Il blog di Antonio Tombolini

Kindle, iLiad e il Giornalista Professionista

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Enrico Franceschini è corrispondente di Repubblica. Nel suo blog riprende a modo suo un post che lo scrittore Nick Hornby ha di recente dedicato ai lettori ebook per dire delle sue perplessità sul loro successo.
Franceschini, per cominciare, dimentica di linkare al post di Hornby: evabbè, rimediamo noi, eccolo qui. Visto mai, qualcuno volesse confrontare il riassunto che ne fa Franceschini con l’orginale. In questo cavolo di rete, anarchica e malfidata perfino nei confronti del Giornalista Professionista, si può fare perfino questo.
Il post di Franceschini è di oggi. Dopo aver accennato a Kindle (il lettore di Amazon), accenna a iLiad (il lettore della iRex Technologies – disclaimer – distribuito in Italia da Simplicissimus fin dal gennaio 2007) in questi termini:

Adesso una catena di librerie britanniche, la Borders, ne ha messo in vendita un altro, chiamato iLiad. Funziona pressapoco allo stesso modo.

Riassume i motivi di perplessità di Hornby, il Franceschini, curiosamente dimenticando quello che Hornby ritiene fondamentale:

But – and this is the most depressing reason – the truth is that people don’t like reading books much anyway.

Insomma, se non avranno successo, dice Hornby, in definitiva è perché il libro è destinato a morire:

I’m sure that in the future we’ll be able to take a pill that saves us the trouble of having to read anything ever, and books will die overnight.

Di tutto questo Franceschini non si cura, anche se ci tiene a far sapere che fa sue le perplessità di Hornby, sia pure sulla base di sue, originalissime, motivazioni:

Non porterei un lettore digitale in treno, in aereo, sotto l’ombrellone. Non potrei, sul lettore digitale, sottolineare una frase che mi ha colpito o aggiungere una riflessione a piè di pagina. Non potrei regalarlo a un amico con una dedica, tantomeno prestarglielo. L’e-book, per conto mio, può aspettare il ventiduesimo secolo. Sbaglierò?

Non so se l’ebook aspetterà il ventiduesimo secolo. So però che su iLiad è possibile sottolineare una frase, e anche aggiungere una riflessione a piè di pagina. Per carità, poi si può sempre rimanere perplessi e perfino avversare l’oggetto, ma magari informarsi prima di scrivere (come sono sicuro che insegnano ai Bravi Giornalisti) non farebbe male.
[PS E perché mai poi non potrei regalare a un amico un ebook con tanto di dedica? E perché “tantomeno prestarglielo”? Mi sa che sugi ebook c’è ancora da chiarirsi un bel po’ di ideee, per esempio partecipando al dopo-BookCamp qui.]

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