Il blog di Antonio Tombolini

Pannella non lo fare: è un errore

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Pannella ha preannunciato un nuovo sciopero della sete. Chi lo conosce (e non si accontenta delle chiacchiere da bar dello sport) sa che quando fa queste cose è serio, serissimo. Chi lo conosce sa che a nulla varrebbe chiedergli di non farlo in nome della sua salute: si sentirebbe (giustamente) offeso nella sua libertà e responsabilità. Lui sa benissimo come sta (condizioni cardiovascolari pessime), e in piena coscienza decide di fare quel che fa.

Chi lo conosce e soprattutto chi lo onora e lo rispetta sa che l’unico modo di dissuaderlo da un’azione estrema come questa consiste nel tentare di dimostrargli che si tratta di un errore politico. In effetti così è questa volta. Per questo sarebbe necessario che Pannella leggesse le lucide motivazioni, tutte politiche, con cui Andrea Vecoli, fondatore di Lievito Riformatore, chiede a Pannella di cambiare idea, di non fare questo sciopero della sete.

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  • > Lui sa benissimo come sta (condizioni cardiovascolari pessime)
    Nel rispetto della sua persona, dei suoi saldi princìpi e della sua grande storia, potrebbe essere l’occasione propizia che, invece dello sciopero, sceglie la strada del “pensionamento”; nell’ottica del tanto sbandierato rinnovamento, chi dà l’esempio per primo aumenta sensibilmente di credibilità.

  • Francesco (l’ultimo, qui sopra) spero tu ti renda conto della stronzata qualunquistica che hai detto. Fossero, anzi: fossimo tutti capaci di “essere nuovo” per un millesimo di quel che e’ capace di esserlo Pannella, le cose andrebbero assai meglio.
    Per Francesco, il primo: oggi sono più d’accordo con te di qualche giorno fa, anche se per me l’iniziativa di Pannella non è sbagliata per l’obiettivo esterno (l’illegalità inaccettabile della competizione elettorale così come si va configurando), ma per l’assenza di uno sbocco politico coerente e dichiarato. Anche se – da quel che ho sentito ieri – comincia a parlare esplicitamente di *impossibilità di partecipare a elezioni come queste, pena il farsi complici di questa illegalità*, ed è esattamente quel che penso anch’io.

  • Cerchiamo di essere rigorosi, e non offendere tu dandomi gratuitamente del maleducato, semmai. Passo alla dimostrazione: ti avessi detto “stronzo qualunquista” ti avrei offeso. Ti ho invece detto che spero tu ti renda conto della “stronzata qualunquistica che hai detto”. Sei tu, semmai, a offendere te stesso dicendo cose come quella.

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