Lui è Nicola Cavallaro. Ha un ristorante a Milano [qui] tutto suo, che porta orgogliosamente il suo nome, e – dato non secondario per chi scrive – ci si mangia benissimo. Ma la cosa rara è che Nicola è l’unico vero cuoco-blogger italiano degno di tal nome. Insomma, sa anche scrivere, e molto bene. Il suo blog ha avuto tre fasi:
- La fase incazzata: mi piaceva moltissimo. Nicola incazzato si esprime al meglio, all’altezza del miglior Waiter Rant, per capirci tra intenditori.
- La fase buonista: parte due anni fa, con l’apertura del suo nuovo ristorante. Sarà stato il peso delle responsabilità, la necessità di concentrarsi sul suo lancio e di trascurare le invidie e i dispetti di amici e nemici… insomma, la rete aveva perso il miglior polemista del settore.
- La fase matura: è quella attuale, quella che mi piace di più. Credo che sia merito della nascita di Tommaso, suo figlio: ha totalmente destabilizzato Nicola, che lo adora. Gli ha fatto dimenticare le incazzature inutili, ma gli ha ridato l’orgoglio delle incazzature sacrosante, che ora sa esprimere senza rabbia, e con un velo di superiorità, di una superiorità nei confronti di altri food-bazzicatori della rete che francamente si può e si deve permettere.
Per inciso, credo che anche la sua cucina abbia attraversato quelle tre fasi, e mi sa che andarci adesso è il massimo.
Kitchenstories: la lettura è godibilissima, le ricette ottime e divertenti, le spigolature imperdibili e arricchenti, tanto gustose quanto lontane dal gossip pacchiano e volgare di cui altri si bèano.
E allora… vai col feed:
[Bonus link – Non c’entra niente, o quasi, ma tanto per non dimenticare, e tanto per poter dire, come al solito, io l’avevo detto quando voi manco ci pensavate, segnatevi questo nome: Andrea Sarri. Non dico altro.]
Grazie per la segnalazione, vado a vederlo.
Bellissimo blog. La prossima volta che mangio a Milano vado sicuramente da lui.
Evvai Nico’, un altro pollo… metti da parte il mio 10% as usual, ok? 😀