Il blog di Antonio Tombolini

Contra Zapatero

C

Niente di personale contro Zapatero, non lo conosco, non ne so granché. Ma dopo le sue prime dichiarazioni tendo a preoccuparmi. Non tanto di lui, quanto del clima e dello spirito di cui è figlia la sua vittoria elettorale, clima e spirito da cui non pare volersi affrancare.

Nel forum del mio sito, il buon Nane, da veteromarxista hegeliano qual è, ha completamente toppato la sua analisi post-attentato di Madrid. Contro ogni buon senso e contro ogni evidenza ha teorizzato che la paternità islamica dell’attentato avrebbe giovato ad Aznar, mentre tutti (tutti, Aznar compreso!) avevano chiaro che era vero il contrario: se si fosse trattato di un attentato dell’ETA il governo avrebbe avuto buon gioco nell’andare addosso all’opposizione di sinistra, fautrice di una linea del dialogo coi separatisti baschi. Al contrario, si fosse trattato (come si è trattato) di terrorismo islamico, l’opposizione di sinistra avrebbe avuto buon gioco nel mettere a frutto i sentimenti antiamericani e le tendenze pacifiste a proprio favore.
Sempre nel forum, questo aveva correttamente intuito il buon Michele (sia pure indulgendo ad allusioni dietrologiche del tutto fuori luogo), insieme a Francesco (che lo esprimeva in modo così chiaro e lapidario da risultare quasi irritante).
Tutto ciò è prevedibile quanto le statistiche di aumento delle vendite di Nutella a seguito di una determinata campagna pubblicitaria. Il tatticismo politico, perché di questo si tratta, non funziona in maniera difforme dalla pubblicità commerciale: ci si rivolge all’elettorato come massa (e non agli individui) e gli si propone di rinunciare alla fatica di pensare, per sposare la comoda adesione all’una o all’altra delle tesi preconfezionate (a destra come a sinistra).
Per questo Aznar, accorgendosi che l’attentato avrebbe potuto ribaltare tutti i sondaggi fatti fino al giorno prima, ha scelto tatticamente di tentare la via dell’attribuzione dell’attentato all’ETA, sperando che le evidenze contrarie non avessero fatto a tempo ad emergere prima delle elezioni. Specularmente, Zapatero e i suoi hanno spinto perché la paternità islamica dell’attentato emergesse chiara al più presto possibile. E hanno vinto la partita.
Si dirà che questa è la politica, bellezza! Non lo nego. Ma nego che questo nostro tempo sia ancora un tempo in cui la politica possa permettersi di ridursi ai suoi tatticismi (zapaterianamente riusciti o aznariamente falliti che siano).
Torno così alla mia avversione per quanto Zapatero, con le sue prime dichiarazioni (ce ne andremo dall’Iraq) sta avallando.
Zapatero sta avallando (trascinando con sé tutta la sinistra imbelle, soprattutto italiana, che non gli par vero di trovare insperatamente una guida che dice cose comprensibili) esattamente questo: la politica come tatticismo. Che va pure bene, per carità. Così come va bene il ballo, a patto di non trovarsi a bordo del Titanic.
Il Gran Ballo di Zapatero, e dell’intera Europa, quella delle masse popolari pacifiste e antiamericane, è – a non voler essere ipocriti – questo:

signori miei spagnoli-italiani-francesi-tedeschi-inglesi ed europei in genere, parliamoci chiaro. Questa storia di Al Qaeda, del terrorismo islamico, è una faccenda degli americani, che se la sbrighino un po’ loro. Perché impicciarsi? Vedete? Abbiamo mandato dei soldati in Iraq, ed ecco che colpiscono anche noi: non l’avessimo fatto, ci avrebbero lasciato tranquilli. Quindi, mandate al governo me, mandate al governo le sinistre pacifiste, così ritiriamo subito le truppe e facciamo capire a Bin Laden e soci che noi non c’entriamo, che lui faccia quel che gli pare ai cattivi americani, che noi invece siamo buoni e tranquilli, non gli rompiamo le scatole, e lui non le romperà a noi.


Questo è ciò che l’opinione pubblica europea – nel suo essere massa – pigramente spera. In psicoanalisi si chiama rimozione, e funziona solo per le cosucce. Quando un problema è un po’ più importante, rimuoverlo porta invece, regolarmente, a problemi molto più grossi.
Una politica intesa come tatticismo non fa che intuire e assecondare questo desiderio di rimozione del problema. Zapatero lo sta – purtroppo – facendo.
Il terrorismo islamico globalizzato è però, in realtà, un iceberg che riguarda tutto l’occidente. Per questo la politica ha il dovere, adesso, di abbandonare i tatticismi, di farsi seria come non mai, di risvegliare le coscienze rivolgendosi non alle masse, ma alle persone, agli individui, facendo appello alla consapevolezza della gravità del problema, ponendolo al centro della riflessione e dell’azione, e incardinando la discussione politica sul che fare? di fronte a questa minaccia.
Non ho paura di un confronto in cui si fronteggino e si scontrino opzioni di lotta al terrorismo islamico le più diverse: ciascuno discuterà, rifletterà, e democraticamente verranno scelte le opzioni che si riterranno più giuste.
Ho terrore invece della pavida e vigliacca adesione allo schema per ora vincente (e che fa tragicamente gioire oggi la sinistra italiana): ritiriamoci, non facciamo nulla, stiamo schisci – direbbero a Milano -, così la passiamo liscia.
Non sono d’accordo con le scelte fatte da Bush, ma sono ancor meno d’accordo con la incosciente scelta di non-scegliere degli europei, che trovano oggi in Zapatero un nuovo alfiere.
Ne ho terrore, perché (ha ragione Panebianco oggi sul Corriere della Sera, e prima e più di lui Pannella, che da oltre un anno ne parla inascoltato) è esattamente la stessa scelta di non scegliere che gli europei fecero a Monaco, nel 1938.

Commenta

  • Antonio,
    non mi rammarico di certo che la sinistra spagnola abbia vinto le elezioni, non mi rammarico perchè non credo che la politica di Aznar delle cambiali in bianco all’amministrazione Carlyle Hallyburton sia la cosa migliore per l’Europa e per noi occidentali in genere, sia sulla guerra in Iraq (che ha dato risultati interessanti ma non è stata certamente fatta per esportare la democrazia, visto che Rangoon, Tripoli, Pyongyang non sono state toccate da bombe statunitensi) sia sulla costituzione UE (guarda caso i principali oppositori alla carta europea erano polacchi e spagnoli i più fedeli alleati di GiorginoW.).
    La prova data dalla spagna è di quelle di estrema vitalità che si vedono solo nelle giovani democrazie (mi ricorda l’italia degli anni sessanta contro la legge truffa o l’iraq con le sue centinaia di giornali in questi giorni).
    Tuttavia concordo con te sul fatto che rispetto al terrorismo fascista di Al-Qaida (fascista nei modi e nel disprezzo arditesco-d’annunziano della vita nella rivendicazione) non si possa alzare bandiera bianca sperando che non sia cosa nostra.
    Se la sinistra ha fatto proprio il motto “I care” lo faccia vedere. Non esiste solo il bombardamento preventivo, il muro di contenimento e le “esecuzioni mirate” come forme di lotta al terrorismo. Discutiamo sui modi non sul merito.

  • momento.
    il parallelo con la conferenza di Monaco è decisamente fuorviante.
    Per una serie di motivi: a Monaco, esisteva una nazione (chiaramente definita, la Germania nazista) che stava attuando una politica imperialista, scavalcando la sovranità degli stati confinanti. La dottrina dell’appeasement, praticata in quell’occasione da Chamberlain si rivelò, realisticamente, errata.
    In questo caso, la nazione che lede la sovranità altrui, senza a questo voler attribuire un significato di valore, sono gli Usa e i loro alleati.
    “Vendendo” tale lesione della sovranità come una esportazione della democrazia, e come lotta al terrorismo. Di questo si doleva già nel 1948 Hans Morgenthau, in politica tra le nazioni. Del fatto che operazioni politiche (anche sfocianti in azioni militari) vengono “vendute” in termini meramente idealistici: del tipo “esportazione della democrazia”.
    Secondo punto: il “terrorismo” non è una fazione fisicamente identificabile. Può assumere mille forme. Ed essere trasversale al concetto di “nazione” (ammesso che nel mondo islamico tale concetto abbia la stessa nostra pregnanza – di ciò fortemente dubito).
    Ad ogni modo, cosa porta ad identificare la guerra in Iraq con la lotta al terrorismo, quando 15 dei 19 autori della strage dell’11 settembre erano di nazionalità saudita?
    A questo punto, sorge il dubbio che le azioni contro Iraq e Afghanistan fossero in preventivo da tempo (la qual cosa trova ampio riscontro presso la maggior parte degli storici).
    Ripeto: non do un giudizio di valore delle azioni della coalizione occidentale. Ma è palese come un’azione politica, motivata da determinate esigenze, venga “venduta alle masse”. Proprio come in una dittatura. Così come, la reazione a questa azione rivesta le medesime caratteristiche. E si trasformi in un pacifismo di facciata, che fa presa nell’emozione, ma che di fatto non porta a risultati concreti.
    Concludendo, se debbo vedere ed aver paura di una seconda Monaco, non la vedo rivolta al terrorismo islamico, ma all’imperialismo del governo bush (non mi va di chiamarlo “americano”), tale perché lede la sovranità altrui, e perché militarmente la forza più potente.
    Credo che il terrorismo islamico sia l’effetto di cause complesse e da analizzare: su questo sono d’accordo con te per il “che fare”, discutendone seriamente.
    Ma se devo essere per una scelta europea, punterei decisamente sull’ intervento dell’Onu (che, guarda caso, è un sistema di “sicurezza collettiva”). Di certo non sull’appoggio all’intervento Usa.

  • Angelo, tralascio tutto il resto, ognuno si faccia le sue idee, per carita’. Pero’ una BELLA RISATA sulla soluzione che proponi (l’Onu, come “sistema di sicurezza collettiva”) me la voglio fare AHAHAHA! Dico, ma hai presente l’ONU? Dove il voto del dittatorello centrafricano conta quanto quello di un paese democratico?!?
    Dico, hai presente l’intervento dell’Onu in Etiopia e in Somalia, ne vogliamo parlare? Che se non intervenivano… indovina chi?… il macello (in senso sanguinosamente letterale) non si sarebbe mai arrestato? Dico, hai presente l’Onu in Kosovo, che patteggiava e consentiva la pulizia etnica e via discorrendo?
    Ma per favore… Certo, tutto vero: l’America (l’America, e non Bush, che di interventi ne hanno fatti tutti, democratici e repubblicani, Kennedy come Clinton come Bush) ha la potenza militare dalla sua, e siamo tutti fortunati che ad avere la potenza militare piu’ spaventosa e’ un paese democratico. Ma non puo’ essere questo un assetto accettabile, certo.
    Per questo occorre che lo sguardo di chi vuole cercare soluzioni migliori si “stacchi” dal “dagli addosso all’america”, e si preoccupi di cosa fare in alternativa ai metodi militari americani.
    Ah, a proposito, le storie sulla sovranita’ nazionale sono vecchie e stravecchie, e hanno gia’ fatto fin troppi danni: il diritto di ingerenza umanitaria e’ ormai acquisito (per fortuna), anche se purtroppo ancora solo a parole e nei libri.

  • caro Antonio,qui da noi abbiamo rinunciato al potere. Pensiamo solo a mediare, addolcire, creare nuove autorithy, finanziare università del gusto…
    Gli americani invece il potere lo usano, eccome. magari da americani, con tutte le conseguenze del caso.
    Ma il mondo fuori dall’italia non vive sulle anime belle che sventolano bandiere e fanno cortei. Oppure si mettono ad organizzare politicamente gli immigrati (diritti ! solo diriti !) tipo l’associazione Fratelli d’Italia.
    Ricordo ancora la tragicomica avventura del gruppo di profughi albanesi accolti e sistemati nella sede del PCI di un paesino della puglia. Appena visto sulla porta il simbolo falceemartello se l’erano data a gambe…
    Comunque grazie alla paura AlQaida ha ottenuto un bel successo. Adesso toccherà a noi, che ce la facciamo addosso ogni volta che bisogna affrontare la realtà. La guerra e lo scontro sono realtà, brutte, terrificanti, ma realtà. Oggi non si vuole confrontarsi con il reale. E’ il drammatico orientamento che percepisco quando gior a tenere assemblee nelle scuole. La realtà è dura, siamo fuori dal paradiso terreste. La base della vita è lo scambio di equivalenti. SI vorrebbe che la solidarietà, l’amore, la tolleranza, la multietnicità come risorsa, fossero ovvie. Non lo sono, vengono come esperienze che non possono rinnegare la base ed i precedenti.
    Vorrei trovare islamici moderati. Non conosco un solo imam che condanni il suicidio-omicidio dei bambini che sono preparati, accuditi, istruiti per ammazzare altri bambini. QOppure quelli che si fanno saltare (da musulmani) dentro le moscheee per ammazzare altri musulmani.
    E noi siamo a qui discutere su questioni secondarie…
    Il dramma è che quando toccherà a noi saremo nella più assoluta confusione. SPeriamo in bene…

  • caro Antonio,qui da noi abbiamo rinunciato al potere. Pensiamo solo a mediare, addolcire, creare nuove autorithy, finanziare università del gusto…
    Gli americani invece il potere lo usano, eccome. magari da americani, con tutte le conseguenze del caso.
    Ma il mondo fuori dall’italia non vive sulle anime belle che sventolano bandiere e fanno cortei. Oppure si mettono ad organizzare politicamente gli immigrati (diritti ! solo diriti !) tipo l’associazione Fratelli d’Italia.
    Ricordo ancora la tragicomica avventura del gruppo di profughi albanesi accolti e sistemati nella sede del PCI di un paesino della puglia. Appena visto sulla porta il simbolo falceemartello se l’erano data a gambe…
    Comunque grazie alla paura AlQaida ha ottenuto un bel successo. Adesso toccherà a noi, che ce la facciamo addosso ogni volta che bisogna affrontare la realtà. La guerra e lo scontro sono realtà, brutte, terrificanti, ma realtà. Oggi non si vuole confrontarsi con il reale. E’ il drammatico orientamento che percepisco quando gior a tenere assemblee nelle scuole. La realtà è dura, siamo fuori dal paradiso terreste. La base della vita è lo scambio di equivalenti. SI vorrebbe che la solidarietà, l’amore, la tolleranza, la multietnicità come risorsa, fossero ovvie. Non lo sono, vengono come esperienze che non possono rinnegare la base ed i precedenti.
    Vorrei trovare islamici moderati. Non conosco un solo imam che condanni il suicidio-omicidio dei bambini che sono preparati, accuditi, istruiti per ammazzare altri bambini. QOppure quelli che si fanno saltare (da musulmani) dentro le moscheee per ammazzare altri musulmani.
    E noi siamo a qui discutere su questioni secondarie…
    Il dramma è che quando toccherà a noi saremo nella più assoluta confusione. SPeriamo in bene…

  • Vi prego, non tirate fuori la storia degli imam che non condannano il suicidio-omicidio.
    Jihad: vocabolo arabo che significa “sforzo”. Maometto si trova, in un certo momento della sua vita, a dover uccidere delle persone, per difendersi. Per lui, questo evento, è un dramma. Ma necessario, o ci avrebbe rimesso la pelle.
    Perciò, passa a dare delle precise caratteristiche della jihad: “solo in caso di difesa”, “mai verso donne e bambini”, “mai nei confronti dei popoli del Libro”.
    Ne vedi una che corrisponde?

  • La storia la tiro fuori eccome, caro mio.
    Non stiamo parlando di ipotesi, ma di cadaveri
    spiaccicati dentro gli autobus.
    E di gente che fa festa quanto cadono le torri.
    E di bambini educati ad ammazzare altri bambini.
    Celebrati con canti, spettacoli, trasmissioni ad hoc.
    Trovami qualche iman che condanna, con chiarezza, senza reticenze, queste stragi. Ti pago da bere subito. Non parlano quasi mai. Perchè 1)hanno paura della reazione degli altri 2) sono d’accordo.
    Il jihad come tu lo interpreti è giusto sulla carta. Ti sembra che gli attentati che hanno
    massacrato 200 persone siano stati effettuati
    “in caso di difesa”… ? Che siano stati effettuati rispettando “donne e bambini”?
    Che abbiano difeso “il popolo del libro” ?
    Il corano rifiuta ogni dialogo, ogni confronto,
    ogni pluralismo, ogni verifica storica. A priori.
    Centinaia di milioni di persone sono tenute nell’ignoranza.
    E chi cambia idea … (ovvero cambia religione)
    viene ucciso, come normalmente succede.
    Nel migliore dei casi messo in galera (come in Egitto) dopo la dispersione della famiglia e la
    confisca dei beni.
    Nessun paese arabo ha firmato la convenzione sui
    diritti dell’uomo. Lo sai, questo ?
    Chi ha modificato il jihad da tensione religiosa
    a guerra dichiarata, programmata, pianificata e finanziata, ha un obbiettivo : la supremazia.
    Sono cose che suonano assurde per noi occidentali
    abituati ai dibattiti televisivi ed alle puttanate del costanzo show. ma reali, terribilmente reali per milioni di persone.
    qui a cremona decine di bambini non vanno a scuola perchè vanno alla scuola coranica. se io non mando mio figlio a scuola mi mandano i caramba, se lo fanno gli islamici bisogna rispettare la loro cultura.
    come diceva un capo religioso nella “laica” turchia al vescovo di Izmir : con la vostra democrazia vi domineremo.
    auguri, caro angelo, ci sei dentro anche tu …

  • caro marco, oltre a una bella crociata che proponi? non credo che porci sul piano “la mia civiltà è superiore alla tua” sia il modo per iniziare un confronto che non può risolversi solamente nella barbarie della violenza. Concordo che accettare le regole di base della nostra società sia il primo passo necessario per creare valori condivisi (ma in fondo le scuole coraniche non sono altro che l’altra faccia della medaglia delle scuole private dei gesuiti, e giustificare le une giustifica le altre). Tuttavia non sono disposto a rinunciare alla democrazia e alla mia libertà di cittadino occidentale per difendere la mia stessa libertà. Altrimenti si cade negli errori del patriot act o del editto francese contro il velo e i simboli religiosi. In fondo l’arretramento delle nostre libertà personali per un ritorno al medioevo è quello che vuole Al Qaida e io non sono disposto a cedere un passo su questo.

  • bene sulle regole base da condividere.
    ma chi le fa rispettare a tutti ?
    la cultura di una certa sinistra ha continuato
    ad insistere sui diritti. Senza mai parlare dei doveri. Pròvati a far rispettare i doveri di auqlcheduno, passi per uomo di destra o giù di li,
    comunque “cattivo”.
    A Cremona (come vedi vado su concreto)
    basta dirsi poveri per non pagare casa, luce,
    gas, telefono. E (dato che lavoro nel settore)
    so bene che alcuni sono veramente poveracci, altri
    la maggioranza, solo molto furbi. E senza alcuna remora morale. In un paesino (molto rosso, tipo Peppone) hanno fatto 7 mini alloggi con i fondi regionali. Pensando di poter sistemarci qualche anziano del paese. Invece : tutti e 7 ad extracomunitari, molto bravi nel “falsisicare”
    carte e dichiarare cose non vere. I commenti del
    vicesindaco facevano sembrare le sparate del senatùr prediche del mese di maggio…
    perdonami, ma mettere sullo stesso piano le scuole
    dei gesuiti con quelle islamiche è una boiata.
    Sono quasi più pericolose le prime ! (almeno
    visti i risultati..)
    In una scuola, anche gesuita, impari, discuti, contraddici.
    In una madrassa taci, ascolti, ripeti. E basta.
    Altro che dialogo socratico…
    Comunque io non sono berlusca, e lo dico chiaro.
    La nostra civiltà, pur con tutte le sue contraddizioni, è oggettivamete superiore.
    Non per le cose a disposizione, ma per le opportunità che ti offre. Perchè ti permette di costruire. Non mi risulta che turbe di entusiasti si rechino in pellegrinaggio a Riad per assistere
    a particolari eventi culturali, tranne alle gare tra cammelli. Vero è che siamo quasi inconsapevoli e quasi poco degni del nostro passato. Ma io sono contento ed orgoglioso di essere europeo. Perchè nella mia giornata posso scegliere. Posso confrontarmi con te. Cosa ha prodotto l’islam in quattordici secoli ? Al di là della retorica e di (alcuni, isolatissimi) studiosi di filosofia : qualche moschea e l’abolizione del concetto di progresso.
    Per non parlare della democrazia. Della condizione della donna. E della mancata separazione tra chiesa e stato, che rende impossibile identificare interlocutori attendibili e rappresentativi.
    A Dubai stanno edificando un altro mega albergo con i petrodollari, circa 10.000 dollari a notte.
    Tanto il personale è tutto di fratelli arabi sottopagati provenienti dal pakistan o dall’indonesia.
    Sono d’accordo sul concetto che Al Qaeda vuole un ritorno al passato. Però ti assicuro che il medioevo di cui parli, oscuro e cattivone, proprio non esiste, se non nella fantasia degli sceneggiatori de “il nome della rosa” e di qualche autoproclamato “storico” tipo quelli che per anni hanno contrabbandato catenacci da film come “museo della tortura”, proprio dietro l’Università Cattolica di Milano…
    Ti propongo (in fondo il nostro è un forum che nsace con i piedi sotto il tavolo..) Europa a tavola, di leo Moulin. Grande storico e grande libro. Ma forse lo conosci già
    ciao
    m

  • caro Marco,
    che il medioevo non sia un periodo buio lo so bene. Ho avuto la fortuna di leggere Braudel, Pirenne, Bloch e LeGoff e potermene accorgere. Quello che intendevo con la mia espressione medioevo era il concetto di società buia gerarchizzata, a forte orientamento teocratico, in cui non è insita la nozione di progresso (come teorizzato da molti pensatori medievali crisitani). Non era un concetto storiografico ma retorico/filosofico. Da quelle stesse letture ho anche scoperto che il medioevo occidentale nasce dal confronto con quell’islam che ci ha portato la filosofia greca, l’algebra, le basi degli studi chimici (alchimia è un termine arabo), moderni sistemi di irrigazione in sicilia (assieme ai limoni e alle arance di Lorenzo) e le basi della cultura scientifica da cui si è originata la rivoluzione rinascimentale. Non riesco poi a vedere l’islam come un monoblocco che va dall’Atlante alle Filippine, dall’Ungheria all’Africa Nera. Certo l’islamismo wahabita è assai retrogado e purtroppo quello in maggior crescita, ma credimi non è l’unico.
    Il mio accenno/paragone sulle scuole gesuite e le madrasse non si riferiva al metodo di insegnamento (in ogni caso mi andrò a leggere la ratio studiorum per vedere se ci sono accenni sull’istruzione democratica) quanto piuttosto alle legislazioni italiana sulla scuola privata che dando spazio alle scuole confessionali crea questo problema. Se si accetano le scuole private si devono accettare fra queste quelle coraniche.
    Infine sul fatto che i furbi purtroppo siano dappertutto non so che dirti se non disapprovare. Tanto per fare un esempio che ho vissuto sulla mia pelle, nella mia università le tasse sono proporzionali al reddito dichiarato. Sai quanti bei figli di papà evasori fiscali ho visto assegnare la borsa di studio e l’alloggio gratis sotto cui parcheggiano i loro BMW e io figlio di un ferroviere e un impiegata (lavoratori dipendenti) a pagar fascia quasi piena? Purtroppo il mondo è pieno di furbi. Noi italiani ce ne facevamo vanto quando andavamo all’estero, ora dobbiamo confrontarci con chi è più levantino di noi.
    In ogni caso quando vorrai fare un’azione dimostrativa contro l’estremismo islamico a base di ciauscolo e verdicchio fammi un fischio.

  • Marco, allora, mi spiego meglio. Se sostengo (come è vero, me lo confermi) che Jihad NON copre ideologicamente gli attentati perpetrati da Al Quaeda, dico che NON è il Corano che induce a compiere questi attentati. Nè sostengo che la popolazione musulmana abbia alcun senso “inculcato” di bellicosità.
    Il terrorismo non è peculiarità musulmana, o le bombe di Piazza Fontana, Brescia, Bologna, Uffizi, non te le ricordi più?
    Che possa venire “coperto” e “venduto” dai gruppi terroristi stessi come “guerra santa”, è un altro paio di maniche. Quante volte Cristo è stato chiamato in causa per la guerra?
    Piuttosto, come ripeto, esistono una serie di cause molto complesse, che vanno studiate attentamente, senza cadere nello stereotipo.
    Perché se iniziamo a fare i paragoni, la Santa Inquisizione e la “cristianissima” colonizzazione” degli humuncoli, ce le abbiamo avute anche noi.
    Il punto è che da noi, per cause, anche qui, complesse, abbiamo avuto un processo di laicizzazione che nei Paesi Arabi non c’è stato. Ma è lunga la storia.
    E’ normale che in talune condizioni si crei il terreno per “non dibattere, tacere e obbedire”, quali che ne siano le cause. Non solo (anzi, non propriamente) religiose, aggiungo, dato che i totalitarismi ce li ha avuti la “superiore civiltà occidentale”.
    Ho diversi amici, musulmani, anche palestinesi, che per dibattere dibattono, senza troppi problemi, sostenendo, motivandolo, il proprio punto di vista nei confronti del mio.
    Il fatto che in Arabia Saudita non si possa fare, secondo te, è dato dal Corano? O dall’interesse nel tenere il popolo nell’ignoranza e nella miseria, che magari, se inizia a ragionare con la propria testa, una fettina di introito per il petrolio lo reclama anch’esso?
    Lo Stato Pontificio, da noi, puntava alle stesse cose. Ti basti pensare che la ferrovia da noi non c’era (c’era in Piemonte e nel regno borbonico!), perché con le persone camminavano anche le idee. Mi fa pensare che qualcosa in comune ci possa essere.
    Secondo: sulla storia delle case popolari, che c’entra il corano e la religione islamica? Se uno può fare il furbo, lo fa, punto e stop.
    Credo basti l’esempio portato da Alessandro. Certo, in un paese onesto e sensibile alla cosa pubblica come l’Italia, mi pare giusto scandalizzarsi per le furberie commesse dagli extra-comunitari. Falsificano le documentazioni? Bene, mandategli a casa la finanza, così chi ha il lavoro se lo paga, l’affitto.
    Aspetto anch’io, comunque, la manifestazione con salame e Verdicchio!
    Ciao!

  • Zapatero, ZP, è uno stronzo.
    Gödel s’explique. Nous devons rechercher la thèse “L’énoncé n’est pas démontrable” dans ce tableau. Pour ce faire, nous devons soit démontrer cette thèse pour pouvoir la réfuter et prouver son inconsistance, soit s’il vous est impossible de la démontrer force sera d’admettre que la thèse est exacte mais impossible à prouver en utilisant l’ensemble des règles logiques d’inférence. La preuve de Gödel démontrait ainsi l’incomplétude des énoncés formels, portant un coup fatal à la rigueur des mathématiques, c’est la philosophie faillibiliste.

  • sempre con zapatero…che fortuna se anche noi in italia avessimo un presodente del consiglio come lui…w zapatero!!!!!!!!

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