione! 🙂
NB1: grazie a Saverio Paffumi per aver fatto da cavia.
NB2: ovviamente è tutto merito (o colpa?) loro, delle Sorelle Dalpiano.
NB3: del sito di Carla non perdetevi neanche il pezzo su Lorenzo Pianogrillo e il Taste Huile che ha concepito insieme a Kobi Wiesendanger per Alessi.

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  • Heilà Antonio…ma come sei bello smilzo in versione cuoco….speriamo prima o poi di riuscire a venire a trovarvi per un w.e. con Camilla e Lapo…purtroppo siamo lontanucci…per ora riesco a soddisfare qualche ghiottoneria di tanto in tanto …da Alessandro Frassica.
    Un abbraccio a tutta la famiglia e in bocca al lupo per l’avventura dell’enoteca…anch’io ci stò pensando spesso ma a Firenze la situazione credo sia sovraffollata…sennò avrei mollato tutto già da tempo…!!

  • ciao Antonio,
    la prox settimana rendo onore ad una parte della tua Terra, ai Prodotti e ai Ristoranti. mi fermo da martedì a sabato e vado a trovare i “meglio” di mare e alta collina.
    spero di vederti.
    un abbraccio
    maurizio

  • Lo strofinaccio sulla spalla più che il cuoco mi evoca l’oste, alla Michele Alesiani. Se penso ai cuochi, li vedo con lo strofinaccio appeso in vita. I grandi chef, invece, non si fanno riprendere con lo strofinaccio, ed hanno sempre la divisa immacolata.
    Lo strofinaccio sotto il braccio, l’assaggio del salamino, l’enfasi sui prodotti scelti, mi fanno sentire, più che al ristorante, in casa, ospite amico chiamato a condividere una passione: e non quel che noi tutti in fondo desideriamo?
    Però forse ha ragione Carla: in pubblico, l’abito fa il monaco. Ora si tratta di capire in quale veste di monaco preferisci calarti.
    Ciao,
    Remo

  • Ecco i miei modelli, tra i quali oscillerò perenne dilettante:
    – oste: Michele Alesiani
    – sommelier (nel senso della funzione, non del “ruolo”): Marco Casolanetti
    – chef: Eleonora Rossi
    – maitre: Luigi Coppini
    Vero che in questa fase sto provando a fare il Michele Alesiani… che il Dio degli osti mi perdoni!

di Antonio Tombolini
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