Ha ragione mia moglie: Fioroni si deve dimettere, e subito. Lì per lì ho sorriso, ma dai, ma non l’ha mica fatto lui il titolo di quel tema… [per chi non lo sapesse, all’esame di maturità, prova di italiano, nel titolo del tema su Dante c’era uno svarione pauroso: si attribuiva a San Tommaso l’elogio di San Domenico, elogio che invece Dante mette in bocca a San Bonaventura].
Ragioniamo: chi avrà ideato quel titolo? Una commissione? Per carità di patria diciamo che no, che è il misfatto di un singolo passato inosservato a chi di dovere. Ma chi sarà costui? Chi incarichereste voi di ideare il tema scritto di letteratura per la prova della maturità? Un letterato esimio, c’è da pensare. E se costui pensa di proporre un tema su Dante, sarà senz’altro un dantista esimio, c’è da pensare.
Invece no: costui è – ora lo sappiamo – un clientucolo di qualche notabile del Ministero. Uno che per prestare un servizio così importante e delicato avrà anche incassato un bel po’ di soldini, ché – si sa – i ministri, quando si tratta di qualità, non badano a spese…
Chi porta tutta intera la responsabilità di tale nomina, di tale conferimento di incarico? Ovviamente lui, Fioroni, il Ministro della Pubblica Istruzione. Che si dimetta, e subito, è proprio il minimo.
La gestione di questo Esame di Stato è stata una farsa, partendo dalla riforma senza fondi, al pasticcio della nomina dei commissari e dei presidenti avvenuta con enorme ritardo e per finire il titolo del tema sbagliato. Chiedere le dimissioni del ministro e dei suoi collaboratori credo sia più che lecito.
Non sorprende che i canti del Paradiso vengano confusi in un Paese dove un guitto toscano tuttofare di nome Benigni passa per essere il massimo esegeta e lettore del Poeta. Bene, Gassman, Sermonti chi sono di fronte a Benigni ? Il quale non legge Dante, ma interpreta Benigni che legge Dante.