Lo so, di eventi eventini ed eventoni sugli ebook ce ne sono e ce ne saranno sempre di più, ormai è così.
Ebook Lab Italia (ELI per gli amici) però è diverso, e ora vi spiego perché.
Intanto perché si fa a Rimini, al nuovo Palacongressi. Che insomma, mica dev’essere fatto tutto per forza tutto a Milano e tutto di corsa: tre giorni tre, belli pieni, di conferenze, dibattiti, workshop, presentazioni, e soprattutto incontri, relazioni, affari e chiacchiere: dal 3 al 5 marzo 2011, è la prima edizione.
Poi perché noi di Simplicissimus l’abbiamo ideato, e lo stiamo organizzando insieme a Rimini Fiera. Rimini Fiera = ottima organizzazione; noi di Simplicissimus = quelli che dal 2006 non fanno altro che spaccarsi in quattro per far sì che un vero mercato degli ebook esista, e prosperi, anche in Italia. Fino a organizzare cose anche per quelli che – con linguaggio da old economy – dovrebbero essere definiti nostri competitors. Figuriamoci, l’ho detto e ripetuto fino alla noia: ai tempi della rete la logica del mercato è quella del mercato di piazza, dove gli ambulanti, anche quelli che vendono le stesse cose, sono uno accanto all’altro, si rafforzano l’uno con l’altro, si danno una mano a vicenda. Avete presente i fruttaroli a Campo de’ Fiori? Ecco, quello è il modello del mercato ai tempi della rete. Quello è il modello che ci ha ispirati nell’ideare ELI: una specie di Stati Generali dell’Editoria Digitale in Italia, un appuntamento annuale per incontrarsi tutti e fare il punto, insegnarsi e imparare reciprocamente un po’ di più, e fare anche un po’ di affari.
Poi ancora perché a coordinare e garantire il programma degli incontri c’è una persona tanto schiva quanto sapiente e preziosa: Gino Roncaglia, che abbiamo chiamato ad affiancarci come consulente scientifico. Su di lui non voglio dire nulla, rischierei accuse di piaggeria fuori luogo. Compratevi il suo La Quarta Rivoluzione (ebook sull’ebook, ovviamente), se non l’avete già fatto.
Poi perché ci saranno gli editori, ma anche gli autori, gli agenti, ma anche i librai, le biblioteche, ma anche i pirati, i libri, ma anche i giornali, i vecchi mestieri, ma anche i nuovi, chi vende i diritti digitali, e chi vuole comprarli, si parlerà di romanzi, ma anche di libri scolastici, di editoria multimediale, ma anche di tipografia e stampa (perfino). E ovviamente di quella parola che molti odiano, e che invece io, vecchio umanista incallito, col tempo ho imparato ad amare: software. Hanno molto da insegnare all’editoria quelli che scrivono software, quelli che regalano software, quelli che vendono software, quelli che usano software.
Poi perché ELI è già cominciato in rete, e continuerà in rete, dopo i tre giorni di Rimini: ha il suo sito, ovviamente, Ebooklabitalia.com, la sua pagina Facebook (e come farsela mancare), e soprattutto un bellissimo gruppo su Linkedin, che useremo anche come piattaforma per l’interscambio e la programmazione della propria partecipazione a ELI.
Poi infine perché è a pagamento: nessuno sovvenziona queste cose (in Italia si sovvenziona solo il vecchio, quel che non ha futuro né mai ce l’avrà, non lo sapevi?), né noi abbiamo cercato sovvenzioni: abbiamo investito, insieme a Rimini Fiera, su un evento che dovrà pagarsi da sé, a garanzia della sua stessa qualità.
Allora fai una cosa. Che tu sia uno che di mestiere fa una qualsiasi cosa che ha a che fare con l’editoria intesa nel senso più ampio, che tu sia curioso dei destini dell’editoria anche se fai di mestiere tutt’altro, che tu abbia un’azienda, che tu voglia aprirne una, che tu sia preoccupato di come dare un futuro a quella che hai già: partecipa! Comincia a mettere da parte un po’ di soldini (non ne servono molti), e iscriviti per tempo, che c’è anche lo sconto. E sponsorizza, fai vedere quel che fai, ce n’è per tutte le tasche, varrà la pena esserci: magari qualcuno ha bisogno proprio di te, dei tuoi prodotti e dei tuoi servizi, che lì potrai far conoscere. E blocca le date: dal 3 al 5 marzo 2011, a Rimini. Sarà faticoso e divertente insieme, te lo prometto.
E’ molto probabile ci vedremo là allora! 😉
Lo sconto “riservato agli studenti universitari non lavoratori, di età inferiore ai 30 anni e regolarmente iscritti all’anno accademico 2010-2011” mi fa impazzire
per la comicità involontaria!
@Davide, sarà un piacere! Anzi, da te mi aspetterei anche la proposta di un paper sui tuoi temi, che mi sembrano vitali… perché non ne scrivi a marco.barulli@ebooklabitalia.com?
@Bradipo, chiedo scusa in anticipo, sono fuso e non riesco a cogliere: se mi dici dov’è la comicità la vado a togliere, anche a me piace solo quella volontaria 😉
Antonio, “i fruttaroli a Campo de’ Fiori” no, è un pessimo modello di sviluppo! Da genuino mercato alimentare rionale a mercato per turisti (con prezzi fuori dal mondo) e, ora, quasi nemmeno un banco che venda frutta e verdura.
Proponete il 50% di sconto agli studenti universitari NON LAVORATORI di età inferiore ai 30 anni. Questo mi fa immediatamente pensare al figlio di papà che si può permettere il lusso di studiare fino a 30 anni senza lavorare: io gli farei pagare il 50% in più. 😉
🙂 Forse hai ragione…
@leibniz, ok ok, ma ci siamo capiti 🙂
[…] Ebook Lab Italia 2011, perché non potrai non esserci — Simplicissimus (tags: 2011 rimini italy ebook) […]
Mi piacerebbe esserci…con il mio/nostro (siamo in due autori) (primo) ebook, naturalmente! Che dici, Antonio, si può fare??
L.
Sicuro Lizzy, ovvio che sì!
fantastico, ma vediamo di fare due conti: se mi iscrivo entro il 14 gennaio pago con lo sconto per dipendenti pubblici 254,15 euro, il che rappresenta esattamente un quinti del mio stipendio mensile da dipendente pubblica. Le amministrazioni un costo del genere non lo pagano di certo. Quindi io vengo a Rimini, in ferie e pagante, sorretta dal mio incrollabile entusiasmo. Ma credete di trovarne molti disposti a ragionare così?
I tuoi conti Virginia non fanno una piega, ma francamente non ne capisco il senso. Stai dicendo che non potresti permetterti di sostenerne le spese in proprio, e che il tuo “datore di lavoro” (l’ente pubblico, non so esattamente quale, ma non rileva) che dovrebbe avere interesse a mandarti a sue spese, da quel che capisco, non lo farebbe. OK, ma che c’entriamo noi?!?
Traduco a modo mio il pensiero di Virginia: pensate che ci siano veramente molte persone disposte a spendere una cifra non indifferente (e stabilita da voi, indiscutibilmente) per partecipare all’evento? A meno che, con il pass, non si riceva in omaggio anche un ereader… 😉
il senso è questo: l’idea di non chiedere finanziamenti forse non è ottima. Questa non è l’Europa, è l’Italia, e forse non ci possiamo permettere di tagliare fuori persone che sarebbero interessate. Se vi volete rivolgere anche all’amministrazione pubblica, non è il caso di far finta di essere il TED 😉
Le manifestazioni tutte hanno come fondamento la partecipazione di migliaia di persone, solo fatte con questo concetto possiamo sviluppare prezzi di mercato. La vs. mi da l’idea di una manifestazione nuova e quindi la paura della scarsa partecipazione vi ha indotto a presentare prezzi non di mercato ma per l’occasione. Dovreste avere maggiore coraggio e soprattutto trovare vie diverse di sponsorizzazioni invece di mettere tutto a carico del malcapitato consumatore finale chiamato: cliente!!
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Effettivamente i 150€ di ingresso lasciano un po stupiti… Posso chiedere se mi è permesso, a cosa servono? Solitamente sono gli espositori a pagare una quota, mentre i visitatori entrano gratis o con un piccolo biglietto. Solitamente questo biglietto quando arriva ai 20€ viene considerato caro… 150€ fa ridere!
A meno che non ci sia un ebook reader in omaggio…
Matteo, mi sa che facciamo a non capirci: non è una fiera, e non ci sono espositori, ma alcuni (pochi) sponsor che vengono lì per presentare le loro soluzioni nell’ambito del “corpus” principale dell’evento, ovvero il programma delle lezioni, conferenze e laboratori.
Mai frequentato un corso di aggiornamento professionale, o qualcosa del genere? Ecco, quello è. Mentre ti scrivo sono a New York, partecipo a Digital Book World, una iniziativa simile, almeno nel format, e qui pago 1000 euro per 2 gg. Quello che si paga è il programma, non “la fiera”. E il programma, a me, sembra molto ricco, dagli un’occhiata:
http://www.ebooklabitalia.com/programma/
Insomma, il prezzo è fin troppo basso, semmai. Ed è così perché è la prima edizione, e dobbiamo dimostrarne “sul campo” il valore.
Ok, ora mi é più chiaro.
Mi sfuggiva il fatto che fosse una cosa da “addetti ai lavori”.
Saluti