Il blog di Antonio Tombolini

Stefano Mauri ce l'ha ancora con gli ebook (che è come dire coi libri, ma non per lui)

S

Mi verrebbero un po’ di cose da dire, a leggere queste dichiarazioni di Stefano Mauri (presidente di GEMS, terzo gruppo editoriale italiano), ma decido di contare fino a dieci e di limitarmi a sentire cosa ne pensate voi. Per ora 😉
Eccole qua, rilasciate a chiusura di Più Libri Più Liberi giusto ieri sera:

2010-12-08 19:50
EBOOK: STEFANO MAURI, NEL 2020 SARANNO IL 20% DEL MERCATO
PRESIDENTE GEMS E GRUPPO EDITORIA DI VARIA AIE SU FUTURO LIBRO
ROMA
(ANSA) – ROMA, 8 DIC – Per l’ennesima volta “il libro ci sorprenderà ‘. Con questa previsione Stefano Mauri, ai vertici dell’editoria italiana da oltre vent’anni, ha chiuso oggi gli incontri dedicati all’editoria del futuro della Fiera della piccola e media editoria Più libri più liberi. Dopo un excursus su quello che è stata l’editoria fino ad oggi attraverso quattro punti costitutivi – il diritto d’autore, la libertà di stampa ed espressione, il mercato e il pluralismo – Mauri ha sottolineato: “Il libro doveva crollare con l’avvento della radio, poi della tv, del pc, del cd-rom e con gli ebook. Nel 2000 Bill Gates disse che con la versione digitale dei libri nel 2007 non ci sarebbero più stati libri di carta e non è stato cosi”. “Credo – ha detto Mauri – che dovremo tenere gli occhi aperti, essere pronti al nuovo, ma che nessun file, e io sono uno che se ne frega del profumo della colla, avrà mai il carisma di un libro”. Volendo spingersi ad una previsione sul libro del 2020 potremmo dire, ha poi aggiunto Mauri, come sostengono alcuni esperti “che il mercato degli ebook coprirà il 50% dell’intero mercato. Io penso, più realisticamente, il 20%”. Mauri, nel suo intervento, nell’ultimo giorno della Fiera che si chiude con 56.823 visitatori, ha proposto un quadro del nostro mercato editoriale piuttosto diverso da quello prospettato dal guru dell’editoria indipendente André Schiffrin all’inaugurazione. “La mia opinione è che in questi ultimi 20 anni sia aumentato il pluralismo, e ne è un buon esempio questa Fiera. Schiffrin – sottolinea l’editore – contrappone i grandi ai piccoli in maniera ideologica e invece il ricco e variegato panorama editoriale italiano dimostra che la virtuosa compresenza e concorrenza fra i piccoli ne garantisce l’esistenza e la sopravvivenza”. Per quanto riguarda l’editoria del futuro, il “settore più minacciato – secondo Mauri – è il diritto d’autore. Mentre la libertà d’espressione non è insidiata da Internet, ma si rischia l’overdose. Bisogna trovare un equilibrio. Il ruolo dell’editore sarà quello di evitare di pubblicare qualsiasi cosa. E per quanto riguarda il mercato, una maggiore regolamentazione dello sconto sui prezzi dei libri potrebbe aiutare. La concorrenza sarà a livello internazionale”. (ANSA).
CA/ S0B QBXB

Commenta

  • dichiarazioni che definire miopi è poco, ma magari, se è vero che è ai vertici dell’editoria italiana da oltre vent’anni, è semplicemente un po’ stanco e ha bisogno di un periodo di riposo

  • Mi ricorda un poco un tale che una volta disse “computer, penso ci sia spazio per 3 o 4 computer nel mondo”.
    ^___^

  • Non era forse un capoccione ai vertici dell’IBM che dichiarò che mai e poi mai due “elaboratori” avrebbero lavorato connessi tra loro?
    Poi se non mi sbaglio è arrivata internet… 🙂

  • L’ultima frase del suo intervento dice tutto: vuole una legge contro gli sconti, cioè vuole bloccare la concorrenza, che nella competizione sui prezzi ha il suo fulcro. Tipico degli imprenditori italiani in un settore, come quello dell’editoria, tra quelli più al riparo dal libero gioco della concorrenza. Non a caso, Amazon è sbarcata da noi con anni di ritardo. I leader del nostro mercato fanno buona guardia, nella distribuzione come in parlamento. 🙂

  • Veramente io c’ero e non ha detto niente di strano. Ha detto che nel 2000 Bill Gates aveva pronosticato la fine del libro di carta in 7 anni e invece il mercato è quasi raddoppiato. Che nessuno puo prevedere la velocita dell’ebook. Che lui pensa il 20% in 10 anni altri il 50%. Che i libri hanno piu carisma dei files e che potrebbero sorprenderci come è accaduto in passato. Dunque mi pare che si muova tra i dati di fatto e il possibilismo. Ah! Ha detto anche che nom sempre ci si può fidare dei contenuti gratuiti di internet. Infatti mi pare che qui vi siate fidati di quel che avete trovato e avete preso un granchio. Chissà lui fino a quanto dovrebbe contare ora.

  • In effetti, se oggi ci sono ancora libri di carta è proprio colpa di Bill Gates; se la prima ondata degli ebook all’inizio del decennio fosse stata meno monopolizzata da Microsoft e gestita con un minimo di intelligenza, oggi chissà dove saremmo.
    Per fortuna la Microsoft questa volta non si vede. Ci sono buone speranze.
    S*

  • “Mentre la libertà d’espressione non è insidiata da Internet, ma si rischia l’overdose. Bisogna trovare un equilibrio. Il ruolo dell’editore sarà quello di evitare di pubblicare qualsiasi cosa.”
    Nessuno commenta questa cosa qui?
    Mi pare la più rilevante di tutto l’intervento.

  • Bè bisognerebbe avere l’argomentazione complets. Così può voler dire qualsiasi cosa e il suo opposto. Qualcuno ha registrato l’intervento?

  • Mi spiego meglio: ha ricordato di NON aver pubblicato i falsi diari di Mussolini e il romanzaccio di Dragomira Bonev per spiegare che l’editore deve garantire seroetà ai suoi lettori.

  • ieri c’erano alcune pagine speciali al riguardo all’interno del supplemento culturale domenicale del Sole 24 Ore: niente di particolarmente nuovo, ma abbastanza interessanti

  • Mmm sembra quasi come la politica, la crisi non c’è o meglio non si deve dire che c’è…
    http://www.italiaoggi.it/giornali/preview_giornali.asp?id=1690783&codiciTestate=1&sez=giornali&testo=rcs+libri&titolo=E-book,%20Rcs%20su%20Biblet
    “sono già disponibili sullo store a prezzi inferiori del 25-30%”
    Se fanno tutti così non c’è dubbio che gli e-book decolleranno e i prezzi del reader si abbassano
    Già adesso se facessero accordi con le grandi case di fumetti parecchia gente apprezzerebbe il prezzo ridotto visto non ci sono costi per carta e stampe varie
    Ditelo pure a sto mauri e pro appassionati della carta profumata
    poi che non vengano a piangere se la maggior parte vuole solo digitale però eh

  • La leva sulla quale si insiste è essenzialmente culturale (antropologica, facendo i sofistici).
    Per dire, il “frame delle orecchie”, la scorsa estate, mi ha fatto riflettere molto…
    Assistendo ad una conferenza alla quale partecipavano alcuni editori importanti ed alcuni “tecnici”: questi ultimi spiegavano cosa fosse un ebook reader, cosa può fare, perchè è un oggetto rivoluzionario, il testo elettronico, la biblioteca infinita, gli indubbi vantaggi ambientali, la disponibilità senza limiti nè di tempo nè di magazzino di un titolo, i progressi ottimi in termini di “somiglianza con la carta (Roncaglia direbbe “mimesi”), il prezzo, etc…
    (Pubblico abbastanza avanti con gli anni, ma neanche troppo).
    Non appena la parola passa all’editore “sgamato” questi esordisce con: “Va bene. Ma con l’ebook non posso fare l’”orecchietta”.”
    Quaranta minuti di applauso in piedi da parte di un uditorio estasiato e gratificato nell’intimo. Occhi che si cercavano annuendo vicendevolmente.
    Giuro che è andata così, 🙂
    Arrivano i barbari (il frastuono è sordo e planetario) e i Mauri ce provano.
    L’ebook (quello vero) è roba fredda.

  • ci sono delle guerre dimenticate:
    1. la distribuzione dei piccoli editori che non riescono ad entrare in libreria sebbene l’autore sia lo stesso del grande editore e il libro è un’opera degna di attenzione
    o guerre (meglio consapevole cessione dei diritti, ancora da iniziare:
    2. gli autori che decidono di non cedere i diritti ebook agli editori di carta (e sono quindi liberi di pubblicare in concorrenza). Cosa succede se l’autore decide di rendere gratuito il suo ebook secondo voi?

  • Che dire di vinile non ne vedo più …cd sempre meno girano interi films su chiavette escono adiritura dai coltellini svizzeri chiavi da 16 giga
    é giusto per chi lo vuole che i testi passino da li
    e non continueremo a caricare cellulari
    e l’edicole che faranno venderanno si ma cosa…..
    troviamola…é il prodtto fisico che conta quello che da un ebook non puo passare

  • L’ebook avrà la maggioranza delle vendite di libri entro pochi anni, come succede già ora in America. Il problema serio è la pirateria. Già ora si trovano facilmente in rete i libri di maggior successo. Inoltre, a differenza dei film, l’ebook occupa pochissimo spazio disco e si scarica in un battibaleno. Difficimente si troverà una tecnologia di protezione non aggirabile.
    Ma film e musica hanno altri spazi per gli autori, mentre se l’ebook non provoca reddito, chi scriverà più professionalmente?

  • Veramente negli USA gli ebook sono l’8% del mercato, in Inghilterra il 2% (e Kindle c’è pure lì), in Francia lo 0,5% in Italia e Spagna lo 0,3%. L’ebook crescerà, non c’è dubbio, ma non parte da un boom. So che il leader di mercato USA dice che vende più ebook che tascabili in USA ma gli ebook li vende in USA e anche nel resto del mondo a tutti quelli che si sono attrezzati per poterli acquistare con un account USA e di questo mercato ha l’80% (per questo ha interesse a spingere i consumatori verso l’ebook). Il tascabile è metà del mercato americano del quale ha il 15%. Quindi paragona due cifre che non hanno alcuna parentela. Come dire: vendo più ebook in USA che libri a New York. Se fate un po’ di conti scoprite che in termini omogenei ebook= 10% rispetto a cartaceo.

Il blog di Antonio Tombolini

Antonio Tombolini

Get in touch