Il blog di Antonio Tombolini

Il Jobs che mi piace

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Sì, intendo Jobs, Steve Jobs, quello della Apple. Ma come, dice, giusto ieri te la prendevi con la Apple, e oggi vieni a cantare il peana di Jobs?
E perché no, dico io?

Il fatto è che Steve Jobs ha scritto una lettera aperta sulla questione dei DRM, i meccanismi di protezione della musica digitale di cui sono dotati i brani che scaricate da iTunes. E che molti (questo mi interessa in particolare) adottano e vorrebbero adottare anche sugli ebook.

I DRM fanno sì che la musica o un ebook scaricato dalla rete possa essere utilizzato solo con forti limitazioni: per esempio la musica comprata da iTunes può essere copiata solo su 5 computer, e può essere ascoltata solo con un iPod, non con gli altri lettori. Se per gli ebook si adottasse questa politica (Sony l’ha già fatto per i libri che vende dal suo store Connect) si avrebbe lo stesso risultato: i libri che compri da Sony puoi leggerli solo col reader Sony eccetera.

Perché usiamo i DRM dice Jobs? Semplice: perché le major discografiche, proprietarie del 70% della musica in circolazione, pretendono che noi li mettiamo. Se le major discografiche rinunciassero a questo, Apple sarebbe felice di vendere musica senza DRM, che potrebbe essere copiata su tutti i device che l’acquirente vuole, e suonata da qualsiasi player.

Ma potrebbero le major rinunciare ai DRM, preoccupate come sono della pirateria? E qui viene fuori il Jobs che mi piace: sì che potrebbero, dice Stevie, e infatti già lo fanno!
Da dove viene quel 97% di musica DRM-free che circola in rete e riempie tutti i nostri mp3-players? Viene dai CD, venduti dalle major senza alcun DRM, senza alcuna protezione, liberamente riproducibili, digitalizzabili e regolarmente riversati in rete per lo scambio peer-to-peer. So what? Coraggio majors discografiche, guardate in faccia la realtà, rinunciate a questi anacronistici DRM. E soprattutto: coraggio editori di ebook, pubblicate ebook in formati interoperabili, e niente DRM!

Commenta

  • Jobs fa lo splendido con gli interessi economici di terzi.
    In realtà il sistema operativo OSX della Apple girerebbe tranquillamente su ogni PC se non ci fosse un sistema di protezione che ne permette l’installazione solo su computer Apple.
    Viceversa Microsoft XP lo si può installare su qualsiasi PC e sui nuovi computer Apple.

  • Mossa stupenda, ma solo per l’image-marketing della Apple stessa. Se vogliono cambiare qualcosa davvero basterebbe rinegoziare i contratti con le major, usando il peso enorme che la Apple ha nel mercato della musica, ma nisba. Sono gli ultimi cha hanno diritto di lamentarsi del drm, loro che vendono solo scatole chiuse.

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