photo credit: life_through_a_viewfinder
Niente da fare. Al primo tentativo aveva fatto seguito il primo abbandono. Perché non si dica che sono prevenuto ho tentato di nuovo, quando mi sembrava che da Facebook stesse arrivando qualche segnale positivo, e fu Facebook Reloaded.
Ora, a distanza di due mesi da quel secondo tentativo, mi sento di poter esprimere in tutta tranquillità la mia sentenza definitiva: Facebook is doomed, vado a ri-cancellare il mio account.
I sintomi che mi conducono a questa conclusione? Da almeno un mese non sento il bisogno di andarci, e da almeno altrettanto ogni email alert che si va a collocare nella cartella Facebook della mia inbox genera in me un senso di fastidio.
Le cause? Le stesse che avevo rilevato come le più importanti la prima volta:
uno strumento contro-natura, rispetto alla natura della rete, intendo. Il tentativo in definitiva violento di voler ridurre la rete a sé, o se preferite il tentativo delirante di voler espandere sé a coincidere col tutto della rete. Invece se la rete ha un senso esso risiede nella pluralità dei luoghi e delle connessioni, nella pluralità e nella fluidità delle connessioni, small pieces loosely joined.
Game over, Facebook.
Non ho voluto dare una seconda chance a Facebook perché, dopo il mio primo, ultimo e quindi definitivo abbandono, mi sono reso conto di quanto possa essere simile a quelle adunanze Badoo-like, con la caratteristica aggiuntiva (interessante, ma mal sfruttata) di avere delle API messe a disposizione della creatività degli sviluppatori.
Purtroppo, i propositi di Facebook erano buoni: non si è tenuto conto dell’utenza che, specialmente nel Bel Paese, l’ha presa come alternativa a siti che offrono, come riportavi tu un mero
Nient’altro da aggiungere, se non che Mark Zuckerberg ha sbagliato a rifiutare quei quasi 2 miliardi di dollari offertigli dalla grande G.
Provocazione: è l’apoteosi della pubblicità, il più corrotto tra i ‘tools’ di connessione che ci sono in rete, per questo non ti piace.
Io ammetto il mio limite, non ci sono mai riuscito a giocare, nemmeno un po’. Sono sempre rimasto annichilito di fronte a quella sconfinata – e inutile, proprio in quanto non delimitata – serie di opportunità quelle poche volte che ci ho provato. Anche per me game over. Quanto al resto, concordo totalmente con la teroria dei luoghi :
http://www.tigulliovino.it/blog/2007/05/la_teoria_delle_sfere.html
Ciao, Fil
Ciao Antonio
e se ribaltassimo i termini della questione? E se scoprissimo di essere noi diventati “inutili” rispetto al mondo futuro?
Facebook e Bebo sono “mondi” fatti e inventati ad uso e consumo di generazioni successive alla nostre, generazioni che spesso sono contro la nostre. Le Corporation stanno con loro mica con noi 😉
Noi dai 30 anni in su siamo il mondo analogico ancora meravigliato dai prodigi del digitale. Loro sono quelli che il digitale lo usano e basta.
Credo che ormai si sia creata quella che io chiamo la frattura. Il digital divide culturale tre le vecchie generazioni e quelle nuove diventa ogni giorno più grande. I nuovi barbari cambiano continuamente lo scenario fino a modificarlo radicalmente.
“We’ve reached the point in our (disparate) cultural adaptation to computing and communication technology that the younger technical generations are so empowered they are impatient and ready to jettison institutions most of the rest of us tend to think of as essential, central, even immortal. They are ready to dump our schools.”
http://www.pbs.org/cringely/pulpit/2008/pulpit_20080321_004574.html
saluti
un po’ la penso anche io come Roldano, solo la mia parte giovanilistica ama FB, in effetti.
Antonio, la tua visione della rete ‘small pieces ecc’ funziona benissimo per chi come noi ‘ci vive (fluisce) dentro’. Per molti, FB è una semplificazione della rete accettabile – i piccoli pezzi li trovano al suo interno, e sono contenti cosi’.
Bah, sarà come dite voi che siete ggggiovani 😛
Io non ne sono convinto, e anzi certo di essere più gggiovane di voi, adesso vado a testare un po’ MySpace.
[…] esterne correlate: Facebook, consigli per l’uso (produttivo) Facebook /3, Doomed Facebook si […]
bwuzn1vsyl2ajg0k
Dall’ato dei miei 26 anni sono d’accodo su molte cose dette tra voi non penso comunque che facebook sia il capitolo finale della pubblicità, l’invasione di google è davvero superiore per capillarità e molto altro.
Nella mia situazione comunque trovo utie facebook. Lavoro nel campo dell’umanitario in africa da 3 anni, conosco un sacco di gente interessante che frequento per poco tempo ma con cui ho legami molto forti (sul terreno vivi tutte le esperienze un pò più “spinte” e a volte rapide) e facebook mi è molto utile per restare in contatto e tenere recprocamente le tracce. L’importante è non farsi prendere la mano, limitare le attività allo necessario, e ritorna la sua utilità. E’ una forma comunque diversa di tenere legami. Quando scrivo un post sul mio blog sono in pochissimi a rispondermi (sarà che non interessa a nessuno quello che dico) ma quando posto su facebook mi seguono tutti. Ugualmente tengo sott’occhio la mail e skype perchè ognuno offre forme di comunicare differenti. Certo gestire tutto non è facile ma trovo comunque facebook uno strumento piuttosto utile se ben utilizzato. Soprattutto per me che non posso vedere i miei amici al bar ogni sera …