Sorry Michele, ma anche sorry Franco (cosa sarebbe un sito d’autore?!?) e sorry Filippo, (il tocco con flash è fine, echevvordì?!?), ma secondo me qui voi siete tutti o rincoglioniti o c’avete un tornaconto. E siccome so che il tornaconto non ce l’avete e so che il ferragosto è caldo, propendo per la prima ipotesi… 😉
No perché, voglio dire, non è che ci voglia molto a dire che il nuovo sito di Paolo Scavino riesce perfettamente nell’impresa di rendere del tutto inutili i testi, ovvero le informazioni principali che chi visita il sito di un produttore cerca, a tutto vantaggio di una inutile fruizione di “belle foto”, per la gioia narcisistica del fotografo, che si realizza così una propria personale gallery a spese del committente. Enumero:
- la “testata” con la foto occupa *i 3/4 superiori della pagina*, una follia!
- Di conseguenza il menu e i relativi testi sono costretti (e infatti non ci stanno) nel quarto inferiore della pagina: una follia al cubo!
- L’uso sconsiderato di flash – ops, pardon, fine, come dice Filippo… -, a parte i disastrosi effetti inibitori che causa in google (e m’hai detto gnente) costringe il malcapitato visitatore a cliccare, per dire, su vini, per avviare un sensualissimo decadente e snervante gioco di veli ti-vedo-non-ti-vedo, che dopo 30 secondi buoni fa apprire (pensa te) nientepopodimenoche il sottomenu col link ai testi dei singoli vini, cliccando ognuno dei quali si viene finalmente introdotti (previ almeno un’altra dozzina di secondi) ai Sacri (in quanto irraggiungibili e dunque illeggibili) Testi e al link (invisibile, se non si scrolla ancora più giù) all’unica cosa che il povero enotecaro cercava: la scheda di quel vino, che gli tocca pure scaricare in pdf prima di poterci buttare finalmente un’occhiata.
NB Pare che l’utente medio sia disposto ad aspettare al massimo una trentina di secondi per una foto porno, ovvero per una cosa in cui il livello di motivazione è massimo. Figuriamoci.
Morale, mi dispiace per Michele che ci ha lavorato del suo, ma non se ne dovrà avere perché tanto i suoi testi non li vedrà mai nessuno: il sito è semplicemente un disastro, bocciato su tutta la linea.
Antonio, rispettabile punto di vista il tuo, se il sito non ti piace é giusto che tu lo dica, ma la definizione “sito d’autore” non é mia ma del produttore. Quanto al “tornaconto” che potrei avere non so: notoriamente i vini di Enrico Scavino non mi piacciono granché, troppo moderni come impostazione, e quindi il produttore non potrebbe “compensarmi” per quanto ho scritto, perché ne sono convinto, sul suo sito, mediante una generosa fornitura di bottiglie… E a Bergamo, da qualche giorno, il caldo é tollerabilissimo e non fa strani effetti… Poi mi conosci bene, no ?, sai bene che scrivo di qualcosa solo se ci credo e non perché “foraggiato”…
tanti cari saluti
Franco
Utilissimo leggere la questione sui tre siti, per uno che di internet è soprattutto un fruitore. la domanda è:tu come lo faresti?
@Leonardo, ho diverse risposte da dare, a seconda delle occasioni:
– le mie preferite: http://www.stormhoek.com/ e http://poggioargentiera.simplicissimus.it/
– se sei un produttore smart: http://www.luretta.com/
– se sei un produttore tradizionale: http://www.mascarello1881.com/
– se sei un produttore sportivo ed elegante al tempo stesso: http://www.alouva.com/default.aspx
– se sei un fuoriclasse: http://www.lafite.com/en/index.php
– se sei Petrus (e ce n’è uno solo): niente sito (il tuo sito è la rete che parla di te) e pagina su wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/Ch%C3%A2teau_P%C3%A9trus#External_link
Il tocco con flash è fine vuol dire che il tipo non ha calcato troppo pensante la mano. Se non altro ci ha risparmiato la intro in flash accompagnata dalla classica altrettanto inutile “skip” e si è limitato negli effetti. Se vuoi, anziché il tocco è fine, immagina, il tocco è sobrio, il senso non cambia di molto. Unica cosa davvero fastidiosa, l’ho scritta, lo scrolling automatico del testo. Comunque rincoglionito ci sarai tu ! 😉
Franco, vedo che non solo il solo ad aver equivocato la definizione di sito d’autore. Forse che non ti sia espresso al meglio?
Ne abbiamo parlato anche su rexbibendi
Scusate: ma i creatori della pagina elettronica glielo chiedono al committente ” a che ti serve il sito ?”.
Se é un biglietto da visita, una vetrina, una brochure elettronica, una presentazione generale, allora magari puó andare bene cosí, anche quello di Scavino (Per me ha ritmi un po´d’antan, lenti, ma forse sono voluti)
Se é un negozio per vendere il vino allora non vende niente o comunque poco. (Ma Scavino vendeva bene anche prima della rete).Se poi devo linkarmi per vedere la cosa che mi interessa di piú , i vini, allora preferisco soffermare lo sguardo sule due belle figliole che sono tra l’altro anche fotogeniche.
Comunque a me il sito é piaciuto, é suggeritore, rende qualche atmosfera, ma io sono del ramo. Ed il consumatore che invece ricerca
informazioni ? Luretta e Mascarello 1881: belli e funzionali.
Rispondo in particolare a Carlo Merolli. Il sito di Scavino è stato costruito e realizzato proprio dopo aver a lungo parlato con loro di cosa volessero realizzare. Un bella vetrina, un luogo capace di dare suggestioni e informazioni in più sulla loro produzione e sulla loro storia. Mi chiedo, ad esempio, chi tra i barolisti abbia un sito che racconta non le annate, ma le “loro” annate, dal 1921 ad oggi. Anche definendo ottime quelle che per altri sono eccezionali e viceversa. Il sito serviva e serve semplicemente perché di loro non esisteva nulla, neppure un depliant, solo bottiglie. Sono state fatte delle scelte: priorità alle foto perché voleva essere una suggestione visiva, flash permetteva questa priorità. Non è stato né casuale, né superficiale. Quel sito non serve a vendere vino, serve quando uno dice agli Scavino: ma voi chi siete? Loro mostrano il loro sito. Punto. Credo tra l’altro che chi conosce i vini Scavino trovi le stesse atmosfere anche nel bicchiere.
Rispondo agli altri: benissimo, non piace, non è un problema. Davide è un ottimo fotografo, io ho un’infinità di difetti, ma credo di saper scrivere bene, molto meglio di tanto altri. Il sito non voleva essere altro: un luogo dove a presentare gli Scavino c’era il lavoro di uno che scrive e di un che fotografa, mediamente molto bene. Punto. In tutto il dibattito che non si è svolto solo qui ho trovato critiche intelligenti (non a caso sto commentando su questo blog, Antonio) e credo utili a chi porterà avanti la comunicazione on line di Scavino, altre scioccamente livorose (è un sito, perdinci, mica l’invasione dell’Iran), altre veramente superficiali. Amen, in rete, sappiamo, c’è posto per tutti.
Michele dice:
“Mi chiedo, ad esempio, chi tra i barolisti abbia un sito che racconta non le annate, ma le “loro” annate, dal 1921 ad oggi.”
Ecco, il problema è tutto lì: io, di quella roba, non mi ero manco accorto che ci fosse, tanto è irraggiungibile. E adesso che me l’hai detto, avrei voluto copiarla e incollarla in un mio post, in un mio menu, nella mia carta dei vini… e non posso farlo. Eccetera… Tutto qua 🙂 Ma in rete, Michele, lo sai, non è poco.
Michele, c’è una cosa che va al di là del bello o del brutto oggettivo, al di là dei tecnicisimi, al di là di tutto. Il testo in formato grafico – almeno quello – è una cosa che crea un ostacolo. E’ un po’ come uno scalino per uno che gira in carrozzella. Non credo che il sito cambierebbe di molto il proprio appeal con i testi in formato testo no ?