E sì, quando ce vò ce vò, e mo’ ce vò: la Maratona vinta da Stefano Baldini ier sera ad Atene è una vittoria storica.
Certo, razionalmente una maratona vale – più o meno – l’altra. Ma insomma, qui di ingredienti ce n’erano troppi, e tutti insieme, a congiurare per l’unicità dell’evento: vincere alle Olimpiadi, e vincere la Maratona alle Olimpiadi, e vincere la Maratona alle Olimpiadi di Atene, vuol dire semplicemente Vincere La Maratona, secondi solo a Filippide.
Grande Stefano Baldini, che nel suo diario online mostrava già da lunedi scorso di aver compreso il suo appuntamento con la storia:
Non dico che domenica azzeriamo i 2 minuti e mezzo che mi separano da Tergat, ma il gap potrebbe farsi molto più stretto. Lo dico anche per farmi coraggio, ma senza presunzione, può succedere di tutto. Di sicuro succederà che darò tutto, se proprio devo disidratarmi e finire su una barella con la flebo di zuccheri nel braccio voglio proprio farlo alla maratona olimpica, con la consapevolezza però di averci provato fino in fondo: per qualsiasi posizione finale, per l’Italia, per me stesso e per tutti quelli che anche solo con un gesto o una parola mi sono stati vicini in questi mesi di preparazione. Ciao e a presto.
qualche mese fa un signore di 37 anni che non assomiglia neanche lontanamente un grande atleta, non ha la resistenza di baldini, la velocita’ di un centometrista, nessuna caratteristica fisica particolare che lo renda diverso o superiore ad ognuno di noi, in uno stadio ha segnato un gol e trentamila tifosi della squadra AVVERSARIA (che quindi non dovevano essere certo felici per l’accaduto) sono stati per diversi minuti in piedi ad applaudirlo. questa per me e’ un’ impresa storica, sopratutto se si ha una minima idea di cosa sia il mondo del calcio italiano.
P.S questo signore si chiama Roberto Baggio
ciao stefano ti volevo fare un complimento per il tuo oro alle olimpiadi e il tuo oro agli europei sei un grande!!!!!!!!!oggi 7 ottobre 2005 ho gareggiato contro tuo nipote eros eovviamente ha vinto!!!!!!!!comunque sei un grande ciao
enrico