Alla chiusura della prima giornata di voto, alle 22.00 di domenica, i votanti sono stati il 19%. Su questa base, è probabile che alla chiusura di domani i votanti si attestino attorno a un totale non superiore al 30%.
Perché, non avendolo fatto oggi, andare allora a votare lunedì?
Non so spiegarlo bene, perché è una cosa che per ora sento. Provo a dirlo così: questi referendum segnano un punto di rottura cruciale nella evoluzione (o involuzione) sociale e politica di questo paese, e forse non solo di esso. E sarà storicamente importante poter dire, in futuro: io, quel giorno, votai.
Caro Antonio, vada come vada, questa è l’occasione giusta per rendersi conto che bisogna tornare ad interessarsi alla politica. Ognuno di noi deve mettersi in testa che ogni giorno è un buon giorno per cominciare a battersi per i diritti, per la legalità, per la giustizia. Con gli strumenti a disposizione della democrazia, l’informazione, internet, ma anche la piazza Antonio. Ci vogliono le manifestazioni, bisogna metterci la faccia e la passione. Devo dire che tu l’hai fatto e con questo hai ridato dignità e buonafede a tanti cattolici i cui rappresentanti, non votati, in questo momento hanno dato davvero una pessima prova di sé e un ottimo esempio ai fondamentalisti e integralisti dell’ultima e vecchia ora.
Per cui non abbattiamoci e andiamo avanti.
Con grande affetto e stima Giovanna