Eddaje con questa storia dell’obesità.
Non c’è giorno che qualcuno non se ne occupi, e sempre con toni allarmistici.
Non nego il problema, è un fatto. Nego la linea terapeutica auspicata dai più: mangiare meno. Dalle sirchiate sulle porzioni ridotte al ristorante (ci manca solo questa…), alle raccomandazioni delle soubrettes televisive del nutrizionismo alla Giorgio Calabrese & C., sempre e solo nel senso di mangiare meno, non mangiare questo e quell’altro e compagnia bella.
Nessuno a considerare l’altro aspetto del problema: un corretto bilanciamento energetico dipende dall’equilibrio tra entrate e uscite caloriche. Il problema più grosso cui si deve l’obesità è l’immobilismo cui sempre più ci condanniamo. Io ne sono testimone diretto: a fine maggio pesavo 100 kg, che per uno alto 170 cm. non è propriamente il peso ideale. Mi sono deciso finalmente a fare sport, e sto riuscendo a farlo regolarmente. Dopo 4 mesi peso 94 kg. E non ho modificato in niente la mia alimentazione, né in qualità né in quantità. Mangio di tutto, e molto, e bevo vino come ho sempre fatto. Sto molto meglio, e non soffro degli attacchi di ira alternati a depressione che sempre ho dovuto fronteggiare le rare volte che mi sono sottoposto a riduzioni del mio regime alimentare a scopo dimagratorio.
Non basta: mio figlio Stefano, 15 anni, si è deciso finalmente anche lui a fare sport: ora mangia il doppio, è più snello ed ha un aspetto decisamente bello.
Se si vuole seriamente affrontare il problema dell’obesità (specie di quella giovanile) si impostino politiche che promuovano e consentano il più largo accesso allo sport. O si mandi tutti i ragazzi a lavorare in miniera. Ma non gli si racconti più, per favore, la balla del mangiare meno, o le anoressie (e relative bulimie), magari latenti, saranno sempre più compagne dell’adolescenza, e non solo.
Antonio,il tuo intervento è quanto mai attuale, domani 10 Ottobre sarà l’Obesity day.
Sponsorizzato dalla Bracco il sito http://www.obesityday.org...
tesoro tu hai ragione. Ma pesi ancora troppo! Corri di più, as ever Tobia