Il blog di Antonio Tombolini

La Francia e la Chiesa Laica Fondamentalista

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Qui c’è un equivoco. Va di moda dire che il problema è il fondamentalismo religioso, e il discorso finisce poi per diventare che il problema sono le religioni. Il fatto è, invece, che il problema è il fondamentalismo tout-court, compreso quello laico.
Se non si comprende questo si finisce per condividere la mostruosità che sta prendendo corpo in forma di legge nella Francia di Chirac: il divieto di portare su di sé o comunque indossare nelle scuole e in altri luoghi pubblici segni di appartenenza a una religione.
All’assurdità del divieto in sé (si immagina resti consentito indossare invece la casacca del proprio club di football preferito, restando lecito il fondamentalismo da tifo sportivo, evidentemente), si aggiunga il deterioramento ormai insopportabile della cultura giuridica, grazie a cui il Presidente francese disinvoltamente incoraggia (e l’opinione dominante – quella progressista compresa – lo appoggia) una legge che distingua tra segni religiosi ostensibles, che dovranno essere vietati, e segni religiosi discrets, che saranno invece consentiti, precostituendo così il terreno di un potenziale inestricabile contenzioso e dell’ennesimo terreno fertile per i bizantinismi giurisprudenziali che uccidono il diritto.
Rinvio al servizio su Le Monde di oggi, ma cito solo un passaggio, che a me basta per avvertire la mostruosità del tutto:

Faisant siennes les propositions de la commission Stasi, Jacques Chirac a affirmé que “les signes discrets, par exemple une croix, une étoile de David, ou une main de Fatima, resteront naturellement possibles”. “En revanche, a-t-il précisé, les signes ostensibles, c’est-à-dire ceux dont le port conduit à se faire remarquer et reconnaître immédiatement à travers son appartenance religieuse, ne sauraient être admis. Le voile islamique, quel que soit le nom qu’on lui donne, la kippa ou une croix de dimension manifestement excessive n’ont pas leur place dans les enceintes des écoles publiques.”

Sarà vietato il velo islamico, qualsiasi nome gli si voglia dare (e il velo che indossa mia moglie, e che lei si ostina a chiamare foulard, sarà vietato anche quello? E perché no, posto che mia moglie sia islamica?), sarà vietata la croce di dimensioni manifestamente eccessive (eccessive per chi, in base a che?) e sarà vietata la kippa, questa indipendentemente dalle dimensioni della capoccia, pare di capire.
Tutto molto preoccupante.

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  • E’ possibile un mondo senza fondamentalismi? Dovendo scegliere, tra uno stato pseudo-laico che legiferando sulla procreazione assistita discrimina le coppie sterili in base al censo, e uno stato laico che vieta all’interno delle scuole le manifestazioni esteriori del proprio credo a tutte le religioni indiscriminatamente, scelgo il secondo. Ai primi viene impedito di avere dei figli, agli altri non viene impedito di credere nel loro dio.
    Cordialita’, Sergio

  • Credo che noi non immaginiamo nemmeno come sia la situazione in certi quartieri delle grandi città francesi, e che sia importante riflettere sul contesto in cui questa legge con tutti i suoi limiti nasce.
    Il problema non è il diffondersi del fondamentalismo laico, ma il fatto che sia diventato necessario ribadire in una nuova legge ciò che dovbrebbe essere una conquista già consolidata: la libertà di insegnamento e la libertà di studio in un ambiente in cui tutti abbiano la possibilità di esprimersi.
    Credo che sia importante permettere agli insegnanti di lavorare in un contesto libero dalle pressioni esterne, e di dare loro la possibilità anche legale di difendere la loro libertà di insegnamento.
    Parlo di insegnanti che non possono lavorare perchè le famiglie non mandano a scuola le figlie, o le mandano solo con una grande parte del corpo nascosta. O non permettono loro di frequentare i corsi di educazione fisica, o altri corsi non conformi con i dettami di questo o quel credo.
    Questo non è giusto, e le vittime sono solo i ragazzi di origine straniera che hanno il sacrosanto diritto di andare a scuola con le stesse possibilità dei francesi “de souche” (termine usato dai neonazisti per definire i francesi “purosangue”).
    Se il prezzo da pagare saranno le uniformi a scuola, ben venga.

  • Sergio, e perche’ dovremmo accontentarci di scegliere tra un male e un peggio? La legge sulla fecondazione assistita approvata in questi giorni fa schifo anche a me, doppiamente: per cio’ che la legge stabilisce, e per come e da chi e’ stata approvata.
    Ma non vedo perche’ questo dovrebbe portarmi ad accettare ripiegamenti pericolisissimi come quelli che si profilano in Francia. Distruggere il diritto, come una legge di quella fatta inevitabilmente fa, comporta alla lunga, sempre, anche distruzione violenta di diritti e di vite umane.
    Frederic: che si abbia il coraggio, allora, di fare una legge *seria*, almeno giuridicamente ben fatta e applicabile: non si dica ipocritamente che “sono vietati i segni ostensibles”, ma si dica che a scuola “e’ obbligatoria la divisa fatta cosi’ e cosa’”. Io non sarei d’accordo, ma per lo meno la legalita’ sarebbe salva.
    Nel merito: giustificare provvedimenti assurdi e antiliberali con la considerazione del “contesto” e’ quel che si e’ sempre fatto per arretrare sul fronte dei diritti e delle liberta’.
    Il problema che tu evidenzi c’e’ ed e’ serissimo, ma va affrontato e risolto seriamente, non “aggirato” con norme inapplicabili e illiberali (e generatrici per questo di ulteriore violenza) come quelle.
    Affrontarlo significa “fare la guerra” a quei comportamenti che tu stigmatizzi, una guerra nonviolenta, fatta di bombardamenti di comunicazione, di informazione, che provochi un mutamento *dal di dentro* di quelle situazioni cosi’ “bombardate”.

  • Antonio, spero tu stia scherzando. è così, vero? > si immagina resti consentito indossare invece la casacca del proprio club di football preferito, restando lecito il fondamentalismo da tifo sportivo, evidentemente…
    piccolo particolare che sembri voler tralasciare è che il fondamentalismo da tifo sportivo – compreso addirittura il vandalismo e la violenza peggiore da stadio – non minano le basi dello Stato nè l’uguaglianza fra i sessi, cosa che invece fa l’Islam non solo a casa propria (cazzi loro, a un certo punto) ma addirittura a casa nostra, come aveva ben compreso ad esempio Pim Fortuyn. Un link riguardo la situazione francese: http://www.niputesnisoumises.com/

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