Alla faccia della torre d’avorio, in cui li si rimprovera sempre di rifugiarsi: dieci scienziati entreranno, a partire dalla prossima mezzanotte, in sciopero della fame, perché chi ha autorità e competenza per far sì che i prossimi referendum si possano svolgere in maniera realmente democratica e informata lo faccia.
Ecco di chi si tratta (finora):
Gilberto Corbellini
Ordinario di Storia della Medicina, Università La Sapienza di Roma
Luigi Montevecchi
Medico ginecologo
Demetrio Neri
Ordinario di Bioetica all’Università di Messina, Membro del Comitato Nazionale per la Bioetica
Maurizio Mori
Membro del Direttivo della International Association of Bioethics
Adolfo Allegra
Direttore del Centro Andros di Palermo
Anna Pia Ferraretti
Ginecologa, Membro del Direttivo della Società Europea per la Riproduzione e la Sterilità
Luca Gianaroli
Direttore Scientifico della Società Italiana Studi di Medicina della Riproduzione
Claudio Giorlandino
Direttore Centro Artemisia
Marcello Crivellini
Professore di Organizzazione Sanitaria al Politecnico di Milano
Fabrizio Starace
Direttore Area Sociosanitaria ASL Caserta 2, Docente di Epidemiologia Comportamentale Università di Napoli
Già, non sono i soliti radicali rompicoglioni, stavolta. Ad adottare questa forma di lotta nonviolenta, a beneficio di tutti, sono stavolta professionisti e scienziati, non direttamente impegnati in politica (ciononostante, si attendono i soliti frizzi e lazzi, ci si può scommettere). Per chi volesse misurarsi con serietà su ciò che ha portato queste persone a una decisione così grave (e per essi del tutto inusuale), sarà utile leggere la lettera aperta che hanno scritto per motivare la loro iniziativa.