Il blog di Antonio Tombolini

Le Ceneri

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Oggi è il giorno delle Ceneri.
Anzi, come diceva il popolo dei credenti un tempo, oggi è la festa delle Ceneri, uno dei riti più profondi del Cristianesimo, che origina da Genesi, il primo libro della Bibbia:

Memento, homo, quia pulvis es et in pulverem revertis (Gen 3:19)
Ricorda, o uomo, che polvere sei e in polvere ritornerai.

Il rito delle Ceneri è stato di fatto relegato dalla Chiesa ufficiale a un rito di serie B (magari a favore di più trionfali, recentissimi e discutibilissimi dogmi), lasciando che vi si depositasse perfino un sospetto di superstizione e di folclore.

A me piace invece sottolineare la centralità e la profondità del rito delle Ceneri, il suo richiamo all’essenziale, la sua grande energia liturgica, posta giusto all’inizio di un cammino che va verso il trionfo della Pasqua di Resurrezione. Con la sua scultorea sentenza senza fronzoli, con la drammatica plasticità della cenere posata sul capo, ti ferma e ti pone di fronte alla realtà ultima dell’essere umano.

Mi piace anche chiamarla come la chiamavano i nostri vecchi, la festa delle Ceneri: perché il fermarsi a riflettere sulla ineluttabilità della morte (e dunque sulla vanità del tutto, e della vita stessa), lungi dal rivestire connotazioni lugubri e masochistiche, era vissuto come momento di letizia, di riposo, di distacco dalle faticose  (seppure vane) incombenze della vita quotidiana.

Guardare in faccia la morte, meditare la sua ineluttabilità, è, del resto, l’unica via per tentare di credere e sperare in una resurrezione.

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  • “…Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”.
    Caro Antonio, le mie ceneri sono invece quelle prive di vita di Pavese, senza alcuna speranza, senza alcuna consolazione. Ma mi piace molto la tua riflessione che trovo davvero piacevolmente “pagana”.
    Giovanna

  • L’Uomo è morto…ma dopo tre giorni è risorto…è Il Risorto!…
    Quindi…la speranza è sempre viva!!!!
    cenere alla cenere…certo…polvere alla polvere…ma spirito alla spirito anche!!!!
    🙂

  • Come Dottore in Biotecnologie vorrei analizzare scientificamente questo passo della Bibbia ricordando che il linguaggio usato nelle Sacre Scritture è simbolico e pratico, accessibile ad un pubblico di persone non istruite quali pastori e contadini israeliti. Per “polvere” si potrebbe anche interpretare ATOMI, e quindi si racconta in una sola frase la dinamicità del Creato e la sua continua assemblazione e disgregazione di atomi per formare e rimodellare continuamente il Tutto. A questo si contrappone la visione ENERGETICA. Anche la Luce è sia Corpuscolo che Onda elettromagnetica. Così è spiegata scientificamente (a grandissime linee) la COESISTENZA di vanità delle cose tangibili (composte da ATOMI,materia)e di eternità dello Spirito (energia).

  • Anche da noi si diceva la festa delle ceneri ed anche David Bowie non si vergogna dell’ “ashes to ashes”. Anzi in inglese la frase viene spesso nel parlar quotidiano usata a proposito ed a sproposito, come cliché, spesso con un tocco di ironia. Non so quanto gli estensori della Bibbia sapessero di biotecnologia ma l’osservazione “atomica” calza: dal “nulla si crea tutto si trasforma” al “ricordete che nun sei gnisuno” sussurrato dall’ omarino dietro la biga del trionfatore nei cortei dell’ antica Roma, tutto il mondo classico pre e postBibbia é permeato da questa presa a terra, da questo “tutti ar mondo dovemo mori´”, che se lo facessimo nostro, senza cupezza ma con, appunto, tono di serena riflessione ( la “festa” in questo senso) ci aiuterebbe a vedere le cose da una angolazione un po´piu´grande di quella solita. e credo a renderci la vita piu´facile. Buona festa a tutti.
    PS Poi é abbastanza chiaro perché la Chiesa abbia tolto un po´di significato (molto, in veritá) alla ricorrenza : se ci mettiamo a riflettere troppo su i fatti della vita e ce ne facciamo una ragione, da soli, finisce che abbiamo sempre meno bisogno della mediazione altrui per capire la vita stessa. E questo va poco bene allo SCV.

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