Il blog di Antonio Tombolini

Il caso FIAT, ovvero: il Grande Punto (interrogativo)

I

(6. – …segue)

Chiariamoci subito: questa non è l’ultima puntata.
E non lamentatevi: è un thriller che si svolge in diretta, sotto i vostri occhi, e sarebbe stupido non tenere conto di quel che succede, rischieremmo di perderci il meglio. Del resto ve l’ho detto: qui l’assassino si conosce già, prima ancora dell’assassinio. L’assassino è il Potere. E conosciamo già anche l’arma del delitto scelta dal Potere per commettere il suo crimine: le Banche. Anche il morto lo conosciamo già: è la FIAT, naturalmente, e quindi il Paese, cioè noi stessi e la nostra economia, perché (ce l’hanno ripetuto per decenni, no?) le sorti della FIAT sono le sorti dell’intero Paese. Quel che ci manca di capire è il movente. E quel che ci affascina scoprire sono le modalità con cui l’assassinio viene perpetrato, con calma e geometrica potenza.

Ma oggi, signori miei, oggi è il giorno della (del) Grande Punto (interrogativo), e noi non possiamo fare finta di niente!

La (il) Grande Punto (interrogativo) è l’ultimo bluff della FIAT.

Le prove di questa mia apparentemente avventata affermazione sono inoppugnabili. Eccole qua:


Silvio Berlusconi
definisce l’auto «decisiva per il rilancio» e la ripresa Fiat «un fatto importante per l’intero sistema industriale »
Il ministro dell’Economia, Domenico Siniscalco ha definito la vettura di «grande qualità»
Secondo Romano Prodi la Grande Punto è un «momento di svolta. E’ venuto il momento della battaglia. E’ possibile vincerla».

Cosa accadrebbe negli USA se, tanto per dire, un Bush, un Greenspan, un Kerry, se ne uscissero così pubblicamente, per commentare con pari sobrietà l’uscita di un nuovo modello della Ford? Non si incazzerebbe la General Motors? Non si metterebbe in allarme la SEC?

Da noi no. Tutto regolare, su tutti i giornali e su tutte le TV a reti unificate, che ormai manco più il Papa.
Tenetevi forte: l’ottovolante, quello vero, comincia adesso.

(6. – Continua…)

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