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Cassetti -> cartelle -> categorie -> livelli -> (e poi, col computer) -> file system -> di nuovo cartelle -> file ecc…
Con la rete cambia tutto. La gerarchia diventa inefficiente, il disordine del tutto insieme diventa un patrimonio a disposizione di tutti. L’informazione, liberata finalmente da ogni vincolo materiale (non tutta, ok, non ancora, vedi i libri, tanto per dire…), può sprigionare tutta la sua forza espressiva, rendendo schemi gerarchie e barriere inefficaci e dunque perdenti rispetto ad un approccio aperto e dis-organizzato.
Nel 1999 mi capitò tra le mani (si fa per dire) Cluetrain Manifesto: lo divorai, e decisi che volevo tradurlo in Italia, e così accadde (lo so, è fuori collana, ma pare che Fazi Editore ne abbia ancora qualche copia, a me ne è rimasta solo una). Uno degli autori era David Weinberger, di cui ora va letto il fondamentale Everything is Miscellaneous.
Non so se ne sia già disponibile una traduzione italiana, ma mi verrebbe voglia di lavorarci sopra, e tanto per cominciare il titolo lo renderei proprio così: Tutto è Varie. Una grande notizia, le categorie non servono più. E tanto per cominciare adeguerò il mio blog, a cominciare da questo post: d’ora in poi rientrerà tutto in un’unica categoria, Miscellaneous.
La traduzione italiana è già in lavorazione, o meglio ci sono accordi in merito. Me lo disse lo stesso Weinberger tempo fa. Non si è sbottonato sull’editore, però.
Grazie per l’informazione. Mi sa che mi metto a farne una traduzione pirata, poi vediamo cosa ne dice l’autore 😉
Però “Tutto è Varie” non suona così bene come il titolo originale.
Forse la cosa migliore sarebbe lasciare il titolo in inglese, che poi è un’usanza che andrebbe applicata anche al cinema. Vedi “Se mi lasci ti cancello”.
Sarà divertente quando tutte le Tag Cloud di tutti i blog saranno tutte uguali, un’enorme e solitario “Miscellaneous”…
(O più correttamente “Miscellanea”)
Se vuoi adeguare davvero il blog dovresti togliere si le categorie ma aggiungere il tagging ai post! 🙂
Le categorie non esistono più?
No Antò, stavolta non ti seguo.
Di certo si sono “indebolite” (di questi tempi del resto…), ma si possono, ed è utile, di certo fare famiglie per somiglianza (alla Wittgenstein).
Ha ragione Frangino: da domani niente più categorie, e si va di tagging.
Tenere presente anche il web semantico, please.
Serve una nuova struttura elle informazioni su WEB per renderle maggiormente usabili da sistemi di ricerca automatici, e i TAG non sono la risposta
Non lo dico io ma Tim Berners Leee e le sue ricerche sul web semantico.
Per capire cosa e’ :
Computers can adeptly parse Web pages for layout and routine processing�here a header, there a link to another page�but in general, computers have no reliable way to process the semantics: this is the home page of the Hartman and Strauss Physio Clinic, this link goes to Dr. Hartman’s curriculum vitae.
The Semantic Web will bring structure to the meaningful content of Web pages, creating an environment where software agents roaming from page to page can readily carry out sophisticated tasks for users. Such an agent coming to the clinic’s Web page will know not just that the page has keywords such as “treatment, medicine, physical, therapy” (as might be encoded today) but also that Dr. Hartman works at this clinic on Mondays, Wednesdays and Fridays and that the script takes a date range in yyyy-mm-dd format and returns appointment times.
Cribbio, France’, e mica vorrai che risolvo tutto io col mio povero blog! 😉
Antò mi riferivo ai toni del video nei quali il TAG appare una delle più grandi rivoluzioni dell’umanità.
La ricerca sul WEB si gioca su questioni un po’diverse…
In ogni modo col tuo blog magari puoi far capire che cosa e’ il web semantico oltre a cosa e’ un TAG, questo sì.