Il blog di Antonio Tombolini

Come va Simplicissimus Book Farm? Un po' di grafici

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Il mercato degli ebook è partito perfino in Italia, quello dei periodici digitali e dei più o meno enhanced books pure, e cominciamo ad avere un po’ di dati significativi da comparare per evidenziare dei trend.
In assenza di dati complessivi attendibili sul mercato italiano, metto a disposizione i dati di Simplicissimus. Anzi, facciamo così: da oggi in poi vi aggiornerò di tanto in tanto sui numeri di Simplicissimus.
Patti chiari e amicizia lunga, però: no, non vi darò le cifre assolute, inutile che le chiediate, provate a indovinarle voi, io non posso darvele. Vi darò però un indice significativo, ponendo a 100 il fatturato di Gennaio 2011, ok?
E no, la risposta è no anche per la domanda che avete adesso in testa: non vi darò più numeri se per caso il trend che abbiamo adesso dovesse inopinatamente cambiare, sono mica scemo! 😀
Ecco allora i grafici che vi propinerò qui di seguito:

  1. Il fatturato di Ultima Books (vendita diretta ebook all’end-user) dei primi due mesi 2012, mensile e cumulativo, sul pari periodo 2011
  2. Il fatturato di STEALTHBooks (distribuzione ebook alle librerie online per conto degli editori), stessa logica
  3. Il fatturato di tutto gli altri nostri prodotti su cui sarebbe ancora difficile fare comparazioni più puntuali (Ultima Kiosk, Narcissus, BookMaker, apps, ecc…)
  4. Il fatturato totale di Simplicissimus Book Farm, sempre primi due mesi 2012, sempre sul pari periodo

Perché lo faccio? Perché mi pare bello condividere quel che sta accadendo ad una cosa che – nata nel 2006 e (soprav)vissuta in un contesto di letterale “assenza di mercato” – va finalmente trovando la sua strada. E anche perché mi piace mettere in piazza la mia mercanzia, se no che mercante sarei? E anche perché abbiamo deciso di avviare un Financing Round piuttosto ingente, per reclutare nuovi investitori che ci aiutino – a questo punto – a portare i nostri servizi di produzione, distribuzione e vendita di contenuti digitali editoriali anche fuori dall’Italia: se funzionano e sono convenienti in Italia, come sembra, lo saranno anche all’estero. E gli andamenti che vedrete qui sotto non potranno che giovarsene ulteriormente.
1. Ultima Books


2. STEALTHBooks


3. Tutto il resto


4. Il fatturato totale di Simplicissimus Book Farm


Al prossimo aggiornamento!
[PS chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni sull’operazione di fund-raising in corso può mandare una riga di mail, qualificando il suo interesse, a investors@simplicissimus.it. Grazie!]

14 Commenti

  • Buongiorno! I dati in percentuale però sono davvero poco significativi… Soprattutto nel caso di un mercato che un anno fa praticamente non esisteva. Non capisco questa poca trasparenza sui dati. Legittima, per carità, ma poco in linea con la professata volontà di condivisione.
    Comunque pochi dati sono meglio di nessun dato.
    Saluti!

  • caro il mio luigi amante della trasparenza, perché non provi a fare un po’ di fatica, se questi dati ti interessano così tanto? Pensaci un po’… ho provato a dare una mia stima del valore del mercato 2011… ho dato una mia stima delle quote di ogni operatore… magari con qualche banale e “basica” nozione di aritmetica si riesce perfino ad arrivare a qualche numero, non trovi? Pensa che in un commento ad un post precedente mi sono perfino lasciato sfuggire il nostro fatturato 2011…
    Perché non li dico direttamente io? Per 2 motivi:
    1) perché così chi è interessato prova a fare un po’ di fatica mentale, che non fa mai male, e allunga la vita
    2) perché i dati assoluti coinvolgerebbero terze parti (editori, autori ecc…) e dovrei ottenere la loro autorizzazione a divulgarli, e non ho voglia di perderci tempo più di tanto
    3) perché se i dati assoluti, in via riservata, interessano qualcuno a scopi operativi dichiarati, siamo disponibili a fornirli.
    Ora per favore le lamentele sulla “trasparenza” valle a fare a qualcun altro però, non qui, che è ad oggi l’unico posto in cui una realtà operativa con dati di prima mano cerca di dare a tutti un’idea di quello che sta succedendo. Dal 2006, circa.

  • Buongiorno Tombolini,
    la tua scelta, come ho scritto, è perfettamente legittima e i motivi che l’hanno determinata sono comprensibili addirittura anche a me. E mi confermano però nell’idea che, come giustamente sottolinei tu, tutto il mercato degli ebook (con Amazon in testa) è circondato da questo alone di mistero sui numeri assoluti che è davvero poco in sintonia con il “web 2.0” e la “rivoluzione digitale”, per usare delle semplificazioni.
    Come scrivevo nel mio commento, infatti, onore a voi che vi sforzate di fornire almeno qualche dato. Dopodiché, le moltiplicazioni le so fare e le ho fatte. Ma lasciami il diritto di criticare una modo di “condividere” i dati che mi suscita perplessità. Nel campo dei libri di carta, non c’è bisogno di fare la caccia al tesoro per sapere quanti libri vengono stampati, quanti venduti, le quote di mercato dei gruppi e degli editori, etc. Perché nel settore ebook questa trasparenza non è possibile?
    Tutto qui, senza polemica.
    Luigi

    • Anche da me senza polemica, Luigi, al contrario! 🙂
      Provo a discutere: tutta la trasparenza che dici esserci nel mondo di carta non c’è affatto. Al contrario: la messe di numeri e cifre che vengono riversati sulla pubblica opinione da questo o quell’istituto di ricerca sono peggio del non-dato. Sono infatti, quasi sempre, fuorvianti. Ho imparato negli anni a fidarmi SOLO dei dati divulgati di prima mano – quando lo fanno – direttamente dagli operatori, che ovviamente non possono permettersi di raccontare frottole al mercato. Le società di ricerca invece lo fanno, protette dall’alone di “terzietà” di cui si ammantano. Ma appena appena uno riesce ad entrare nei meccanismi di rilevazione di questi dati, si rende conto subito di come siano quasi sempre fasulli e fuorvianti.
      Ora più in generale: io non credo ideologicamente alla “trasparenza dei dati a tutti i costi”. Se io ti chiedessi “hey, Luigi, quanto guadagni al mese?”, come meno mi beccherei un bel “fatti gli affari tuoi”. Le aziende non sono enti pubblici, e (al di là degli obblighi di legge) decidono se e cosa divulgare dei dati di cui dispongono sulla base di propri soggettivi ma insindacabili ragionamenti di convenienza.
      Ciò detto sostengo che per chi opera sul mercato degli ebook senza essere Amazon o Apple o Google, la trasparenza dei dati sia *conveniente*, e per questo, per quanto ci riguarda e nei limiti di cui devo tener conto, cerco di praticarla. La ritengo conveniente perché in un mercato nuovo, appena nato, la cosa più importante da valutare è se si tratti di un embrione sano o di un embrione destinato ad aborto più o meno spontaneo, e disporre di dati che consentano di valutare tutto questo è nell’interesse di tutti. Io sto cercando di dare un’idea di quel che sta accadendo attraverso i nostri dati per dire a tutti gli autori, gli editori, i professionisti dell’editoria, a chi di editoria non si è mai occupato ma vorrebbe e potrebbe “coraggio! Signori, sbrigatevi, abbiamo ormai a che fare con una cosa seria, nuova, consistente, piccola se volete ma poi mica tanto ormai, e in crescita esponenziale: cos’altro aspettate per buttarvici?”. Dissi altrove, da qualche parte in questo blog, che l’entità del cambiamento in atto nell’editoria essendo di questa portata, l’Italia avrebbe ancora la chance di giocare un ruolo di prima fila, come riuscì a fare agli albori della stampa, e ne sono ancora convinto. Per questo non mi stanco di urlarlo sulla pubblica piazza, per quel che posso.
      E grazie a te per l’attenzione che ci dedichi 🙂

  • Salve sono il presidente della società editoriale Nuova Cultura sono interessato ad una collaborazione, ho poco chiaro a che livello, ma comunque m’interessa la vostra tecnologia e vedo diversi aspetti simbiotici per la mia casa editrice.
    La particolarità della mia casa editrice e’ di essere totalmente dedicata all’ambito universitario. Ho già avuto un incontro con marco Croella ma non ancora una risposta. Vedo invece che lei e’ veloce …. Ne parliamo?

  • […] Per quanto riguarda gli ebook i numeri parlano chiaro: il libro digitale ormai è una realtà consolidata. Gli ultimi dati parlano di una fetta di mercato di poco superiore al 20% negli Stati Uniti e vicina al 10% in Gran Bretagna. Per quanto riguarda l’Italia la situazione è molto fluida, dato che gli ultimi dati ufficiali dell’AIE parlano di una quota di mercato molto bassa (circa l’1%). Il punto però è che questi dati non fotografano la realtà esistente, dato che da quando sono decollati l’iBooks Store di Apple e il Kindle Store di Amazon il mercato è esploso anche da noi con tassi di incremento pazzeschi (date un’occhiata a cosa scrive Antonio Tombolini nel suo blog per farvi un’idea). […]

  • […] L’8 marzo scorso, per la prima volta, avevo deciso di condividere l’andamento dei ricavi di Simplicissimus Book Farm nei primi due mesi del 2012, mettendoli a raffronto col pari periodo 2011. Non tanto per evidenziare l’andamento in sé della nostra azienda, quanto per dare un’idea (attraverso gli unici dati certi di cui disponiamo, ovvero i nostri) dell’esplosività del mercato su cui ci troviamo ad operare, che magari è anche superiore a quella che riusciamo a catturare noi. […]

  • @Luigi Taiano: “Ho già avuto un incontro con marco Croella ma non ancora una risposta. ”
    Già, anch’io sto aspettando una risposta da Marco Croella, che doveva arrivere (secondo lui) “lunedì”.
    Di lunedì ne sono già passati 4, ma ancora nulla… Be’, in effetti non aveva specificato QUALE lunedì.

  • Salve Stefania,
    mi spiace che mi sia sfuggito di darle l’ultimo riscontro e le chiedo scusa per questo.
    Sono molto lieto che abbia comunque risolto, ma se ne avesse bisogno il mio numero di cellulare è in ognuna delle numerose mail che ci siamo scambiati.

  • Antonio non posso che farti i iei migliori complimenti per la lungimiranza e determinazione che hai sempre riposto in questo settore.
    Sono molto contento che i risultati ti abbiamo sorriso.
    complimenti ancora

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