Quella che vedete qui sopra è la tabellina dei costi di connessione internet per gli espositori della Fiera del Libro di Torino. Connessione wireless 280€… cara da morire, ma visto che saremo in parecchi, dobbiamo far vedere La Stampa ePaper che si scarica ecc…, mi ero deciso a comprarla. Poi uno scrupolo mi ha indotto a fare (per fortuna!) una telefonata all’organizzazione per capire meglio, ed ecco cosa ho scoperto: con 280€ non compro una rete wifi per il mio stand, ma compro un accesso user-password alla wifi generale della Fiera (non oso chiedere come sia ripartita la banda disponibile…). Ovvero, con 280€ compro un accesso wifi ad una rete già esistente per un solo pc! Se voglio far accedere altri pc, sono altri 100€ ognuno. Non ho parole.
Chiavetta della 3? Costa meno un contratto dati per un anno…
A questo punto meglio una wired. Poi ci attacchi un router Wifi, e lo rivendi ai vicini!
Avrei detto come Eugenio ma bisognerebbe sapere qual è la banda garantita per un accesso da 300 euro wired. Altrimenti chiavetta 3G (tre, vodafone o tim poco importa) e condivisione connessione internet in wi-fi ?
Ciao, Fil.
Sto paio di.
Qua siamo al medioevo. E’ da cose come questa (in una fiera nazionale!) che capisci che c’è tanto da lavorare 😉
Allora, la “chiavetta della 3” è un modo di dire sbagliato per dire che ho una chiavetta modem usb su cui monto la schedina che mi pare. Quanto alla soluzione di Eugenio trascura il fatto che questi servizi vengono offerti in regime di monopolio, ed è infatti fatto espresso divieto nel contratto di usare propri accessori come routere, access point ecc…
@stark: oppure capisci che c’è tanto da lasciar perdere… ma è solo un attimo, ora mi riprendo 🙂
Ahimè conosco bene la situazione avendo partecipato (come stand) ad altre fiere. Anche a Milano avevano proposto a Mozilla Italia prezzi improponibili fino a quando non li abbiamo convinti che serviva connessione per mostrare il prodotto di punta ma allo stesso tempo essendo una no-profit era particolarmente difficile accontentare le loro richieste.
Sai come ci siamo arrangiati mentre la connessione WiFi (unica per tutti anche in quel caso) andava inesorabilmente a terra? Chiavetta della 3 ed un MacBook a far condivisione protetta da password. No Router No Cazziatone, passa la paura 🙂
Inutile aggiungere che mi infilo tra coloro che si schifano per questo monopolio della connettività puntualmente tirato in ballo durante le grosse fiere, qualsiasi sia la location e la città che le ospita 🙁
Sì, magari una rete ad hoc su 3G proviamo a metterla su, vedremo.
[…] sostiene (con parecchia ragione) che gli accessi a Internet per gli standisti alla Fiera del Libro di Torino […]
Al negoziaccio di cellulari usati di fianco al mio ufficio le chiavette USB sbloccate costano 60 euro l’una. Con una SIM ricaricabile ad esempio di Wind e l’offerta Internet che ti da qualche Gb al mese a 20 euro, sono circa 80 euro a pc. Ne hai più di 3 da mettere in rete?
Ludo, compriamone un 200 e mettiamoci a venderle all’ingresso espositori della fiera! 😀
mamma mia…ancora le “fiere”… ce le trasciniamo dal medioevo!!!
abbiamo ancora bisogno di toccare e vedere le merci?
da più di mille anni ricorriamo a questo strumento per proporre le merci.
essù inventiamoci qualche cosa,, perbacco!
Quanto costa una fiera ? viaggio soggiorno vitto tempo proprio affitto stand wi-fi predone, ´spese extra. Fai la somma: dividi per un numero X di E Book e fai un bello e sostanziale “sconto fiera” in rete a chi se lo compra – magari durante il periodo della fiera.
Va beh, non parliamo degli otto euro per entrare al salone, per una manifestazione del genere, per permettere a tutti di entrare, dovrebbe costare molto meno, soprattutto quest’anno. Fortuna che ho la tessera musei, così entro con sei… che sconto eh?
Espresso divieto nel contratto di usare propri accessori e 280 euro per un accesso wi-fi. Se non è un reato dovrebbe esserlo.
Antonio, non puoi metterti in contatto con altri standisti per invitare tutti al boicottaggio?
Accompagno la mia ragazza a Parigi per la settimana della moda. Da quest’anno le due fiere che abbiamo fatto avevano l’accesso gratuito per gli standisti. Non parlo di fiere piccoline, ma spazi da 500-600 espositori. Gli hanno scorsi era a pagamento, ma si parla di una decina di euro al giorno oppure un consumo orario per pochi spicci, pagabile al primo collegamento con carta di credito.
L’anno scorso siamo stati anche a Londra e Anversa, fiere più contenute, ma con accesso totalmente gratuito.
280 euro sono un furto totale.
E del prezzo del biglietto
acquistato online direttamente
dal sito della fiera non
vogliamo parlarne?
Agli 8 euro si devono aggiungere:
1,20 per la prevendita
0,74 del costo della transazione
——
9,94 euro totali
quindi
1,94 euro in più per avergli fatto
risparmiare tempo e denaro!!
pensa che nell’albergo di madrid dove sono adesso è gratis talmente dappertutto che se anche esci e vai fuori, nella plaza de santa ana per esempio, ti fai una birra e ti connetti ancora…
ah! l’europa…!
anche secondo me chiavetta hsdpa, ci sono usim ricaricabili a 90 cent/ora con sessioni da 15 minuti… la usi solo quando vuoi, la ricarichi se e quando vuoi, e se non hai l’hardware con 59 euro lo trovi a 3.6 con 20 ore incluse). oppure speri che in zona lingotto ci siano parecchi foneros 😛
si è un vero delirio, qualsiasi connessione con operatori 3G costa ormai poche decine di euro al mese con 1-2 GB di traffico la settimana, mentre le wi-fi private sono rimaste ai prezzi del web 1.0!
Volevo segnalare però una wifi pubblica che copre bene (almeno fino a un annetto fa) ed era sempre veloce (ho fatto picchi > di Fastweb 4MB casalingo) e funzionante: il progetto WILMA del Comune di Trento..ma loro si sa, sono mitteleuropei, un’altra Italia…
Paolo
Gran vergogna, questi listini, gran vergogna.
una cosa che non c’entra con il tema, ma….
(ecco i prezzi di un libro su Amazon, uscito anche in Italia,
Albert-László Barabási “Linked”
Kindle Edition (Kindle Book) $9.36
Paperback $10.40 – 65 used & new from $6.38
non sono troppo vicini i prezzi in e-book rispetto al cartaceo? (e + alti rispetto all’usato ?)
Paolo
Capisco l’indignazione ma per completezza di informazione vorrei ricordare a tutti che in Italia, a differenza di altri paesi europei, l’offerta al pubblico di connessione telematica sia fissa che wireless e’ regolata dalla legge 155/2005 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, recante misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale) articoli 6 e 7).
Chiunque offra connessioni internet e’ tenuto (almeno sulla carta) a fornire dichiarazione di conformità alla legge 155, il che comporta:
1) autorizzazione del garante delle telecomunicazioni
2) autorizzazione della questura
3) individuazione un gestore (persona fisica con permesso rilasciato anch’esso dalla questura)
4) tenuta di un un registro di tutti gli accessi con estremi di un documento di identità di chi accede, luogo, data ed ora, e pagine visitate (da esibire solo su richiesta della magistratura).
5) Naturalmente per poter stoccare tali dati occorre ottenere anche la conformità alla legge 196/2003 (tutela della privacy)
Vi ricordo inoltre che e’ previsto il pagamento di una tassa annuale e che le infrazioni alla 155/2005 e in parte alla 196/2003 comportano sanzioni penali.
Quindi in teoria, se hai una wifi in qualsiasi esercizio pubblico (bar, albergo, ecc.), anche se la offri gratis, alla richiesta delle autorita’ competenti devi dimostrare di essere conforme alla 155 o ti becchi una denuncia.
… devo aggiungere anche che, sempre in teoria, se chi accede e’ minorenne bisognerebbe avere anche l’autorizzazione di un genitore, tutore o altro parente prossimo maggiorenne.
N.B. la frase “in teoria” deve essere interpretata cosi’ : “chi scrive gestisce un internet point, per aprirlo ha seguito questo iter, in collaborazione con il suo consulente legale ha deciso di seguire queste regole, ha avuto 3 controlli da parte delle autorita’ competenti ( 1 prima dell’apertura e 2 nel primo anno di attività) tutti positivi, ma naturalmente questo ha comportato delle spese aggiuntive non indifferenti”
@ elisafiesoli.
Tutto questa burocrazia che centra con le tariffe (rapina) proposte dall’ente fiera?
MI è sembrato evidente che non si è detto di non volor pagare, ma almeno di non essere presi in giro/rapinati.
Cordialmente
ANgelo
Ciao Antonio, ci siamo conosciuti oggi al Salone del Libro… Anch’io sono rimasto molto colpito da questo costo extra, considerando già i notevoli costi per noi espositori. alla segreteria del lingotto per l’accesso ad internet, anche la signorina che mi ha illustrato i prezzi era imbarazzata a dover proporre tale servizio a cosi alto prezzo.
Pero’ c’e’ un trick… l’area dell’ufficio stampa consegna ai giornalisti buste con un login per accesso wireless, gratuitamente, in verita’ non solo ai giornalisti se si riesce a imporsi… io ne ho prese due…. 😉 … e senza neanche dare il documento…… come sempre basta un po’ di ingegneria sociale.
[…] Poi dice che la wifi è cara negli hotel… […]
Forse la stiamo tirando troppo a lungo ma mi corre l’ uopo di sottolineare che il login gratuito per i giornalisti non é gratuito ma sponsorizzato, volenti o nolenti, dagli espositori a duecentoottanta euro a cranio. Allora: che differenza c’é tra ingegneria sociale, truffa e appropriazione indebita ? Sono parolone peró se ci pensi bene é cosí. Senza moralismi: solo una constatazione. Alla lunga che guadagno ha l’organizzatore a non rendere accessibile il servizio a tutti ad un equo costo ?