Il blog di Antonio Tombolini

Scomuniche

S

Accidenti, Marco Pannella è riuscito a scomunicarmi prima del Papa! 🙂

Scherzi a parte, ecco i fatti: intervenendo in apertura all’Assemblea dei Mille venerdì scorso, nel contesto di un evento dal titolo Che fare?, mirante dunque non a deliberare, ma a formulare ipotesi di ricerca politica, ne avevo buttata lì una, nell’aspettativa di poterne valutare tante altre.
La proposta, che qui non sto neanche a motivare, consisteva nell’immaginare che Pannella potesse utilmente avanzare una sua candidatura alle primarie dell’Unione, sul presupposto della preventiva costruzione di un soggetto politico piĂą ampio dei Radicali (quello che Pannella stesso immagina per ora come Partito d’Azione: liberale, radicale, laico e socialista).

E’ successo che domenica questa cosa (credo per assenza d’altre ipotesi, in veritĂ ) fosse rilanciata su la Repubblica di ieri. Succede ora che venga bocciata da Pannella sul Corriere della Sera di oggi (a pagina 11):

(…) idee che però non hanno convinto per nulla il grande leader dai capelli bianchi. Come quella avanzata, sabato scorso, da Antonio Tombolini, l’ex vicepresidente dell’Azione Cattolica, che ha appunto suggerito di candidare Pannella «alle primarie dell’Unione». La proposta non ha suscitato emozioni nella platea e Pannella ammette di averla appresa addirittura il giorno dopo, in una domenica mattina utilizzata per preparare il suo secondo intervento, durato un’ora e mezzo e durante il quale di questa sua candidatura alle primarie non v’è stata traccia.
«Ma no, no… ma quali primarie? Ma di che parliamo? Non mi sembra un’idea seria… – dice Pannella – E poi: con chi dovrei presentarmi? Ma no, forza, lasciamo stare. Che qui, piuttosto, c’è da lavorare sodo e io, in questo senso, un’idea vera e realizzabile ce l’avrei». Quale? «Penso a qualcosa che, a questo punto, possa portare tutti noi radicali in un altro luogo, in un luogo che potrebbe essere un nuovo partito, che io chiamerei "Partito d’azione"». E come dovremmo immaginarcelo, questo «Partito d’azione»? «Beh, io immagino un partito liberale, radicale, laico e socialista…»

E adesso? Beh, adesso, mi aspetto una sede in cui precisare, motivare, replicare, magari (perché no?) abiurare, insieme ad altri. Immagino potrebbe essere il seminario ipotizzato da Daniele Capezzone per il prossimo settembre, vedremo.

Commenta

  • Toh, è rispuntato il “polo laico”. Sono mesi che se ne parla, sono mesi che io penso sia arrivato il momento di proporlo. Peccato che l’idea fu liquidata a partire da quando la propose DeMichelis al congresso di RI, derisa da Capezzone in quanto le divergenze erano troppe, a cominciare dalla scelta del sistema elettorale. Il tempo per ravvedersi arriva sempre. E come al solito, purtroppo, quando le cose le dice il “Capo” sono verbo, quando le dice un dellavedova qualsiasi allora sono cazzate.

  • Caro Salvio, a dire la verita’ se c’e’ una cosa anti-dellavedoviana e’ proprio la prospettiva di una “cosa” tipo il “partito d’azione”. Purtroppo, al di la’ dell’aura di grande pensosita’ che le cose di Della Vedova spesso assumono (in forza di non so che) a me pare che la sua proposta sia e sia sempre stata una, ed una sola: fare un accordo purchessia con la casa della liberta’, a qualsiasi costo.
    Qui si parla, semmai, di un “partito” nuovo, che e’ cosa diversa da quella, e diversa anche dalla prospettiva del “polo laico” alla demichelis.

  • Un nuovo partito? Un nuovo polo? Un nuovo movimento? ma davvero ce n’è bisogno nel panorama politico italiano? ho qualche perplessita’ a rigurardo, come ne avevo nelle proposte dallavedeviane passate.
    Ritengo pero’ che la collocazione “naturale” dei radicali dovrebbe essere nel centro sinistra.
    Da diessino ritengo che la presenza dei radicali nell’Unione non potrebbe che far del bene ad entrambi, correggendo certe derive “anti-laiciste” (brrr che parolone) rafforzando cmq lo spirito liberale (autenticamente liberale) della coalizione.
    Augurandomi di poter camminare affiancati nel prossimo futuro (come è gia accaduto nella mia zona in occasione delle campagna referendaria), saluti.

  • A me l’idea di candidarsi alle primarie, se ci saranno e dopo aver valutato le modalitĂ  dis volgimento, non pare affatto peregrina. Le primarie sono lo strumento per “pesare” le varie aomponenti o “anime” di un partito o di una coalizione di partiti. Sapere quanto può contare in uno schieramento eterogeno la componente laica, liberale e libertaria serve certamente a spostare in uno senso o nell’altro la bussola dell’eventuale futuro governo
    Avrei dei dubbi sul fatto di mettere Pannella in questo ruolo. Pur essendo da sempre simpatizzante, ex iscritto e anche convocatore dell’assembla di questo we ( cui non ho potuto partecipare purtroppo ) e pur riconoscendogli meriti enormi e anche qualche sprazzo di luciditĂ  di analisi che talvolta sfiora la preveggenza 🙂 mi sembra che Pannella non sia così spendibile e che spesso rappresenti piĂą il problema dei radicali che la sua soluzione. Vedrei bene la Bonino come concorrente di Prodi e Bertinotti 🙂
    Ciao a tutti

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